Via Maxcava
Un anno dopo il (fallimentare) lancio e sei mesi dopo le dimissioni di Luca Tomassini (ex responsabile del ‘Cubo’, sostituito dall’ingegner D’Andrea), arriva il Natale del rilancio: dopo parecchi rinvii in corso d’opera per il media center targato Telecom Italia, è in vendita la versione 2010. Prezzo 199 euro, design identico al vecchio Cubovision, +25% di volume, hard disk da 250 Gb anzichè 500 GB, mancanza dei protocolli di condivisione DLNA e UPnP (che c’erano nel vecchio Cubovision, dove potrebbe arrivare anche SAMBA). Appena potrò provarlo – la presentazione stampa è al momento fissata per il 15 dicembre, ma Telecom me ne ha inviato uno nei giorni scorsi – arriverà la mia recensione.
Poco di ufficiale, eppure dettaglio dopo dettaglio l’incredibile vicenda del Cubovision può essere ricostruita come segue. Ovviamente, sarò felice di integrare o correggere eventuali dettagli che emergessero in seguito, per correttezza ho contattato le p.r. di Telecom Italia ponendo alcune domande, a cui l’azienda ha preferito non rispondere.
Torniamo al Cubo… Tutto nasce da un’idea di Telecom Italia che, ragionando sugli sviluppi di Alice Home Tv, decide di puntare su un nuovo media center. La piattaforma Alcatel Lucent usata per Alice Home Tv, al di là dei costi di gestione (ovvero gli sviluppi software, a carico di di Accenture), non dava più la flessibilità necessaria. In particolare, l’idea del Cubovision nasce dalla necessità di offrire IPTv a tutti gli abbonati ADSL e non ai soli abbonati 20 Mbps (la piattaforma Lucent richiedeva infatti elevate velocità di connessione).
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