Luigi Regali, 60 anni, bresciano, sposato con tre figli, qualche mese fa si è trovato difronte al bivio. E «dopo mille dubbi» ha deciso di percorrere la strada più complessa, quella che in ogni scommessa che si rispetti sarebbe pagata almeno dieci volte la posta iniziale: ricomprarsi l’azienda di famiglia cercando il sostegno delle banche in un momento in cui l’accesso al credito è tutt’altro che facile. «Ho iniziato a valutare con i miei consulenti la fattibilità dell’operazione, impegnativa per la componente industriale e i valori elevati della parte immobiliare, e ho percepito che qualche banca, in virtù di rapporti consolidati, stava prendendo davvero in considerazione il progetto», dice Regali. «Ricordo riunioni su riunioni e il timore di non ottenere alla fine il sostegno del mondo bancario». Questo fino alla tarda sera del 10 novembre, quando «ho visto con i miei occhi quella firma sui contratti».