La memoria della strage di Corso Regina esce lentamente alla superficie dai cuori dei protagonisti di quella notte. Massimo Oliva raccolse i corpi e gli ultimi pensieri delle torce umane.
Nessuno può credere, nessuno poteva immaginare, sette vite, sette storie, sette famiglie bruciate in un attimo, il dolore, il terrore, la paura, la consapevolezza. Altre parole, diverse, nessun sorriso, solo smorfie di dolore. La notte si è svegliata in fiamme e olio bollente, ancora paura, bugie dette a chi già sa che non rivedrà più le persone che ama. L’odore acre di fumo nell’aria, le fiamme ancora alte, le immagini appena viste sembrano irreali, tutto sembra un incubo e si aspetta con ansia il risveglio che non arriverà.
Le grida, le parole e i timori delle vittime sono segnate in modo indelebile nella mente di chi li ha incontrati, di chi li ha sentiti, di chi ha parlato con loro. Ancora sirene, tantissime, centinaia di mani all’opera per fermare il fuoco assassino, altre per cercare di strappare sogni alla morte.