Tronchetti Provera ancora indagato per dossieraggio illegale

Via Corriere.it

Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora sono indagati a Milano nell’inchiesta sul dossieraggio illegale praticato dalla «Security» di Telecom negli anni in cui a guidarla era Giuliano Tavaroli. E la loro messa sotto inchiesta non avviene ora, ma è rimasta «blindata» da almeno 6 mesi. A cavallo, peraltro, degli uffici giudiziari di Roma e Milano.

Gli ex presidente e vicepresidente di Telecom, infatti, non sono indagati ora come conseguenza del supplemento di indagini sollecitato di fatto alla Procura milanese dal giudice Mariolina Panasiti con la trasmissione il 28 maggio ai pm di alcuni atti dell’udienza preliminare, e in particolare degli interrogatori dei testi ammessi dal gup su richiesta delle difese degli imputati (come lo 007 privato Cipriani) o delle parti civili (come il giornalista Mucchetti) più attive nel sostenere la consapevolezza dei vertici aziendali rispetto agli illeciti commessi dalla loro «Security» e sinora sanzionati con sedici patteggiamenti (tra cui quelli di Tavaroli e delle persone giuridiche Telecom e Pirelli per corruzione in base alla legge 231) e dodici rinvii a giudizio al 22 settembre.

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Non perseguibile per complessità giuridico-tecnica

Il processo per le violazioni industriali della security Telecom dei tempi di Tronchetti Provera rischia di non potersi celebrare per la necessità di realizzare 5000 udienze per esaminare gli sterminati verbali delle intercettazioni. Ora per farla franca in Italia basta fare un reato troppo complesso o troppo diffuso. Paolo Colonnello su Lastampa

Non so come si farà a celebrare questo processo…». Dice così il gip dell`inchiesta Telecom, Giuseppe Gennari, mentre si rigira tra le mani lo scarno comunicato della Corte Costituzionale che lo obbligherà, prima di distruggerli, a esaminare insieme con difese, parti civili e accusa, le migliaia di dossier illegali trovati durante l`inchiesta sullo spionaggio Telecom.

Scuote la testa anche il giudice dell`udienza preliminare, Mariolina Panasiti, appena riemersa dal l`aula magna nella quale sono sfilate oltre trecento parti civili: «Per ora vado avanti ma è una strada in salita…». Dietro i giri di parole il messaggio è chiarissimo: il processo Telecom, così come lo abbiamo conosciuto in tre anni d`inchiesta, con i suoi misteri, le sue spie, i suoi giochi di potere e le sue guerre internazionali, non esisterà più.

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