Quella occorsa in questi giorni è stata la peggiore alluvione che il Pakistan abbia mai subito. Altre inondazioni sono attese nei prossimi giorni nella regione del Sindh. Fino a questo momento sono morte 1600 persone, 300 mila case sono state distrutte e le stime più basse sul numero degli sfollati parlano di due milioni. E sono cifre che cresceranno ancora.
Per avere un termine di paragone, basta sapere che durante il terremoto ad Haiti – che pure per l’istantanea violenza della prima scossa aveva causato una quantità di vittime molto maggiore – gli sfollati furono molti di meno, circa un sesto. Anche le persone in qualche modo coinvolte dalla tragedia, complice la diversa vastità delle due aree, sono state enormemente di più in Pakistan. Eppure durante questa catastrofe l’attenzione del resto del mondo è stata notevolmente minore rispetto ad Haiti. Sui media internazionali se ne è parlato poco, su quelli italiani quasi per nulla. L’unico sito d’informazione ad avere dedicato un’attenzione particolare alle notizie provenienti dal Pakistan è stato al Jazeera, che alle alluvioni ha dedicato anche uno speciale.
I terroristi del Pakistan in aiuto del paese distrutto
Via Enrica Governi e organizzazioni si stanno producendo in una gara di umanità per il Pakistan: la World Bank, per esempio, presterà 900 milioni di dollari, il Giappone 10. Anche gli appartenenti di Jamaat-ud-Dawa (JuD), Sipah-e-Sahaba, Jaish-e-Muhammad, Lashkar-e-Taiba, Harkatul Jihad al-Islami, Harkatul Mujahideen, Hizbut Tahrir e Lashkar-e-Jhangvi hanno montato diverse decine di campi di aiuti … Leggi tutto