Un doveroso e necessario momento di stop

La situazione professionale e umana del titolare di questo blog continua a non migliorare, anzi volendo ci sono sintomi di peggioramento. E’ necessario fermarsi, sospendere, ripiegarsi, riflettere e lasciare non sappiamo fino a quando, il pilota di questo blog alla sua stimata blogsitter che da giorni sta postando alacremente. Il titolare di questo blog ha … Leggi tutto

Pensierini per l’anno 2009

Mentre tutti temono il nuovo anno come una peste il luminare multidisciplinare Edgar Morin in una intervista a Repubblica ricorda che i momenti difficili sono portatori di mutazioni, metamorfosi, rinnovamenti, per crecere, per migliorare Abbiamo finalmente l’occasione di ripensare alla nostra civiltà prima che sia troppo tardi. Per troppo tempo abbiamo creduto che o sviluppo … Leggi tutto

Ripartenza

Fra poche ore si ritorna in redazione dopo l’operazione al naso. Quasi 20 giorni, d’accordo dolente e malaticcio, ma a casa con la famiglia non capitavano da molto tempo. Sono serviti per riflettere e ricaricarsi. Vediamo che succede ora …

L’arresto del giornalista Vittorio De Filippis

Via Panorama Per una volta giornalisti, politici e in genere la gran parte degli intellettuali francesi di diversa estrazione sono d’accordo: bisogna fare luce su quello che oltre le Alpi è stato battezzato come l’”affaire Libération”. Di che si tratta? Semplice, all’alba di venerdì 28 novembre la polizia parigina è arrivata a casa di Vittorio … Leggi tutto

L’email è morta, grazie a dio no !

Alberto Berretti Via Zetavu Ieri una collega mi incontra in ascensore e mi fa “hai letto l’email che abbiamo mandato per organizzare l’esame blah blah blah?”. Ovviamente non l’avevo letta. Ho risposto istintivamente, senza nemmeno pensarci: “l’email e’ morta, usa messenger o facebook”. Lei si e’ messa a ridere, io ho pensato “oddio che cazzo … Leggi tutto

A lezione di Giornalismo da Rupert Murdoch: muovendosi dietro alberi morti

A spiegare che succederà nel futuro del giornalismo ci voleva Rupert Murdoch che di mestiere fa l’editore, che non è per niente amato dai suoi giornalisti, ma che ha le idee chiarissime sul futuro dell’informazione (e non si può che dargli ragione) Trascrizione del suo intervento da Vittorio Zambardino

Today I would like to talk with you about a subject that always gets certain journalists going: the future of newspapers, and it’s a subject that has a relevance far beyond the feverish, sometimes insecure collection of egos and energy that is the journalistic profession.

Too many journalists seem to take a perverse pleasure in ruminating on their pending demise. I know industries that are today facing stiff new competition from the internet: banks, retailers, phone companies, and so on. But these sectors also see the internet as an extraordinary opportunity. But among our journalistic friends are some misguided cynics who are too busy writing their own obituary to be excited by the opportunity.

Self-pity is never pretty. And sometimes it even starts in journalism school—some of which are perpetuating the pessimism of their tribal elders. But I have a very different view.

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