Top Vatican officials — including the future Pope Benedict XVI — did not defrock a priest who molested as many as 200 deaf boys, even though several American bishops repeatedly warned them that failure to act on the matter could embarrass the church, according to church files newly unearthed as part of a lawsuit.
The internal correspondence from bishops in Wisconsin directly to Cardinal Joseph Ratzinger, the future pope, shows that while church officials tussled over whether the priest should be dismissed, their highest priority was protecting the church from scandal.
The documents emerge as Pope Benedict is facing other accusations that he and direct subordinates often did not alert civilian authorities or discipline priests involved in sexual abuse when he served as an archbishop in Germany and as the Vatican’s chief doctrinal enforcer.
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Una riunione di redazione al NYT
Un video molto interessante
La vestizione di valore economico dell’Ipad
Ora io ritengo molto seria e degna di attenzione questa stringa di eventi. Perché di tutte le cose che si son dette dello iPad, quelle giuste sono nella considerazione che senza contenuti il “super iPhone” è come un treno senza passeggeri. E l’operazione è piuttosto semplice da intravvedere: rendere l’iPad il veicolo di un nuovo modo di distribuire contenuti, ripetendo con l’informazione (e altre aree dell’intrattenimento) il successo dell’iPhone con la musica.
Convergono con la giustezza del ragionamento anche le considerazioni che qualche giorno fa ha fatto Hal Varian, chief economist di Google e da sempre studioso dell’economia del contenuto, a proposito di cosa funziona e cosa no nel modello dei giornali a pagamento. Funzionano, dice l’autore di Information Rules, i dispositivi dedicati, che racchiudono e custodiscono il valore dentro un dispositivo. Non funzionano i “pay wall”, traduciamolo con “pacchetti a pagamento”, ma nell’accezione americana è qualcosa di più ed ha a che fare col “tassametro” cui pensa il NYT. Sono troppo aggirabili e non danno niente in più rispetto al web ormai consolidato.
Finestre rotte da cui entra aria freddina
The company’s chief executive, Steve Ballmer, has continued to deliver huge profits. They totaled well over $100 billion in the past 10 years alone and help sustain the economies of Seattle, Washington State and the nation as a whole. Its founder, Bill Gates, is not only the most generous philanthropist in history, but has also inspired thousands of his employees to give generously themselves. No one in his right mind should wish Microsoft failure.
And yet it is failing, even as it reports record earnings. As the fellow who tried (and largely failed) to make tablet PCs and e-books happen at Microsoft a decade ago, I could say this is because the company placed too much faith in people like me. But the decline is so broad and so striking that it would be presumptuous of me to take responsibility for it.
Le speranze del NYT per l’Ipad
Via GDGT Martin Nisenholtz del NYT Why did we come out three weeks ago to develop an app for the iPad?” Wait, three weeks? Scott said peeps had 2 weeks. Anyway! We’re incredibly psyched to pioneer the next generation of digital journalism It captures the essence of a newspaper, but it’s so much more
La versione pay del NYT digitale partirà nel 2011
Il NYT ha reso pubbliche parte delle sue strategie per il futuro on-line. Arthur Sulzberger ritiene che i lettori pagheranno per i contenuti e servizi di qualità. Ma quanti altri giornali al mondo possono vantare, qualità, serietà, imparzialità, credibilità come il NYT ?
The New York Times announced today that it will be introducing a paid model for NYTimes.com at the beginning of 2011. The new approach, referred to as the metered model, will offer users free access to a set number of articles per month and then charge users once they exceed that number. This will enable NYTimes.com to create a second revenue stream and preserve its robust advertising business. It will also provide the necessary flexibility to keep an appropriate ratio between free and paid content and stay connected to a search-driven Web.
Through 2010, NYTimes.com will be building a new online infrastructure designed to provide consumers with a frictionless experience across multiple platforms. Once the metered model is implemented, New York Times home delivery print subscribers will continue to have free access to NYTimes.com.
Il NYT pronto per la versione online a pagamento
Via NYMag New York Times Chairman Arthur Sulzberger Jr. appears close to announcing that the paper will begin charging for access to its website, according to people familiar with internal deliberations. After a year of sometimes fraught debate inside the paper, the choice for some time has been between a Wall Street Journal-type pay wall … Leggi tutto
IIl NYT ragiona sul far pagare 5$ al mese per l’accesso al sito
New York Times Co. said in a survey of print subscribers that it’s considering a $5 monthly fee for access to its namesake newspaper’s Web site.
Times Co. also asked whether subscribers would be willing to pay a discounted fee of $2.50 a month for access to the site, in the poll confirmed today by Catherine Mathis, a company spokeswoman. Nytimes.com, the most visited among newspapers’ sites, is currently free.
Times Co. is contemplating additional sources of revenue as marketers slow spending on the Internet. Ad sales at the publisher’s sites, also including about.com and boston.com, fell 8 percent and 3.5 percent in the first quarter and fourth quarter of 2008 respectively. They gained 6.5 percent last year.
“The question here for consumers is the psychological barrier of now paying when you were getting it for free before, and you’re going to lose some readers as a result,” said Ken Doctor, an analyst at Outsell Inc. in Burlingame, California. “The New York Times will also have to evaluate what this means for ad rates as they lose readers.”
La giornalista plagia il blog e poi si scusa
Si chiude con un’e-mail di scuse il caso di plagio che ha scosso il New York Times: Maureen Dowd, curatrice della rubrica “On Washington”, ha scritto al blog d’informazione politica The Huffington Post per spiegare come mai, nell’articolo pubblicato domenica sul prestigioso quotidiano della Grande Mela, abbia citato parola per parola il blog Talking Points Memo di Josh Marshall, senza segnalare la fonte di quanto riportato.
Dowd, premio Pulitzer nel 1999 e firma fra le più note del NY Times, sostiene di non aver mai letto direttamente il testo di Marshall, il cui blog – nato come centro di “informazione collaborativa” dal basso – è stato nominato dalla rivista Time “miglior blog” del 2009: sarebbe stato un amico a riportarle un’opinione del blogger, che lei avrebbe deciso di inserire nell’articolo incriminato, senza sapere chi fosse il reale autore di quel pensiero.
“Chiaramente, il mio amico deve aver letto Josh Marshall, ma non me lo ha detto”, si è giustificata Dowd: dichiarazione che però non spiega perché il pensiero di Marshall sia stato riportato dalla giornalista esattamente con le stesse parole utilizzate nel post originale.…
La lente del NYT
Via Cattiva Maestra Dalle parti del New York Times lo spirito d’iniziativa per attrarre nuovi lettori sulla versione online del giornale certo non manca. Dopo aver introdotto recentemente Times Wire, il famoso quotidiano statunitense inaugura in questi giorni il suo nuovo blog Lens dedicato al fotogiornalismo. La nuova sezione web del NYT propone il lavoro svolto dai fotoreporter … Leggi tutto
Amazon ha acquisito Istanza il più usato ebook reader per Iphone
Amazon, non pago di Kindle, ha acquisito Lexcicle l’azienda che ha lanciato Istanza, il più utilizzato lettore di Ebook per Iphone e Ipod Touch. Continua la battaglia per conquistare il mondo dei lettori digitali. Seeking to strengthen its presence on the iPhone and iPod Touch, Amazon has acquired Lexcycle, the company behind Stanza, a popular … Leggi tutto
Se non è wargames poco ci manca
Ricercatori univerrsitari di Toronto hanno scoperto una operazione di spionaggio internazionale su vasta scala finalizzata a infiltrare 1295 computer per derubarli di importanti documenti. Molti di questi appartenevano ad aziende e ad enti governativi localizzati in Asia Il fatto che il sistema di controllo dell’operazione fosse per la maggior parte in Cina e che la … Leggi tutto