Sul fatto che Antonello Zappadu, il fotografo che ha cercato di smerciare le foto dei party berlusconiani, si sia comportato da vera volpe non ci piove. Tentare di vendere le foto in questione a Panorama, ammiraglia della stampa filo governativa, non depone molto a favore della intelligenza operativa. L’incedere successivo dei fatti porta dei nuovi sviluppi molto inquietanti sul modo di agire di giornalisti e direttori ai tempi del berlusconismo. Ma la rete ci dovrebbe ridare speranze: continuiamo ad essere in attesa di un editore estero che pubblichi le foto in questione. Solo per capire quali segreti militari da tutelare per la sicurezza dello stato si celino in queste 700 fotografie. (Via il Barbiere della Sera)
Insomma, che succede? Che Belpietro, grazie a un suo giornalista, viene a sapere che che Antonello Zappadu ha scattato un sacco di foto che farebbero venire l’acquolina in bocca a decine di giornali, quelli veri. Nella villa di Berlusconi girano un po’ di tette al vento e sotto le docce di villa Certosa, nulla di particolarmente pruriginoso, pare, nulla di diverso da ciò che i rotocalchi di gossip, in prima fila “Chi”, la Novella 200 del gruppo Berlusconi, pubblicano ogni settimana.
Belpietro, si legge sempre nell’esposto, decide di non acquistare le fotografie. Giusto. Non si puo’ dire che rientrino nella sua linea editoriale. Solo che poi che fa? Fa la spia.