Di ritorno da Venice Sessions frullano nella mente dei piccoli pensieri. L’esperienza è stata decisamente buona. Il pensatoio proposto da Telecom Italia si è dimostrato uno strumento utile e ben organizzato per pensare un po’ in maniera sensata al futuro. Ottima organizzazione, relatori mediamente di grande interesse, ogni tanto qualche scarica di sbadigli e stiracchiamenti, controbilanciati da momenti scoppiettanti. Ragionevole interazione a due vie fra gli spettatori decisamente non passivi degli eventi in corso.
Fra i presenti c’era anche un manipolo di blogger, tra cui l’indebito presente. Oddio, la categoria tassonomica di blogger è una forzatura di categorizzazione. L’essere blogger non è un mestiere, salvo per pochissimi: 2 o 3. E’ più decisamente un modo di pensare e di interagire con le cose del mondo: uno stile di vita di persone che nella vita divaccano facendo altro. Quasi volersi considerare dei piccoli Lifehacker esistenziali comntinui e recidivi. Certo che lavorare nella comunicazione aiuta il blogger: conosciamo pochi blogger noti che nella vita facciano gli odontoiatri o i tranvieri.