Obituary: Roberto Topino

Via Vittorio Bertola E’ arrivato purtroppo in queste ore l’annuncio della morte del dottor Roberto Topino, medico del lavoro, di cui varie volte su questo blog abbiamo ripreso le denunce; mancato di cancro in poche settimane, a 58 anni. Io avevo avuto occasione di conoscerlo un anno e mezzo fa, nella preparazione della nostra piccola … Leggi tutto

Lavoro: quello che non c’è, quello che si perde, quello che uccide.

Dal 28 agosto al 12 settembre, ai Giardini Reali di Torino, si continua a parlare di lavoro: quello che non c’è, quello che si perde, quello che uccide. Proiezioni, dibattiti e mostre fotografiche a cura dei lavoratori della società Agile ex-Eutelia delle sedi di Torino e Ivrea. Nello stand dei lavoratori Agile ex-Eutelia, tutte le … Leggi tutto

Le colpe degli operai

Furio Colombo sul Fatto Quotidiano

Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, deve avere visto le immagini televisive dei tre operai Fiat, Barozzino, Lamorte, Pignatelli che fanno passare le ore sul piazzale assolato e vuoto della fabbrica proibita, ci ha pensato, e ha detto: “C’è da augurarsi che la politica italiana non lasci solo il capo del Lingotto”. Evidentemente Capezzone era scosso dalla risposta immediata e chiara del capo dello Stato sul reclamo di dignità dei tre operai che non possono rientrare in fabbrica nonostante una sentenza.

Era turbato dalla ferma solidarietà dei vescovi, che non dovrebbero immischiarsi in beghe sindacali. Certo, un po’ lo avranno consolato le parole di Emma Marcegaglia che, con Cesare Geronzi al suo fianco (dunque il meglio del meglio dell’Italia) ha detto ai fervidi ragazzi di Comunione e Liberazione di Rimini: “Oggi bastano due persone per fermare un’intera produzione. Serve un cambiamento forte o sarà il declino”. Gli autori del declino erano sempre là, a Melfi, con le magliette blu dell’uniforme. Tre uomini spinti fuori, sotto il sole, per otto ore al giorno. La preghiera di Capezzone però non è restata inascoltata. Si è fatta avanti Mariastella Gelmini e ha detto “Marchionne è il più bravo di tutti”. Probabile che Marchionne comparirà, vita e opere, nelle tracce dei temi di maturità del prossimo anno.

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Marchionne media fra Melfi e patto sociale

Via Corriere.it «L’unica area del mondo in cui Fiat e in perdita e l’Italia». Lo ha evidenziato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, intervenendo al meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. «Trovo assurdo che la Fiat sia apprezzata e riceva complimenti ovunque fuorché in Italia – ha sottolineato il numero uno del … Leggi tutto

La Fiat blocca i lavoratori reintegrati in azienda

Via Repubblica.it

Sfida in corso nello stabilimento Fiat di Melfi, dove oggi, come aveva disposto una sentenza della magistratura del lavoro, i tre dipendenti licenziati ingiustamente sarebbero dovuti tornare al loro posto. Al cambio turno delle 13.30 i tre operai della Fiat – Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli – sono entrati nello stabilimento di Melfi (Potenza), fra gli applausi dei colleghi, ma sono stati bloccati dalla vigilanza interna che li ha invitati a seguirli nel loro gabbiotto. I tre operai erano acompagnati dagli avvocati e da un ufficiale giudiziario, che ha il compito di notificare il provvedimento di reintegro del giudice del lavoro di Melfi.

Poco dopo le 14, l’azienda ha comunicato che ai tre operai sarà impedito l’accesso alle postazioni nella catena di montaggio ma due dei tre lavoratori, delegati Fiom, potranno continuare a svolgere attività sindacale all’interno della fabbrica. La Fiat metterà a disposizione degli operai la ‘saletta sindacale’ dove restare durante il turno di lavoro, in attesa del pronunciamento del giudice sul ricorso della casa automobilistica. Una proposta rigettata dai dirigenti della Fiom e i legali dell’organizzazione sindacale: poco dopo le 15, i tre dipendenti sono usciti dall’azienda.  “Ci volevano relegare in una stanzetta predisposta all’attività sindacale – hanno detto le tre tute blu – non dando piena attuazione alla sentenza del giudice del lavoro che aveva predisposto il nostro totale reintegro”.

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Sul ruolo (modesto) dei sindacati in tempi di crisi

Via Rosebud Dopo il default Lehman Brothers del 15 Settembre 2008, e nella successiva crisi finanziaria globale che ne seguì, uno degli aspetti che maggiormente mi colpirono in quel d’Irlanda fu il quasi totale venire meno del ruolo dei sindacati. Vi era qualcosa di paradossale in quello che stava accadendo, dato che mai come in … Leggi tutto

Fiat: tre licenziati a Melfi e uno a Torino

Via Repubblica

Tre operai del reparto montaggio dello stabilimento di Melfi (Potenza) della Fiat – dove si produce la Punto Evo – sono stati licenziati dall’azienda, che li ha sospesi giovedì scorso con l’accusa di aver ostacolato il percorso di un carrello robotizzato durante un corteo interno. Il blocco del carrello robotizzato, secondo l’azienda, impediva di lavorare agli operai che non partecipavano allo sciopero e al corteo interno. Dei tre operai di Melfi, uno ha già ricevuto stamani, attraverso un telegramma, la comunicazione del licenziamento; gli altri due, che sono delegati della Fiom, non hanno ancora ricevuto alcuna comunicazione, ma i dirigenti della loro organizzazione sono sicuri del provvedimento. La Fiom impugnerà i licenziamenti, ha annunciato il segretario Maurizio Landini .

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Mobilità per 3.700 persone di Telecom Italia,

Via ZeusNews

Venerdì 9 luglio i lavoratori Telecom Italia hanno scioperato 4 ore contro la dichiarazione di esubero di 6.300 lavoratori: il sindacato non si aspettava che la risposta dell’azienda sarebbe stata l’immediata apertura della procedura di licenziamento per 3.700 lavoratori.

Ora le parti hanno 75 giorni di tempo per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti: potrebbero essere i contratti di solidarietà adottati nel 2009 per i lavoratori del 1254, ma anche la cassa integrazione.

Telecom Italia probabilmente vuole strappare ai sindacati un accordo che obblighi a lasciare l’azienda i lavoratori che hanno acquisito il diritto alla pensione di vecchiaia o di anzianità (sono quasi 700 in tutta Italia), come pure quelli che dopo 3-4 anni di mobilità hanno la possibilità di andare in pensione (quasi 1.500 lavoratori), mentre finora si era trattato di una possibilità facoltativa.

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Capitalismi di rapina

Via l’Unità

Immaginate la storia di Eutelia come un’enorme matrioska. Nel gioco ogni pezzo ne custodisce un altro, è nascosto fino a quando non lo sveli. La vicenda della società di Arezzo, che ha portato venerdì all’arresto di otto persone per bancarotta fraudolenta, ha le stesse fattezze di un’enorme bambola di legno. Dove ogni reato ne nasconde un altro. E un altro ancora. Un sistema, semplice come una mastrioska appunto, per fare soldi sulle spalle dei lavoratori. Un simbolo del nostro capitalismo. La storia. Eutelia è una società giovane. Nasce undici anni fa ad Arezzo per operare nel settore di servizi telematici e in Internet. Fa capo alla famiglia Landi che occupa, con tutti i parenti, l’intero consiglio di amministrazione. All’inizio si chiama Plug-It.

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