Un unico sistema con cui sostenere i propri siti favoriti attraverso una sorta di ‘’abbonamento’’ mensile e una previsione delle percentuali assegnate a ciascun destinatario. E’ la piattaforma di mecenatismo per l’ informazione online proposta qualche giorno fa da Rue89, uno dei maggiori siti francesi di informazione online.
Che ne dite – chiede chiede Rue89 – se ci fosse un sistema unificato che vi consentisse di versare i vostri contributi in una unica soluzione decidendo che, ad esempio, il 25% del contributo va al sito ‘’x’’, il 15% al vostro blog preferito, e così via fino a coprire il 100% della somma stanziata?, Naturalmente la domanda è rivolta a chi crede alle virtù di una stampa online gratuita, libera e di qualità e vuole sostenerla con dei propri contributi
Ecco: Rue89 immagina questa piattaforma di contributi volontari, online, sotto forma di rete sociale. Più saranno numerosi i siti che si iscriveranno e più saranno molti i lettori che se ne potranno servire. E inversamente, spiega Rue89.
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lsdi
Giornalisti: mestiere da ricchi
Un Rapporto del Cabinet Office britannico* pubblicato l’ estate scorsa attesta in maniera soprendente la sparizione delle classi lavoratrici dalla professione di giornalista. Ne dà notizia un articolo di di Alyssa Lenhoff e Tim Francisco apparso il 28 settembre scorso sul sito di ‘’Working-Class Perspectives’’ (una rivista online che fa capo alla Youngstown State University, Ohio, Usa) col titolo « The Costs of Becoming a Journalist », riportato qualche giorno fa in traduzione francese da Acrimed (Action-critique-médias).
Il Rapporto, ‘’Liberare le aspirazioni’’ (Unleashing Aspirations), rileva in particolare che i giornalisti nati dopo il 1970 provengono per la maggior parte dalle classi medie agiate (middle class) o dall’ alta borghesia (upper middle class). E la professione di giornalista si classifica al terzo posto delle professioni più chiuse socialmente, subito dopo i medici e gli avvocati.
Niiu, il quotidiano cartaceo su misura
Il primo quotidiano personalizzato di tutta l’ Europa. Così lo descrivono Wanja Oberhof (23 anni) e Hendrik Tiedemann (27 anni), i due giovanissimi ideatori di Niiu, il quotidiano tedesco ‘’su misura’’ degli interessi dei lettori che a partire dall’ alba del 16 novembre verrà distribuito nelle case di quanti si saranno abbonati.
Si tratta – hanno spiegato i due autori del progetto – di un giornale diretto in particolare al segmento degli studenti, a cui Niiu costerà 1,20 euro contro 1,80 euro del prezzo normale di copertina (a Berlino la Bild costa 0,60 euro e il Tagesspiegel 0.95).
Fortemente in controcorrente, Wanja Oberhof ed Hendrik Tiedemann, sostengono – riporta il sito di leMonde – che, nonostante le minacce che internet sta portando alla stampa su carta, molti giovani ‘’sono stanchi di informarsi su internet e sono pronti a pagare per un giornale di loro gradimento’’.
Mantenere intatta artificialmente la diffusione di base
LDSI traduce un interessante lavoro di Peter Kahn sulla crisi dei giornali e si scopre che … L’ inizio della spirale della crisi dei quotidiani, secondo Peter Kann, Premio Pulitzer ed ex presidente di Dow Jones, precede Internet di alcuni decenni – Parte quando gli editori hanno cominciato a basarsi sempre di più come fonte … Leggi tutto
Il giornalista del futuro diventa newsmaster
“Quello che avevo immaginato in origine come una nuova figura all’interno della rete necessaria per aggregare, filtrare e selezionare le informazioni, le notizie e gli strumenti più rilevanti su uno specifico argomento ha iniziato ad emergere spontaneamente’’. E’ la figura del Newsmaster, un tecnico/professionista in rado di scandagliare la rete e cercare informazioni precise e pertinenti, che vadano al di là della generica “freddezza” degli aggregatori automatici. Robin Good – editore online ed esperto di comunicazione nei new media – ne aveva parlato ripetutamente negli anni scorsi (vedi Lsdi, Il Newsmaster, un nuovo mestiere) e ora torna sull’ argomento con un ampio aggiornamento su Masternewmedia, in cui raccoglie anche il parere di tre esperti della Rete, ‘’ Il Futuro dell’ Informazione: Il ruolo del Newsmaster secondo Gerd Leonhard, George Siemens e Nancy White’’.
‘’Grazie alle nuove opportunità create in un primo tempo dai social media e più di recente da tecnologie come Twitter, che rende molto semplice per le persone aggregare, esaminare e ridiffondere notizie e informazioni utili, le capacità di base del newsmaster hanno cominciato a diventare più visibili e riconosciute’’, spiega.
La stampa locale online con Google contro la FNSI
I piccoli editori di testate giornalistiche online di carattere locale esprimono il loro ‘’sostegno’’ a Google News e attaccano la Fieg, la federazione degli editori di giornali, che ha denunciato all’ Antitrust il servizio di aggregazione delle notizie offerto da Google ipotizzando un abuso di posizione dominante.
La posizione dell’ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online), che rappresenta i piccoli editori locali, si basa sulla convinzione che i servizi offerti da Google News, ‘’gratuiti e non supportati da inserzioni pubblicitarie (…) permettono all’informazione locale sul web di essere visibile e disponibile per i navigatori.
«Colpire Google News – spiega l’ ANSO, che ogni mese registra in media più di 5 milioni di utenti verso i giornali ad essa associati – vuol dire rendere l’informazione meno libera e pluralista, danneggiando i piccoli editori locali, che spesso propongono sul web notizie ignorate dai mezzi d’informazione classici o che non sempre trovano adeguata risonanza».
Ricchi e impegnati
Negli Usa Internet non ha ancora cambiato profondamente le abitudini politiche dei cittadini. Risultato? Globalmente i più ricchi e i più scolarizzati restano gli individui più impegnati. Anche se forse le reti sociali potrebbero modificare questa situazione.
E’ quello che sostengono gli esperti del Centro di ricerca Pew che – segnala atelier.fr – hanno condotto uno studio su 2.000 cittadini americani. Qui sotto la tabella relativa a fasce di reddito/impegno pubblico.
Dopo sette mesi chiude The Printed Blog
La fine di un sogno editoriale Via LSDI ‘’Dopo sedici numeri, 80.000 copie stampate distribuite, altre 100.000 copie scaricate da internet e un gran numero di nuovi amici e collaboratori in ogni parte del mondo, sarò pure un po’ sciocco, ma non ho nessun rimpianto’’. Josh Karp, fondatore di “The Printed Blog”, ha annunciato qualche … Leggi tutto
Denari pubblici per il giornalismo partecipativo
Via LSDI Prevedere la possibilità di sostegni e finanziamenti pubblici, nel quadro di una riforma radicale della Legge sull’ editoria, anche per le esperienze più innovative di giornalismo partecipativo. L’ ipotesi e’ stata lanciata da Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa – il sindacato unitario dei giornalisti italiani – nel corso dell’ incontro … Leggi tutto
Giornalismo e media partecipativi: il video della giornata
Molto interessante e stimolante l’incontro promosso oggi presso la Federazione Nazionale della stampa da Bernardo Parrella e Lsdi, soprattutto per essere andati a scovare esperimenti di giornalismo partecipativo molto interessanti a ancora poco noti.
RadioRadicale.it l’ha registrato integralmente: http://www.radioradicale.it/scheda/281980
Giornalismo e media partecipativi live
Tutto pronto per l’incontro romano del 23 giugno su “Giornalismo e media partecipativi: voci, strumenti, prospettive”. Programma e interventi confermati, come pure la gran voglia di incontrarsi e creare energie positive per futuri progetti collettivi. … Per chi, non potendo esserci di persona, volesse seguire l’evento in remoto, ci sono i rilanci via Twitter e … Leggi tutto
Ricette semplici per i giornali di carta
Via LSDI (potrebbero essere utili per esaltare il futuro dell’informazione digitale)
’ Vogliamo dimostrare che, con le dovute correzioni, il giornale di carta può ancora funzionare e avere successo. Siamo convinti che per garantire un futuro ai giornali bisogna mettere a punto un modello che stia in piedi, e i giornalisti devono essere pagati bene.
Per prima cosa, quindi, deve essere un giornale a pagamento. Per convincere la gente a comprarlo, però, deve essere un oggetto che esalti la bellezza della carta stampata, lasciando spazio al giornalismo d’inchiesta, alla fotografia, alla grafica e ai fumetti.