Ci sono ‘giovani’ giornalisti che a quasi quarant’anni vedono tutti i giorni altri giovani giornalisti entrare nelle redazioni come stagisti di nome, ma come redattori di fatto. Ci sono altri giovani giornalisti che collaborano per quotidiani e vengono pagati 2 euro lordi (credetemi succede) ad articolo. E ci sono giovani giornalisti che diventano professionisti senza aver mai scritto un pezzo in vita loro, o essere stati sulla strada a mangiare la polvere, come invece hanno fatto altri ragazzi come loro.
Ugualmente laureati, ma con un’esperienza a volte decennale sulle spalle e la consapevolezza che non avranno mai un posto da professionista. Perché gli editori, potendo approfittare di un mercato praticamente a costo zero dovrebbero assumerli? Sicuramente preferiscono quelli che sono disposti anche a non percepire un centesimo pur di entrare a vario titolo in una redazione. Perché alla fine è proprio questo il problema. Fare il giornalista è un LAVORO, non è un’attività extracurriculare che fa punteggio per la laurea. E il lavoro per non farla tanto lunga è “occupare il tempo nel fare qualcosa, traendone un vantaggio economico”.
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L’Obama pensiero sulla tecnologia
Via Techcrunch Senator Barack Obama (official site), who’s polling a strong second in New Hampshire, is the next presidential candidate to step up and answer our technology-related policy questions. The score card is now even, with two democrat (Obama and Edwards) and two republican (Romney and McCain) candidates. Last week Senator Obama released a position … Leggi tutto