Laura Boldini è un mostro istituzionale creato dall’incapacità di dare valore alla meritocrazia in politica. Ha un curriculum evidentemente sopravvalutato. Ha lavorato in diversi enti che si occupano di cooperazione e rifugiati, ma come referente per la comunicazione non con ruoli operativi sul campo. E’ come spacciare per medico uno che impagina libri di medician. E’ stata eletta alla Camera in SEL e senza nessuna esperienza o referenza è diventata presidentessa della Camera. Come presidente della Camera si sta distinguendo per una gestione dissennata, incompentente, intollerante ed arrogante.
Hanno capito tutti che è una tragedia. Speriamo solo che questa legislatura finisca in fretta e lei con essa.
Marco Travaglio la ha raccontata e descritta in modo mirabile sul Fatto Quotidiano.
Chissà se madonna Laura Boldrini, papessa della Camera, ha letto di recente I promessi sposi e s’è dunque imbattuta in Donna Prassede, bigottissima moglie di Don Ferrante, convinta di rappresentare il Bene sulla terra e dunque affaccendatissima a “raddrizzare i cervelli” del prossimo suo e anche le gambe ai cani, sempre naturalmente con le migliori intenzioni, di cui però – com’è noto – è lastricata la via per l’Inferno. Noi tenderemmo a escluderlo, altrimenti si sarebbe specchiata in quel personaggio petulante e pestilenziale descritto con feroce ironia da Alessandro Manzoni, e avrebbe smesso di interpretarlo ogni giorno dal suo scranno, anzi piedistallo di terza carica dello Stato. Invece ha proseguito imperterrita fino