Bancarotta fraudolenta : io continuo ad avere la mia macchina, il mio autista, il mio elicottero e la mia villa… tutto uguale e loro non ce l’hanno un lavoro… punto… questa è la storia

Beatrice Borromeo sul Fatto Quotidiano

Una frode “colossale”. Reati “gravissimi e allarmanti per la collettività”. La magistratura romana definisce così lo scandalo Eutelia, disponendo l’arresto di otto dei suoi protagonisti per “bancarotta fraudolenta”. Le indagini della Procura di Roma, condotte dai pm Raffaele Cascini, Paolo Ielo e Maria Francesca Loy sono partite dopo la cessione di Agile, ramo d’azienda specializzato in information technology, da Eutelia a Omega. Proprio questa operazione sarebbe lo snodo dei rapporti criminosi tra i vari manager implicati nella vicenda, sette dei quali si trovano ora in prigione. Ieri ci sono state perquisizioni in tutta Italia per trovare ulteriori documenti sul sistema che permetteva di disfarsi di società indesiderate, a costo zero, salvando gli asset e sgravando il resto della compagnia da debiti e da migliaia di impiegati (con le loro liquidazioni). I manager, si scrive nell’ordinanza, “concorrevano a cagionare il dissesto della società con una pluralità di azioni dolose, tra loro coordinate e orientate alla spoliazione di Agile”.

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Presentata l’offerta per rilevare Eutelia

Via IlSole24Ore Era nato a Borgo San Sepolcro, ma ad Arezzo ha comunque trascorso qualche anno di vita. E forse è per questo che il gruppo di investitori interessati a rilevare le attività telefoniche di Eutelia hanno chiamato «Piero della Francesca» la società con cui faranno l’offerta. Secondo le agenzie di stampa, due manager di … Leggi tutto

800 lavoratori Agile-Eutelia parte civile nel processo di Arezzo

Via Ansa Più di 800 lavoratori dell’Agile-Eutelia hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Fiom per la costituzione delle lavoratrici e dei lavoratori come parte civile nel processo di Arezzo. Lo comunicano Laura Spezia e Fabrizio Potetti della Fiom-Cgil nazionale. “La Fiom-Cgil, oltre ad essersi costituita lei stessa parte civile, ha promosso la costituzione di parte civile … Leggi tutto

Picchiata dal capo perchè chiedeva solo un contratto

Via Il Fatto Quotidiano

“La mia prima esperienza di lavoro? In una parola, traumatizzante”. A parlare è Veronica, 25 anni, torinese che nella vita lavora nel campo della grafica e dell’illustrazione. Due anni e mezzo fa il primo impiego presso un piccolo editore locale. “Ho lavorato circa sei mesi, da maggio a ottobre. Cinque ore al giorno e seicento euro al mese”. In nero, senza cioè alcun tipo di contratto.

Una storia che si ripete per settimane, con promesse mai mantenute. “Ogni mese mi assicurava che mi avrebbe regolarizzato, ma le settimane passavano e di un contratto manco l’ombra. Forse scocciato dalle mie continue richieste, un bel giorno d’ottobre l’editore decide che non ha più bisogno di me e mi licenzia. Eravamo alla fine del mese e dunque volevo almeno farmi pagare. In tutta risposta si è imbestialito, mi ha preso per un braccio, tirandomi su di peso e facendomi cadere su una sedia lì vicino. Gli ho chiesto di non mettermi le mani addosso, ma lui mi ha letteralmente sbattuto fuori dalla porta”. Oltre al danno, anche la beffa: la ragazza non ha visto una lira.

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A Pomigliano 62,2% sì, 36% no

Via Lastampa.it Vince ma non sfonda il sì al referendum che si è svolto oggi allo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco: un voto che è servito ai lavoratori per esprimere il proprio consenso o meno all’intesa siglata lo scorso 15 giugno tra la Fiat e la sigle sindacali, eccetto la Fiom. I sindacati si dicono … Leggi tutto

Stagisti professionisti ?

Gaetano Veninata via Futura Gli studenti (come me) usciti dal master di Torino vengono da tutta Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, alla faccia del federalismo e degli amori a distanza. Adesso attendiamo preoccupati i prossimi mesi. Mesi di stage, in attesa del fatidico e ineluttabile «In bocca al lupo» dell’ultimo giorno, dopo aver lavorato sodo … Leggi tutto

La situazione a Pomigliano vista con gli occhi dei lavoratori polacchi

Via Libcom.org

Fiat is playing games with the workers. First, it moves production to Poland and tells its employees that they must work hard, be flexible and exceed all production norms to keep their jobs. All is done very well in Tychy – there can be no complaint of the management (… except when unions ask for raises or bonuses for their very productive workers or question work on the weekend.) Tychy plant is Fiat’s biggest and most efficient in Europe.

At the end of last year, we began to hear rumors that now Fiat wants to move jobs to Italy again and since that time there is some fear in Tychy plant. Fiat Polska thinks now it can do as it likes with us. They gave bonuses only 40% of last year, despite the fact that we broke all records in production.

They think people won’t fight because they are afraid they will be the ones to lose jobs. But we are angry. Third “Day of Protest’ of workers in Tychy scheduled for June 17 will not be as polite as the last. What do we have to lose now?

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I lavoratori ex Eutelia verso lo sciopero della fame

Via Futura Sciopero della fame e presidio a Montecitorio: questo lo stato attuale dei lavoratori del gruppo Agile ex-Eutelia la cui situazione, a un anno di distanza dalla cessione di ramo d’azienda ad opera della famiglia Landi, diventa sempre più drammatica. Chiarita la fase legale, con la dichiarazione d’insolvenza sia di Agile che di Eutelia decretata dai tribunali … Leggi tutto

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, precario (e sottopagato)

Via Francesca Ferrara

Un blog, Il lavoro nobilita il portafoglio, fonte degli annunci di lavoro con remunerazioni non a norma e cinque fogli, che denunciano, regione per regione, la condizione economica in cui versa lo status del collaboratore.

“Vergogna” e “ResponsaBilità” sono le due parole, in nome della Libertà di Stampa e della Dignità professionale, emerse stamane al tavolo di confronto a cui hanno partecipato il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni e l’On. Antonio Borghesi dell’IdV.

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Agile ex Eutelia: i lavoratori chiedono un tavolo di confronto

Via Zipnews

Incontro questa mattina in Regione, tra il vicepresidente e assessore al Lavoro, Roberto Rosso, l’assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Massimo Giordano e una delegazione di lavoratori dell’Agile.

Questi ultimi hanno chiesto la riconvocazione di un tavolo di confronto nazionale, ribadendo che, dal loro punto di vista, solo un gruppo di lavoro coordinato dal Governo potrà affrontare la questione della ripartenza dell’azienda e della riapertura delle commesse pubbliche.

UPDATE: il comunicato dei lavoratri Eutelia dopo l’incontro

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Verso una carta dello stagista in redazione

Via AGSP

Le polemiche in atto tra Ordine dei Giornalisti e Fnsi sulla questione degli stage nelle aziende in stato di crisi ci inducono ad alcune riflessioni. Come ex allievi della Scuola di giornalismo di Perugia sappiamo bene che i praticanti in stage nelle redazioni non possono in alcun modo sostituire i colleghi che lavorano nelle aziende editoriali né tantomeno devono essere utilizzati come manodopera a costo zero per evitare il ricorso a sostituzioni ferie e malattia da parte degli editori. Ma la partecipazione a stage nelle redazioni di grandi e piccole testate rimane per noi un’attività formativa fondamentale che consente ai colleghi più giovani di acquisire quel bagaglio di conoscenze professionali e deontologiche che li renderà giornalisti più preparati, più sicuri, più consapevoli, ed in definitiva, più liberi.

Non è dunque negando ai colleghi che si affacciano al mondo del lavoro la possibilità di accedere ad una formazione più completa ed efficace che si risolvono i problemi dei colleghi che perdono il posto di lavoro o che vengono messi in cassa integrazione, anche perché quegli editori che vogliono “dribblare” le regole già utilizzano – e potranno continuare a farlo – stagisti provenienti da corsi universitari non riconosciuti dall’Ordine, o addirittura giovani (e meno giovani) non contrattualizzati né tutelati in alcun modo.

Il punto è un altro, ed è il rispetto delle regole, che solo può evitare la guerra generazionale, quella dei “giovani” contro “vecchi”, dei tutelati contro i non tutelati, degli stagisti e dei contrattisti a termine contro gli espulsi dal mercato del lavoro. Crediamo che sia compito degli organismi di categoria, a cominciare dai Cdr, fino alle Associazioni di Stampa, alla Fnsi, all’Ordine, e persino alle stesse Scuole di giornalismo, far rispettare le regole che già ci sono per consentire che l’accesso alla professione non si risolva in una guerra “tra poveri”. Pensiamo però anche che le regole per l’accesso alla professione giornalistica possano essere definite più chiaramente in modo da evitare in futuro scontri e confusione.

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