Via ZeusNews
Il Garante per la protezione dei dati personali ha chiuso l’istruttoria sul caso Peppermint ritenendo illecita l’attività svolta dalla società.
Esiste infatti una direttiva europea che vieta ai privati la possibilità di effettuare monitoraggi “ossia trattamenti di dati massivi, capillari e prolungati nei riguardi di un numero elevato di soggetti”.
Il Garante inoltre ha confermato la decisione dei giudici del Tribunale di Roma, confermando che “i fornitori di servizi di comunicazione elettronica, allo stato della legislazione vigente, non possono comunicare i nominativi degli interessati ritenuti responsabili di violazioni del diritto d’autore”.