Capezzone oggi continua a farmi venire l’orticaria perché è ancora come era prima: uno che dice qualunque cosa, anche la più democratica, con il piglio e la fermezza di un despota totalitario. Quell’instancabile voglia di tirare in mezzo, di convincere, di prendere fisicamente per la giacca, che è sempre stata di Emma Bonino e Marco Pannella, in Capezzone non c’è mai stata. Al contrario Capezzone cerca di annientare l’avversario, di sovrastarlo, di asfissiarlo nell’edera velenosa della sua retorica barocca anzichenò.
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L’arresto del giornalista Vittorio De Filippis
Via Panorama Per una volta giornalisti, politici e in genere la gran parte degli intellettuali francesi di diversa estrazione sono d’accordo: bisogna fare luce su quello che oltre le Alpi è stato battezzato come l’”affaire Libération”. Di che si tratta? Semplice, all’alba di venerdì 28 novembre la polizia parigina è arrivata a casa di Vittorio … Leggi tutto