I rischi dell’ossicolesterolo

Via Repubblica

C’è un tipo di colesterolo ancora più ‘cattivo’ di quello noto come il nocivo LDL e che si accanisce particolarmente col cuore. Non esistono infatti solo i due tipi noti di colesterolo, quello cosiddetto buono (HDL) e quello cattivo (LDL), ma anche una forma di colesterolo sconosciuta ai più, l’ossicolesterolo, ancora più nociva dell’LDL, capace di aumentare di molto il rischio di arterosclerosi e il livello complessivo di colesterolo nel sangue.

A puntare l’attenzione sull’ignorato ossicolesterolo è il ricercatore Zhen-Yu Chen dell’Università di Hong Kong, che ha presentato uno studio sugli effetti dell’ossicolesterolo alla 238/ma edizione del Meeting and Exposition della American Chemical Society, in corso a Washington.

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Cervelli fuggiti dall’Italia scoprono il gene contro il tumore al cervello

Via Repubblica.it

Nel 2000 hanno lasciato l’Italia per gli Stati Uniti, in polemica con il sistema nepotista dell’università, che non permetteva loro di sviluppare adeguatamente le loro ricerche sui tumori al cervello dei bambini. Negli Stati Uniti hanno trovato i mezzi, lo spazio, il sostegno di due prestigiose università, prima la Albert Einstein e dopo la Columbia. E adesso Antonio Iavarone e Anna Lasorella annunciano la scoperta del gene che svolge un ruolo chiave nello sviluppo delle cellule staminali e che è coinvolto anche nel più aggressivo fra i tumori del cervello. Sono gli stessi ricercatori a parlare della loro scoperta in un articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista Developmental Cell.

“Adesso – spiega Iavarone – abbiamo trovato una proteina capace di distruggere alcune delle proteine-chiave utilizzate per ottenere le Ips e di far ripartire quindi la trasformazione delle cellule staminali in cellule adulte”. La proteina si chiama Huwe1 e la sua scoperta potrebbe in futuro portare anche a nuove terapie contro i tumori cerebrali.

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Mappato il virus Hiv1

Via Repubblica

La struttura del virus Hiv1, responsabile insieme all’Hiv2 dell’Aids, non ha più segreti. Segnando un passo in avanti importante nella comprensione della malattia e di come infetta l’uomo, un gruppo di scienziati dell’Università della North Carolina negli Stati Uniti, per la prima volta ne ha decodificato l’intero genoma, in uno studio che appare in copertina sull’ultimo numero di Nature e che promette di accelerare lo sviluppo di farmaci antivirali. Perché avere a disposizione la mappa genetica del virus significa comprendere meglio le strategie che mette in atto e che gli permettono di essere così sfuggente.

Il virus Hiv si suddivide nei due ceppi Hiv1 e Hiv2: il primo è più diffuso prevalentemente in Europa, America e Africa centrale, il secondo è localizzato soprattutto nell’Africa occidentale e Asia. Questo virus, spiegano gli autori della ricerca, coordinata da Kevin Weeks, proprio come nel caso dell’influenza, dell’epatite C e della polio, trasporta le sue informazioni genetiche attraverso un singolo filamento di Rna anziché i due filamenti del Dna.

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Le macchine invisibili

Il nuovo libro di Piero Bianucci La cucina è un laboratorio: spaghetti e pollo arrosto sono il risultato, più o meno gradevole, di un vortice di reazioni bio-fisiche. In camera da letto avvengono reazioni ancora più delicate: piccole invenzioni come cerniere lampo, reggicalze e bottoni a pressione in posizione strategica talvolta hanno effetti travolgenti. In … Leggi tutto

L’accesso aperto alla conoscenza scientifica

Mercoledì 4 marzo alle 10, presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Torino, si terrà, il seminario di studio dal titolo: “L’accesso aperto alla conoscenza scientifica: attori a confronto“. Temi dell’incontro saranno l’accesso alla conoscenza scientifica, il ruolo della conoscenza come patrimonio comune la produzione, divulgazione e circolazione della stessa. La nostra è una … Leggi tutto

Il potere logora

Via Bodegones

Secondo Michael Roizen, geriatra alla Cleveland Clinic, per ogni anno passato alla Casa Bianca l’orologio biologico corre a velocità doppia. Così, tra quattro anni, Barack Obama apparirà, come in una serie di foto pubblicate dalla CNN, invecchiato di otto anni. Non conta che il presidente eletto sia democratico o repubblicano, sia stato un atleta oppure sia un fumatore: dopo il secondo mandato sarà inesorabilmente più vecchio di sedici anni.

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India chi era costei ? Ovvero dove stanno gli Esteri ?

La stampa italiana, messa sotto stress dagli attentati a Mumbay, ha dimostrato, salvo le solite ottime eccezioni, di non avere molte risorse o molte competenze in grado di “coprire” il mondo indiano. L’India oltre ad essere una civiltà con una storia incredibile, è uno dei maggiori attori dell’economia di questi giorni. Se la Cina è … Leggi tutto

La carta di Alba

La Fondazione Movimento Bambino e la Fondazione Ferrero, con l’apporto di numerosi specialisti del settore come psichiatri, pedagogisti, criminologi, magistrati, assistenti sociali hanno presentato la Carta di Alba, un codice di comportamento per l’utilizzo consapevole dei new media da parte di bambini e adolescenti.

Ecco il testo della Carta di Alba

La tutela dei diritti deve essere pari nel mondo virtuale come nel mondo reale, unicum inscindibile.

  1. E’ indispensabile rafforzare una vigilanza istituzionale, su base internazionale, che assicuri un costante monitoraggio delle comunicazioni digitali per garantire ai minori un ambiente sicuro.

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Maradona vs Yahoo e Google

Via Repubblica

Se cercando il nome “Maradona” su Yahoo Italia si ottengono oltre 70 milioni di risultati, compiere la stessa operazione sulla versione argentina del sito porta una sola risposta: un avviso in spagnolo cui i gestori spiegano che per motivi legali tutti i risultati sono stati temporaneamente rimossi. Nel paese sud americano è infatti in atto una vera e propria battaglia tra un gruppo di vip, tra cui oltre all’ex pibe de Oro ci sono modelle e un giudice, e i motori di ricerca come Yahoo e Google.

Approfittando di un vuoto legislativo, che vede i siti responsabili dei link che pubblicano, una settantina di celebrità si sono rivolte all’avvocato Martin Leguizamon Peña per non apparire più nei risultati di Google e affini. La motivazione di questa volontà sarebbe la tutela del nome che ad esempio nel caso delle modelle veniva spesso usato come richiamo da siti pornografici.

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