All’imbocco del ponte Umberto I, all’inizio di corso Vittorio, oggi il clown che fa il giocoliere per gli automobilisti al semaforo non c’è. Ci sono sei lavavetri. Non chiedono soldi. Spazzolano gratis i lunotti delle auto, in cambio chiedono solo un po’ d’attenzione. Uomini e donne sandwich insaponano e distribuiscono volantini, al collo portano appesi cartelli che raccontano di un mondo in disfacimento: «Pericolo chiusura corsi». «La riforma è una follia». «Senza ricercatori studenti fuori».
Pochi metri più in là, ai giardini di piazza Cavour, la professoressa Livia Colle, ricercatrice alla facoltà di Psicologia si è portata appresso tre assistenti, una cinquantina di studenti, due tavolini, un po’ di sedie e sta cominciando a interrogare: l’esame di Psicologia della comunicazione oggi si svolge all’ombra degli alberi, e nessuno che si lamenti.
Una mobilitazione nazionale dei giornalisti precari
Via Soltanto una precaria Parliamo di mobilitazione nazionale. In queste settimane ho sentito diversi discorsi sulla possibilità di organizzare questa protesta per migliorare la condizioni dei giornalisti precari. Mi sono sembrati discorsi vaghi, per la verità. Come se non si volesse agire veramente. Certo, posso sbagliarmi. So che il sindacato vuole proporre una settimana di … Leggi tutto