Telecom non parlare di banda larga: porta l’adsl nei normali comuni: l’adsl che non arriva a Ricaldone

telecomCi si riempie la bocca con i miliardi per la banda larga in Italia quando poi in molti comuni assolutamente semza problemi orografici o tecnici succedono cose ridicole del genere.

Durante il periodo estivo si era deciso di portare l’adsl anche nella casa a Ricaldone degli suoceri. Ricaldone dista 7,7 km da Acqui Terme comune di 21 mila abitanti al centro di un sacco di attività raggiunto praticamente da tutti gli operatori nazionali di telecomunicazioni. A Ricaldone arriva da tempo l’adsl e quindi i tempi erano maturi.Ricaldone è sede della maggiore cantina sociale del Piemonte, a Ricaldone si ricorda Luigi Tenco seppelito nel locale cimitero, c’è vita, c’è voglia di innovazione e cambiamento.

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Working Capital Tour 2011: si riparte da Torino

In occasione delle celebrazioni del 150° anno dell’unità d’Italia, il Working Capital Tour prenderà il via il 18 marzo a Torino, per andare alla ricerca dei nuovi Mille, selezionando le migliori idee degli eroi dell’innovazione italiana di oggi. Dopo la tappa inaugurale nel capoluogo piemontese, Working Capital percorrerà tutto il Paese attraverso Palermo, Napoli, Firenze, … Leggi tutto

Belen non vende un belin

Via Repubblica “Scegliere Belen Rodriguez è stato un errore”: l’amara considerazione arriva da una fonte interna alla celebre azienda di telecomunicazioni che ha scelto la showgirl come testimonial. Chi l’avrebbe mai detto? La ragazza televisiva più amata dagli italiani non funziona negli spot, e anzi provoca emorragie di storici clienti, tanto che l’azienda sarebbe decisa … Leggi tutto

La lunga storia vera del Cubo di Telecom

Via Maxcava

Un anno dopo il (fallimentare) lancio e sei mesi dopo le dimissioni di Luca Tomassini (ex responsabile del ‘Cubo’, sostituito dall’ingegner D’Andrea), arriva il Natale del rilancio: dopo parecchi rinvii in corso d’opera per il media center targato Telecom Italia, è in vendita la versione 2010. Prezzo 199 euro, design identico al vecchio Cubovision, +25% di volume, hard disk da 250 Gb anzichè 500 GB, mancanza dei protocolli di condivisione DLNA e UPnP (che c’erano nel vecchio Cubovision, dove potrebbe arrivare anche SAMBA). Appena potrò provarlo – la presentazione stampa è al momento fissata per il 15 dicembre, ma Telecom me ne ha inviato uno nei giorni scorsi – arriverà la mia recensione.

Poco di ufficiale, eppure dettaglio dopo dettaglio l’incredibile vicenda del Cubovision può essere ricostruita come segue. Ovviamente, sarò felice di integrare o correggere eventuali dettagli che emergessero in seguito, per correttezza ho contattato le p.r. di Telecom Italia ponendo alcune domande, a cui l’azienda ha preferito non rispondere.

Torniamo al Cubo… Tutto nasce da un’idea di Telecom Italia che, ragionando sugli sviluppi di Alice Home Tv, decide di puntare su un nuovo media center. La piattaforma Alcatel Lucent usata per Alice Home Tv, al di là dei costi di gestione (ovvero gli sviluppi software, a carico di di Accenture), non dava più la flessibilità necessaria. In particolare, l’idea del Cubovision nasce dalla necessità di offrire IPTv a tutti gli abbonati ADSL e non ai soli abbonati 20 Mbps (la piattaforma Lucent richiedeva infatti elevate velocità di connessione).

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Navigare sicuri on tour

Navigare Sicuri è l’unione di una passione e di una consapevolezza. È la passione per la navigazione in Rete, una rivoluzione culturale e sociale che per Telecom Italia è lavoro e impegno quotidiani. È anche la consapevolezza che il fascinoso mondo di Internet può nascondere alcune insidie soprattutto per i più giovani. Con queste parole … Leggi tutto

Maglione: il paese tagliato fuori da Telecom

Via LaStampa

Per un po’ hanno pazientato, cercando di far buon viso a cattiva sorte. Poi, con il passare dei giorni, anche la calma più olimpica è andata a farsi benedire. Così, è scoppiato il caos: c’è chi è andato in Comune a battere i piedi e chi si è presentato dai carabinieri per fare denuncia. E chi, esasperato, si è addirittura trasferito dai parenti che vivono in altri Comuni per far fronte all’emergenza. Il sindaco, dopo aver scelto la diplomazia, è passato alle vie di fatto presentando due esposti: uno indirizzato al Prefetto, l’altro alla Procura di Ivrea.
Benvenuti a Maglione, paese di 480 anime, ultimo della Provincia di Torino prima di sconfinare nel terre del Vercellese e del Biellese. Qui, dall’8 agosto, i telefoni suonano muti e la popolazione (cellulari a parte, ma anche in questo caso la copertura è minima) risulta isolata dal resto del mondo. Alcuni turisti inglesi, arrivati fin qui per ammirare i murales, non hanno risparmiato qualche battuta sarcastica ironizzando sull’efficienza della burocrazia italiana. Ma c’è poco da scherzare: l’ufficio postale minaccia di chiudere, da giorni dal Comune non si possono né ricevere né effettuare telefonate e l’unico ristorante del paese è tagliato fuori, così come i quasi 50 produttori agricoli di pesche e tutti i privati che con il telefono lavorano e fanno affari. Per non parlare della popolazione anziana, che qui rappresenta il 50 per cento dei residenti. Pochi giorni fa, tanto per fare un esempio, una novantenne che vive sola ha dovuto ricorrere ai carabinieri della stazione di Borgomasino per poter telefonare alla figlia.

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Tronchetti Provera ancora indagato per dossieraggio illegale

Via Corriere.it

Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora sono indagati a Milano nell’inchiesta sul dossieraggio illegale praticato dalla «Security» di Telecom negli anni in cui a guidarla era Giuliano Tavaroli. E la loro messa sotto inchiesta non avviene ora, ma è rimasta «blindata» da almeno 6 mesi. A cavallo, peraltro, degli uffici giudiziari di Roma e Milano.

Gli ex presidente e vicepresidente di Telecom, infatti, non sono indagati ora come conseguenza del supplemento di indagini sollecitato di fatto alla Procura milanese dal giudice Mariolina Panasiti con la trasmissione il 28 maggio ai pm di alcuni atti dell’udienza preliminare, e in particolare degli interrogatori dei testi ammessi dal gup su richiesta delle difese degli imputati (come lo 007 privato Cipriani) o delle parti civili (come il giornalista Mucchetti) più attive nel sostenere la consapevolezza dei vertici aziendali rispetto agli illeciti commessi dalla loro «Security» e sinora sanzionati con sedici patteggiamenti (tra cui quelli di Tavaroli e delle persone giuridiche Telecom e Pirelli per corruzione in base alla legge 231) e dodici rinvii a giudizio al 22 settembre.

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