E’ un classico nelle aziende tentare dei colpi di mano sotto Natale …
Dal 23 dicembre i giornalisti del Corriere della Sera sono in stato di agitazione dopo la rottura che si è consumata tra il Cdr e l’azienda, tra il Cdr e il direttore Ferruccio De Bortoli schierato toto corde con i vertici societari. Ferruccio De Bortoli ha gettato la maschera: sta con l’editore che vuole abolire i vecchi accordi aziendali e trattare i redattori come birilli. Il documento di mediazione del direttore è un diktat: prendere o lasciare. De Bortoli non vuole discutere con il Cdr, ma sfida il CdR e chiede “un confronto in assemblea e un voto di fiducia davanti a tutta la redazione”. De Bortoli evoca un metodo populista/peronista: scavalcare il sindacato significa violare Costituzione e contratto. Nessuna sorpresa, ma coerena reazionaria. De Bortoli ha già scritto in una celebre lettera al CdR: “Se non vi sarà accordo, i patti integrativi verranno denunciati, con il mio assenso. L’età del piombo è alle nostre spalle”.