Vittorio Zambardino risponde a John Markoff sul NYT
Mi riferisco a questo pezzo, in cui si parla dell’idea di costruire una nuova rete da zero, per ovviare ai problemi ed agli inconvenienti di quella attuale, in modo se non esplicitamente apologetico perlomeno piuttosto comprensivo e sostanzialmente favorevole.
Bisogna dire che non è la prima volta che vengono fatte affermazioni del genere. E bisogna anche dire che simili “alternative” ad Internet sono effettivamente esistite: chi sta nel giro da tempo sufficientemente lungo sa benissimo che Internet non è nata per decreto, ma si è affermata sul campo come sistema efficace e funzionante, contro altri che evidentemente erano meno efficaci e meno funzionanti. L’emergere di Internet come unica rete informatica non è stata nemmeno una scelta consapevole, ma il naturale risultato di una evoluzione dettata dalle leggi di mercato.
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Il primo consiste nel pensare che i problemi di sicurezza siano della rete: al 90% almeno non sono problemi di sicurezza della rete, ma dei dispositivi che alla rete colleghiamo. Per parlare chiaro, il baco non è in TCP/IP, è in Windows, MacOS, Symbian, o qualunque altra diavoleria giri sul nostro attrezzo che ad Internet si collega; questo è un fatto talmente ovvio (tant’è che virus e compagnia bella esistevano ben prima della diffusione di Internet!) che non riesco a capacitarmi come qualcuno che conosca la storia della cosa non se ne possa accorgere.