La non politica nella non televisione

Massimo Mantellini descrive in maniera mirabile il testa a testa mediatico politicamente inutile fra Berlusconi e Santoro

La gran parte dello spettacolo è stata legato all’attesa: due palloni molto gonfiati gongolavano uno di fronte all’altro, fieri di se stessi ed incuranti del resto intorno. Di qua dallo schermo tutti noi aspettavamo che uno dei due estraesse lo spillone per sgonfiare l’altro. È finita dopo un paio d’ore senza spargimenti d’aria. Entrambi hanno capito che lo schermo televisivo era abbastanza grande per contenerli entrambi.

Le conseguenze? Beh, Berlusconi ha vinto uno scontro nel quale a ben vedere era l’unico concorrente. Santoro mette ugualmente in cascina un credito di presunta autorevolezza (oltre il 30% di share) che saprà far valere in futuro. Del resto le cose da quelle parti vanno così da sempre, il tema dell’interesse pubblico è semplicemente il plot narrativo di Santoro da anni, è un simbolo, una specie di marchio di fabbrica: l’inettitudine giornalistica che ha illuminato un Silvio Berlusconi guascone e tronfio dalle balle che raccontava, è un particolare, un corollario, ha lo stesso valore dei servizi di Ruotolo davanti ad una fabbrica chiusa dal padrone. Il tempo della diretta, si spengono le luci e tutti a casa propria.

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Questa sera parte la Televisione del Fatto Quotidiano

Via Perter Gomez Ieri nei minuscoli studi del FattoQuotidianoTv, in parte autocostruiti dalla redazione, abbiamo parlato di noi: di giornali e giornalisti comprati e venduti, di scoop mai pubblicati, di editori proprietari di media solo per contrattare meglio con la politica i loro affari, di una stampa che per anni non si è accorta (e non ha avvertito … Leggi tutto

Telecamorra: storie di camorra televisione e radio

Un libro di Alessandro De Pascale Telecamorra è una storia di soldi, clan e potere, gli ingredienti di sempre quando si tratta di criminalità organizzata. Quella attiva in Campania è una vera e propria «cricca delle telecomunicazioni». Terza regione d’Italia per numero di licenze, dove si contano 77 tv e 165 radio locali registrate, la criminalità … Leggi tutto

Caro Santoro ora che lavori per la7 ridacci i nostri soldi

Effetti collaterali del crowdfounding Via ZeusNews Finalmente Santoro ha deciso: dall’autunno sarà una delle star di La7, quasi una ciliegina sulla torta della Tv che Telecom Italia ha deciso di vendere. La trasmissione Servizio Pubblico abbandona quindi il web (e il network di Antenna 3) per trasferirsi a La7. Ma molti in Rete protestano contro … Leggi tutto

Mediaset Premium ci riprova ad aumentare il canone senza informare i consumatori

Via MaxCava Ricordate l’annosa vicenda di Mediaset Premium, che aveva provato ad aumentare di 2 euro/mese illecitamente l’abbonamento e per questo, dopo varie segnalazioni al garante per la concorrenza, era stata multata di 130mila euro (sollectico…) e obbligata a ripristinare il contratto originario? Bene, il lupo perde il pelo ma non il vizio: RTI spa, che gestisce … Leggi tutto

Dal 21 gennaio arriva Nanuk: un nuovo modo di fare divulgazione scientifica in televisione

Sabato 21 gennaio, alle 21,30 su Rai3, parte Nanuk, prove d’avventura, un programma di divulgazione scientifica e avventura condotto da Caterina Guzzanti e Davide Demichelis, prodotto da Rai3 e National Geographic. Si tratta di un programma di scienza e natura originale nel suo genere, per sorprendere, raccontare e svelare quello che colpisce o forse impaurisce, … Leggi tutto

Nasce OsservatorioTivvù

Via Valigia blu

Valigia Blu e Giovanna Cosenza, docente di Semiotica all’Università di Bologna, hanno deciso di avviare OsservatorioTivvù. Un gruppo di giovani giornalisti e blogger, da un lato, e di studenti e neolaureati dell’Università di Bologna, dall’altro, seguiranno sotto il nostro coordinamento alcuni programmi della televisione generalista italiana, diversi per contenuto, canale, fascia oraria e target, da oggi alla fine di febbraio 2012.

Vogliamo registrare e annotare sistematicamente:
1) quanti e quali politici italiani vengono ospitati nei vari programmi televisivi;
2) quanti e quali personaggi pubblici vengono invitati perché notoriamente connessi a leader o partiti politici, perché parenti (figli, mogli, ecc.) di politici, o perché legati ai vari leader e partiti per amicizia o ragioni professionali;
3) cosa i leader politici e i personaggi pubblici dicono e fanno di preciso in trasmissione, anche se non parlano esplicitamente di politica, ma si limitano a giocare, scherzare e interagire con altri ospiti in studio o con il pubblico su temi di intrattenimento e spettacolo;
4) quante e quali volte, anche in assenza di leader politici o personaggi pubblici a loro connessi, uomini e donne di spettacolo (cantanti, attori, attrici, presentatori, ecc.) parlano di o alludono a personaggi, eventi e contenuti della politica italiana, anche in contesti di intrattenimento che non avrebbero nulla a che fare con la politica;
5) cosa dicono di preciso uomini e donne dello spettacolo quando parlano di politica o anche soltanto vi alludono. 

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Wolfgang Achtner si candida alla direzione del TG1: il direttore tecnico che serve

Ricevo e pubblico. Per quelli che non sapessero chi è Wolfgang Achtnerun breve CV di Wolfgang

Caro Vittorio,  Ti scrivo per informarti che ho deciso di avvisare il CdA della Rai che sono disponibile ad accettare l’incarico di direttore del TG1.

Credo di avere le carte in regola per questo incarico: sono indipendente politicamente, la mia carriera di giornalista televisivo include oltre vent’anni di esperienza con alcune delle principali testate giornalistiche televisive mondiali tra cui l’ABC News, la CNN e la Press TV, sono uno dei pionieri del videogiornalismo – il giornalismo televisivo praticato da un giornalista che effettua da solo le riprese per i suoi servizi sul campo – e autore di numerosi documentari d’attualità. Inoltre, ho una notevole esperienza nel campo della formazione: sono l’autore dell’unico testo accademico sul giornalismo televisivo in italiano e, oltre ad essere stato titolare di corsi universitari, ho gestito corsi di formazione per videogiornalisti e sulla comunicazione televisiva per il Gruppo Espresso e altri importanti aziende italiane.

Nel momento in cui un nuovo governo è al lavoro per salvare il Paese, sono convinto che un buon esito dipenda da una consapevole partecipazione dei cittadini italiani e questo richiede una buona informazione, in particolar modo televisiva, che attualmente non c’è. Per cui, ritengo che sarebbe indispensabile offrire agli italiani quello che in questo Paese è sinora sempre mancato: un telegiornale pubblico comparabile per qualità giornalistica e tecnica ai migliori telegiornali internazionali, come la BBC, la CNN, o Al Jazeera International, tanto per fare alcuni esempi.

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Twitter e la televisione in Italia

Via next-tv.it

L’integrazione tra Twitter e contenuti TV, in parole povere, si sta dimostrando un’evoluzione naturale per la stragrande maggioranza dei format, in primis quelli in diretta. Ed è proprio grazie alla programmazione live, tanto del daytime che di prima serata, che i cinguettii iniziano a scalfire i muri difensivi della televisione italiana.

Dai pionieristici record di #raiperunanotte (60.000 tweet in 3 ore, lo 0,18% dell’intero traffico di tweet mondiale alle ore 22 del 25 Marzo 2010) sembra già passato un secolo. Lo stesso Santoro, del resto, dall’exploit di una notte è finito a trasferirsi in pianta stabile sul web. Il 3 Novembre, con il debutto delle 25 puntate di Comizi d’Amore in diretta streaming e in simulcast su Sky News e le locali, avremo la misura di quanto sia aumentato in Italia l’uso contemporaneo di TV e social media.

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