Via Repubblica.it
Durante le giornate calde delle scorse elezioni iraniane era stata l’unica voce capace di oltrepassare le barriere della censura e arrivare, proprio come il cinguettio di un uccellino, fino alle orecchie dei media occidentali. Così Twitter, dopo essersi lentamente accaparrato l’interesse degli utenti nonostante lo strapotere del fratellone Facebook, era diventato anche il mezzo ideale per una nuova forma di giornalismo partecipativo. Ora però a sminuire il potere del microblogging, una finestrella vuota da riempire con centoquaranta caratteri di testo per raccontare in presa diretta quello che succede nelle vite degli utenti, arriva uno studio americano condotto dalla società di ricerche Pear Analytics.