Test Brunetta

Il neo ministro Brunetta ha commesso l’errore strategico di esprimere il suo parere colorito ma concreto sulle cose da fare per tutelare la produttività nella pubblica amministrazione: “tolleranza zero con i fannulloni” direttamente al Forum PA. Errore strategico perchè intorno a lui probabilmente c’era una alta concentrazionei di “poco facenti in trasferta a carico del … Leggi tutto

Wi-fi segnale d’allarme

La puntata di ieri sera di Reporter era anche dedicata a uno speciale della BBC sui rischi di inquinamento elettromagnetico del wi-fi Le comunicazioni senza fili ci danno la libertà di utilizzare un computer come usiamo un telefono cellulare. I governi e le compagnie telefoniche hanno deciso di puntare sul Wireless e stanno installando ripetitori … Leggi tutto

I puristi della rete pulita

Vittorio Zambardino verbalizzato al volo da Luca Sartoni Il problema è astrarre la blogosfera dalle comuni dinamiche comunicative. Per quale oscura ragione dovrebbe generare esclusivamente circoli virtuosi? Perchè dovrebbe essere completamente al di sopra del potere, scrutandolo e osservandolo senza mai prenderne parte se non per giudicarlo? La blogosfera e la rete hanno la pretesa, … Leggi tutto

Un 9 maggio di trent’anni fa

Dopo una prigionia di 55 giorni il cadavere di Aldo Moro fu ritrovato il 9 maggio nel cofano di una Renault 4 a Roma, in via Caetani, vicina sia a Piazza del Gesù che a via delle Botteghe Oscure. A vent’anni dalla morte di Moro le circostanze del suo sequestro non sono ancora state compiutamente … Leggi tutto

Al Gore impressioni a caldo

Dopo aver seguito la presentazione di Current Tv qualche impressione a caldo: L’eventone era un eventone mediatico e in quanto tale lasciava poco all’improvvisazione. Al Gore non è propriamente un oratore straordinario (leggi monotono) e ha detto cose un po’ scontate. Il progetto di Current Tv è eccellente, ma deve riuscire a coinvolgere il grande … Leggi tutto

Riciclare il lavoro intellettuale delle startup fallite

Jaisen Mathai, uno sviluppatore di Yahoo si chiede che si può fare con il prodotto intellettuale delle startup fallite per aiutare la comunità

It’s inevitable that all startups won’t be successful. In fact it’s a very small percentage which do. This begs the question of what you do with the intellectual property that has been accumulated. Let’s assume that your startup didn’t amass a substantial enough user base to be considered a valuable asset. Let’s also assume that all you have left is some sort of technology which for whatever reason didn’t fulfill the goals of the creators. What can be done with the intellectual property assets?

Michael Harrington su Techcrunch propone di rendere tutto disponibile con una licenza Creative Commons

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Il tema dietro la nuca

Via Zetavu Non è tanto il consenso delle persone quanto il complesso delle reazioni istituzionali, compresa quella del Codacons, che mi spinge a parlarne in ritardo. Il criterio che guida tutte queste reazioni è l’ideologia risarcitoria con la quale si parla di privacy: tende a risarcire l’equilibrio infranto. Va alla ricerca del consenso e del … Leggi tutto

Agr in sciopero

La redazione di Agr ha proclamato sette giorni di astensione dalle prestazioni audio video a partire da oggi per la totale assenza di risposte dell’azienda sul futuro dell’Agenzia. Rcs Mediagroup, infatti, per l’ennesima volta ha proposto una proroga di alcuni mesi dei contratti atipici in essere, senza delineare un futuro ne’ dal punto di vista … Leggi tutto

Foodcamp review

Via TrashFood Abbiamo parlato di e-commerce e food&wine, media tradizionali e di informazione e comunicazione in rete sull’alimentazione. Di fattorie e di adozioni a distanza. Di Vino 4.0 e degustazioni, di prodotti con passione e di produttori in rete, della favola dei km zero e dei farmer’s market. Di passioni sovversive e del gusto, di … Leggi tutto

Cybersoviet

Anna Masera su lastampa.it

I cybersoviet sono le comunità virtuali create dal popolo della rete. E di conseguenza la democratizzazione del Web 2.0 non prelude a una presa del potere dai parte dei produttori/consumatori, bensì «all’espropriazione capitalistica dell’intelligenza collettiva generata dalla cooperazione spontanea e gratuita di milioni di donne e uomini». La tecnologia «dà l’illusione di aprire le porte alla libertà, ma poi spesso ci si ritrova in stanze vuote chiuse a chiave» avverte Stefano Rodotà, ex Garante per la privacy. Un esempio? The Economist cita la falsa e-democrazia di un indirizzo Internet diponibile per comunicare con un premier, che in realtà collega i cittadini solo a un computer: in cambio di questa promessa di accesso, subiamo la volontà di controllo di governi e aziende. «Il potere politico ed economico sa oggi infinitamente più cose sui cittadini di quante essi non ne sappiano sui potenti».

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