Vittime della crisi (e della serietà) : Vagnino

Via Lastampa.it

Dopo quasi novant’anni di attività, «Da Vagnino c’è» non c’è più. Oggi infatti la catena di cartolerie nata nel cuore di Torino vivrà l’ultimo atto di una storia cominciata nel 1922, quando, in via Lagrange, per opera di Francesco Vagnino, nasceva il primo negozio di cancelleria, forniture per ufficio e materiale da disegno della famiglia.

L’ambizioso progetto si avvaleva di uno scrupoloso credo commerciale che Vagnino definiva così: «La mia soddisfazione è la soddisfazione del cliente soddisfatto, e la fiducia del pubblico è cosa sacra». Una filosofia tramandata al figlio Riccardo, che nei primi Anni 60 ha assunto la direzione dell’azienda. Nello steso periodo Vagnino apriva un nuovo negozio in corso Francia, seguendo una strategia di espansione aziendale che nel 1972 sfocerà in un’altra apertura a Mirafiori.

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Arenaways: a gennaio si viaggia con 10 euro da Torino a Milano e arrivano gli abbonamenti

Dal 3 al 30 gennaio si potra’ viaggiare da Torino a Milano sui treni Arenaways a 10 euro anziche’ 17 e un abbonamento speciale, valido per tutto il periodo, permettera’ anche due corse al giorno per cento euro. Considerando che il biglietto  delle Ferrovie dello Stato costa 5 centesimi di più la cosa diventa interessante … Leggi tutto

Sindaci ed aspiranti sindaci esperti di lavoro e di fabbriche

Sergio Chiamparino Al leader della Fiom Maurizio Landini che lo invita assieme a Piero Fassino ad andare alle catene di montaggio per conoscere davvero i risvolti dell’intesa su Mirafiori, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, replica definendole ”cadute di stile demagogiche e populistiche”. Chiamparino, in occasione dell’incontro con la stampa di fine anno, non nomina … Leggi tutto

Gli operai della Thyssen abbandonati da tutti

Via Blitzquotidiano Si sentono abbandonati da enti locali e politici i 13 lavoratori della Thyssenkrupp che si sono costituiti parte civile e che non sono ancora stati ricollocati sul lavoro. Insieme hanno chiesto per lunedì 27 dicembre un incontro in Regione Piemonte al fine di chiedere che venga prolungato per loro il periodo di cassa … Leggi tutto

L’Amerika a Torino

Luciano Gallino via Repubblica

Inoltre pare ormai certo che l’operazione Fiat-Chrysler non sia affatto destinata a fare di Chrysler la testa di ponte statunitense della Fiat; è piuttosto questa che si accinge a fungere da testa di ponte europea per la Chrysler. Partendo da Mirafiori. Si può infatti convenire che a fronte di una produzione prevista di oltre 250.000 vetture, tre volte quella degli ultimi anni, non si vede che differenza faccia produrre per la maggior parte Jeep Grand Cherokee, magari con la placca Alfa Romeo, piuttosto che qualche successore delle attuali auto del gruppo. Sono sempre posti di lavoro. Ma qui la Fiat si gioca la sopravvivenza come marchio originale. E’ noto che per non sparire sul mercato europeo Fiat deve assolutamente spostarsi sulla fascia medio-alta; si comincia ora a intravvedere che il prezzo potrebbe essere la sua uscita dal rango dei progettisti originali e costruttori che hanno fatto la storia dell’auto.

Le incognite riguardano anzitutto che cosa succederà nelle altre aziende, a cominciare dalla componentistica, visto che il tetto comune del contratto nazionale sembra prossimo a cadere. Le grandi aziende – poche ormai in Italia – possono anche ritenere che il principio “ad ogni azienda il suo contratto” si attagli alle loro esigenze. Ma le piccole e medie? Il contratto nazionale non serve soltanto a proteggere i lavoratori in modo relativamente uniforme. Serve anche a proteggere le aziende dalla proliferazione incontrollata di sigle sindacali, come pure da rivendicazioni interne, magari extra-sindacali, che in assenza di un contratto quadro possono dare agli imprenditori grossi grattacapi.

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Firmato l’accordo per Mirafiori, ma la Fiom non ci sta

Via Repubblica Torino Dopo venti giorni di stallo, arrival’accordo su Mirafiori. Un regalo di Natale però dimezzato perché la Fiom, il primo sindacato nella fabbrica simbolo della Fiat, non ha firmato. E proprio il sindacato dei metalmeccanici della Cgil sembra pagare il prezzo più grosso dell’accordo: quando nel 2012 nascerà la newco di Mirafiori, in … Leggi tutto

Il Comune di Torino non si è ancora costituito parte civile nel processo contro Amiat

Via Il Fatto Quotidiano

Il Comune di Torino aveva promesso di costituirsi parte civile al processo Amiat ma non ha mantenuto la parola. E una settimana dopo l’udienza preliminare (che si è tenuta il 13 dicembre) non ha ancora chiarito ufficialmente i motivi. Il caso è quello di Raphael Rossi: vale la pena di ricordare la sua storia. Ex vicepresidente dell’Amiat (Azienda municipale per la raccolta rifiuti torinese), Rossi blocca l’acquisto di un macchinario inutile da 5 milioni di euro, evita un danno all’azienda, si vede offerta una tangente per non impedire l’acquisto, va in Procura, denuncia il tentativo di corruzione, collabora alle indagini fingendo di accettare la proposta illecita e favorendo intercettazioni ambientali – diventa quello che in gergo si chiama agente provocatore – per smascherare il meccanismo. Un esempio di pubblico amministratore virtuoso, insomma. Che dall’Amiat, però, è stato cacciato. Ora siamo al processo, che si avvia con un’altra novità inattesa: il reato contestato passa infatti da corruzione a istigazione alla corruzione.

Nonostante una petizione – promossa dal Fatto Quotidiano – che ha superato le 40mila firme, nonostante l’impegno del Consiglio Comunale, che il 29 novembre ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si chiedeva al Sindaco Sergio Chiamparino di costituirsi parte civile, la Città di Torino, per ora, non è stata rappresentata nell’aula del Palazzo di Giustizia. “Mi aspettavo”, spiega Rossi (leggi il suo blog sul nostro sito), “che accanto a me avrei trovato l’avvocato del Comune. Non mi ero nemmeno posto il problema. Certo, sono convinto che il Comune si costituirà parte civile come si è impegnato a fare, ma avrebbero potuto provvedere da subito per recuperare le brutte figure fatte”.

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I conti non tornano sugli annunci del Comune di Torino e di AES

Via Vittorio Bertola Il Comune di Torino ha annunciato sui giornali un nuovo provvedimento: le bollette del gas di tutti i torinesi saranno aumentate di circa 7 euro l’anno per costituire un fondo di 200.000 euro da dedicare all’assistenza sociale. I soldi saranno incassati dal proprio gestore del servizio del gas, che se diverso li … Leggi tutto

Caro Babbo Natale su Quartarete TV

Mercoledì 22 dicembre dalle ore 20.30 alle ore 22.30 circa andrà in onda in diretta su Quartarete TV, la puntata di Balon “Caro Babbo Natale…”:cosa vorremmo trovare sotto l’albero, desideri, aspettative e buoni propositi…compatibilmente con la situazione. Saranno presenti: Vittorio Pasteris, giornalista, Armando Petrini, segretario. regionale. Rifondazione comunista,  Davide Gariglio, consigliere regionale Pd,  Andrea Tronzano, consiglier … Leggi tutto