Il calcio è una spugna che assorbe denaro, questo si sapeva. Ma la novità è che la spugna ora si impregna anche di denaro che viene dal mondo del crimine organizzato. Il mondo del calcio è una via per riciclare denaro sporco? Le organizzazioni criminali operano già all’interno di importanti club italiani e stranieri? Le strutture mafiose cercano di accrescere il proprio prestigio nell’opinione pubblica partecipando con l’ingresso nelle società sportive? Tutti interrogativi a cui l’Ocse risponde in modo affermativo. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha infatti pubblicato “Riciclaggio del denaro attraverso il settore del calcio”, un rapporto redatto dalla Financial Action Task Force.
Secondo il documento, l’universo del pallone possiede debolezze strutturali che lo rendono vulnerabile sul lato economico. L’Ocse parla infatti di un «mercato facile da penetrare». Le «complicate reti di azionisti», la «mancanza di professionalità del management» e la «diversità delle strutture legali» provocano poi una mancanza di regole che rende i club «facili da acquisire».
L’ipocrisia infinita
Barbara Spinelli su Lastampa.it Il governo in realtà sostiene ben altro: la sua lotta alla mafia sarebbe dura; secondo alcuni, è sotto pressione proprio per questo. Nell’agosto scorso Berlusconi ha affermato di voler «passare alla storia come il presidente del Consiglio che ha sconfitto la mafia». Né mancano dati promettenti: la legge del carcere duro … Leggi tutto