Research in Motion (RIM), l’azienda che produce BlackBerry, ha dunque ceduto alle pressioni dell’Arabia Saudita. Il traffico dati sarà filtrato attraverso un server che sarà installato a Ryad, accessibile ai controlli della polizia locale, dotata delle chiavi per decodificare il codice criptato. Il governo saudita ha puntato i piedi in nome della lotta al terrorismo di matrice islamica. E’ facile prevedere che, a questo punto, RIM faccia la stessa cosa in Indonesia, India, Emirati Arabi, Libano e Algeria, che hanno minacciato altrimenti di bloccare i servizi di messaggistica dei BlackBerry.
Il braccio di ferro che si è appena concluso a Ryad conferma l’aumento del divario tra chi vuole che internet sia un mondo libero e senza lacci e la volontà degli Stati di controllare lo scambio di informazioni . La lotta al terrorismo – in paesi a basso tasso di democrazia – appare un pretesto per soffocare ogni tipo di opposizione ai regimi locali.
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Tronchetti Provera ancora indagato per dossieraggio illegale
Marco Tronchetti Provera e Carlo Buora sono indagati a Milano nell’inchiesta sul dossieraggio illegale praticato dalla «Security» di Telecom negli anni in cui a guidarla era Giuliano Tavaroli. E la loro messa sotto inchiesta non avviene ora, ma è rimasta «blindata» da almeno 6 mesi. A cavallo, peraltro, degli uffici giudiziari di Roma e Milano.
Gli ex presidente e vicepresidente di Telecom, infatti, non sono indagati ora come conseguenza del supplemento di indagini sollecitato di fatto alla Procura milanese dal giudice Mariolina Panasiti con la trasmissione il 28 maggio ai pm di alcuni atti dell’udienza preliminare, e in particolare degli interrogatori dei testi ammessi dal gup su richiesta delle difese degli imputati (come lo 007 privato Cipriani) o delle parti civili (come il giornalista Mucchetti) più attive nel sostenere la consapevolezza dei vertici aziendali rispetto agli illeciti commessi dalla loro «Security» e sinora sanzionati con sedici patteggiamenti (tra cui quelli di Tavaroli e delle persone giuridiche Telecom e Pirelli per corruzione in base alla legge 231) e dodici rinvii a giudizio al 22 settembre.
I browser che lasciano in giro le nostre impronte digitali
Via Electronic Frontier Foundation New research by the Electronic Frontier Foundation (EFF) has found that an overwhelming majority of web browsers have unique signatures — creating identifiable “fingerprints” that could be used to track you as you surf the Internet. The findings were the result of an experiment EFF conducted with volunteers who visited http://panopticlick.eff.org/. … Leggi tutto
Dalle cartoline on-line agli SMS di Berlusconi
Una valanga di sms d’invito alla manifestazione di sabato 20 firmati dal premier Silvio Berlusconi inviati a cellulari privati e aziendali, tutti utenti che non avevano dato alcun consenso. Messaggi ed estratti dalle interviste del premier finite nella posta aziendale. “E’ mai possibile ricevere sul posto di lavoro questo tipo di messaggi?”, si chiede un nostro lettore. In effetti no, non è possibile: per inviare sms e email di propaganda elettorale occorre il consenso degli interessati, come ha ribadito meno di un mese fa il Garante della Privacy in un provvedimento pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale.
Ma il ‘decalogo’ del Garante non ha fermato il dilagare di email e sms. “Oggi pomeriggio mi è arrivato sul telefono cellulare aziendale un messaggio di invito alla manifestazione di sabato prossimo a Roma. – scrive un lettore, Domenico Milesi – Aggiungo che si tratta di un numero riservato. Ho provato a rispondere che il messaggio violava la mia privacy ma mi è apparsa la crocetta che indica che la risposta non può essere inoltrata al mittente. Si può fare qualcosa? Se siamo in molti sì”.
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Il portale dedicato al lutto
La morte è un passaggio della vita che la nostra società ha voluto quasi rimuovere. Ma è comunque la fine della vita, un evento da rispettare che fa parte della sfera strettamente personale di uomini e famiglie. Un momento per cui occorre saper fare un passo indietro di dignità e di rispetto della privacy. Stupisce, … Leggi tutto
Caso Google privacy: attendere e capire è meglio che sbandierare partiti presi
Un tentativo equilibrato e prudente di commento da parte Carlo Felice Dalla Pasqua sulla sentenza odierna della Procura di Milano contro Google
Strano paese l’Italia, dove si dice che senza conoscere le motivazioni non si può commentare una sentenza e dove, poche ore dopo, proliferano già i commenti pro o contro (soprattutto contro) la sentenza con la quale sono stati condannati tre dirigenti di Google. Senza dare giudizi definitivi, partiamo dal presupposto che internet ha radicalmente cambiato i comportamenti e le abitudini sociali di molti (e quindi devono cambiare le leggi che regolano quei comportamenti), ma non può essere un luogo legibus solutus. Evitiamo quindi di gridare allo scandalo per partito preso.
Certo, se il giudice avesse stabilito che Google è responsabile semplicemente per aver messo a disposizione la piattaforma, ossia lo spazio, sul quale altri hanno commesso reati a sua insaputa, si tratterebbe di un esempio pericoloso. Sarebbe come dire che Trenitalia è responsabile se avviene un delitto su un vagone di un suo treno o che l’Anas deve essere condannata per un incidente avvenuto su un tratto di strada da lei gestito. O come se fosse colpa vostra se invitaste qualcuno a casa per un caffè e questa persona cominciasse a sfasciare quadri, mobili e soprammobili. Perché, mutate poche cose, quello è il ruolo di Google nel caso in questione. Certo, può essere accaduto che un giudice abbia clamorosamente sbagliato valutazione: è già accaduto, per esempio, che un giudice di Aosta abbia equiparato un blogger al direttore responsabile di un giornale, tanto per non uscire da internet.
Panopticlick svela i segreti del vostro browser
Via Autistici/Inventati Volete sapere quanto siete unici e riconoscibili su internet quando navigate con il vostro browser? Provate panopticlick e lo scoprirete, oltre a venire informati su come evitare il piu’ possibile questa unicita’. Ci sono infatti due articoli scritti dall’EFF (questo e questo) che se non avete voglia di leggere perche’ non sapete l’inglese … Leggi tutto
Telecom e Pirelli patteggiano ed escono dal caso Tavaroli
Centomila euro di profitto del reato, 400.000 di sanzione pecuniaria, 750.000 a titolo di risarcimento del danno a tre ministeri, più i circa 3.000 euro di offerta-standard ai dipendenti schedati al momento dell’assunzione (circa 4,8 milioni): su questa base, complessivamente intorno ai 7 milioni e mezzo di euro, sia Telecom sia Pirelli hanno ottenuto dalla Procura di Milano il consenso all’accordo che, depositato sabato mattina negli uffici deserti per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, farà uscire le due aziende dall’udienza preliminare sul dossieraggio illecito praticato dalla divisione Security negli anni in cui la guidava Giuliano Tavaroli, tra i primi a chiedere già mesi fa di patteggiare 4 anni e mezzo.
Anopticon: la mappa delle videocamere italiane
Alessandro Longo via Repubblica Nasce dalle frange irrequiete del web italiano e subito diventa un caso: è un progetto per contrastare il proliferare delle videocamere di sorveglianza. Si chiama Anopticon ed è sul sito Tramaci. org, gestito dal 31enne veneziano Enzo A., che si autodefinisce un hacker (il suo nickname è Etno) e preferisce rimanere … Leggi tutto
La fine dell’era della privacy secondo Mark Zuckerberg
Via ReadWriteWeb In a six-minute interview on stage with TechCrunch founder Michael Arrington, Zuckerberg spent 60 seconds talking about Facebook’s privacy policies. His statements were of major importance for the world’s largest social network – and his arguments in favor of an about-face on privacy deserve close scrutiny. Zuckerberg offered roughly 8 sentences in response … Leggi tutto
Telemarketing invasivo: per un nuovo miracolo italiano
Via Bazdu Durante il governo Prodi, per chi se ne è accorto, il fenomeno del telemarketing, in pratica le telefonate in cui vi propongono l’acquisto di qualche cosa, si era notevolmente ridotto. Era stata approvata una legge che permetteva il telemarketig solo previa autorizzazione, anche per coerenza con altre leggi sulla privacy e sulle molestie. … Leggi tutto
Ogni dato che darai a Google potrà essere usato contro di te
Delle storie emblematiche sull’importanza dei dati che lasciamo a BigG The uber-geeks who run Google don’t seem like to think about the messy world of law and politics. But it can’t be avoided. The latest example: A Bear Stearns manager done in by a GMail account he thought was closed. Matthew Tannin may have shut … Leggi tutto