Il silenzio davanti al magistrato. La mancanza di elementi difensivi da valutare. Il ritorno al lavoro in un posto di responsabilità in Regione, con la possibilità di inquinare prove e commettere altri reati. E una «gita» notturna nell’alloggio collegato alle attività sotto inchiesta e appena perquisito dalla Finanza. Per questo è finito in carcere Angelo Soria, dirigente regionale piemontese fratello di Giuliano, patron del Premio Grinzane Cavour. Il mandato di custodia cautelare firmato dal gip Silvia Salvadori si riferisce a nove «determinazioni dirigenziali» firmate da Angelo a vantaggio dell’Associazione Civiltà Territori Letterari (Actl) e due finite a riempire le casse dell’Associazione Studi Iberici (Asi). In tutto, 400 mila euro. Pagati dalla Regione tra gennaio 2006 e ottobre 2008. Le associazioni avevano due presidenti (Luigi Morelli per l’Actl e Giuseppe Bellini per l’Asi), che hanno solo visto passare quei soldi. Il beneficiario era Giuliano Soria. D’accordo con il fratello. «Lui sapeva» ha ammesso il patron del Grinzane. Per questo i fratelli sono sotto inchiesta per peculato.
Una vecchia intervista di Soria
Affidare i new media a un indagato ora arrestato
La Regione Piemonte aveva spostato l’arrestato Agnelo Soria al settore New Media per limitarne i danni potenziali La Regione ha sospeso dalle sue funzioni Angelo Soria. Il provvedimento ha effetto immediato ma secondo il centrodestra – e pure per esponenti del Pd come l’onorevole Stefano Esposito – è tardivo. Soria, infatti, era rientrato in servizio … Leggi tutto