Sull’ipotetica candidatura a sindaco, il rettore Francesco Profumo non parla. Neppure per commentare la gaffe dell’«Unità» che l’ha confuso con il banchiere Alessandro Profumo di Unicredit. Fedele al suo ruolo istituzionale osserva i dati sulle immatricolazioni a Ingegneria: 5800 ragazzi, il 16 per cento in più del 2009, più 30 per cento in due anni. «Un iscritto su tre, ormai, è donna. Fino a pochi anni fa eravamo al 15 per cento». Gli stranieri sono il 20 per cento, da sessanta paesi; non pochi vivono qui, seconda generazione d’immigrati. Numeri in cui il rettore vede realizzarsi il sogno di quattro anni fa, le quattro «T»: tolleranza, talenti, tecnologia e Torino. Un manifesto che vale per il Politecnico, certo, ma è dura non estenderlo all’intera città. Non un programma politico, ma un’idea di Torino sì.
Quattro anni fa lei lanciò una parola d’ordine: tolleranza. Oggi un universitario su cinque non è italiano, ma nelle città la difficoltà di integrare non è superata. È un percorso incompiuto?
«È un percorso che ha molti lati virtuosi. La mescolanza arricchisce tutti. I ragazzi stranieri hanno fame di riscatto e affermazione. La loro voglia, e le minori possibilità, li spingono a dare il massimo. E noi ci guadagniamo».
Public domain day 2011 a Torino
Il centro NEXA su Internet & Società del Politecnico di Torino ha organizzato sotto la Mole per sabato 22 gennaio un momento in cui celebrare la disponibilità e la liberazione di una fetta di cultura dai vincoli del diritto d’autore. Un’attenzione particolare sarà dedicata a due grandi autori scomparsi nel 1940: Vito Volterra, grande matematico … Leggi tutto