Il governo intervenga subito per Agile ex Eutelia

Via Lastampa.it

Hanno le facce stanche e tirate,  dietro le maschere bianche che indossano per protesta, per dire che si sentono invisibili:  sono tanti i lavoratori della Agile che questa mattina hanno incontrato i giornalisti nella sede occupata dell’azienda.
Molti di loro sono ingegneri, tecnici superspecializzati che si occupano da anni di telecomunicazioni ed informatica, rimbalzati per acquisizioni e fusioni successive tra aziende di cui ormai han perso, dicono, il conto:  Noicom, Bull, Getronics, poi Eutelia ed infine Agile.
Non vedono lo stipendio da mesi, almeno nella sede di Torino: «Siamo stati spostati nella Agile a giugno, ci hanno dato lo stipendio solo quel mese, anzi la prima metà ce l’ha data la vecchia azienda, Eutelia e gli altri 15 giorni erano della nuova azienda, Agile. Poi più niente».  Loro però sono rimasti al lavoro, per paura di perdere le commesse, per paura di non avere più un futuro.  Tra i clienti, ci dicono, abbiamo anche delle istituzioni, dobbiamo dare continuità al servizio, ma non ce la facciamo più.

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Il vizietto della consulenza pubblica facile

Via Lastampa.it

A spasso per il Piemonte ci sono 381 consulenti che hanno ricevuto un incarico, lautamente remunerato da un ente pubblico, violando la legge. A sostenerlo è la sezione regionale di controllo della Corte dei conti del Piemonte che, in una certosina e puntigliosa indagine, ha analizzato gli incarichi esterni affidati da Regione, Province, Comuni, Asl e ospedali di tutto il 2008. Una torta che vale, da sola, 50 milioni di euro. In teoria dovevano essere molti meno. Una serie di provvedimenti governativi imponevano un taglio drastico delle consulenze. Ma gli enti pubblici si sono lasciati prendere la mano e, nel giro di un anno, dal 2007 sono aumentate del 60 per cento.

La fantasia con la quale le pubbliche amministrazioni hanno violato le norme sulle consulenze è fervida. Il Comune di Torino, per esempio, ha previsto per regolamento che le consulenze sotto i 20 mila euro dovessero essere affidate senza una gara pubblica. Regolamento ovviamente contestato dalla Corte dei conti. C’è poi chi non guarda nemmeno se al suo interno ci sono le professionalità a cui potrebbero essere affidati gli incarichi dati all’esterno, cosa che gioverebbe non poco alle casse pubbliche. Alcune consulenze sono state affidate in modo reiterato alle stesse persone, anche per anni. In alcuni casi non è stato nemmeno previsto un termine di scadenza. In altri le persone scelte non avevano le competenze per ricoprire quegli incarichi (mancava loro la laurea prevista obbligatoriamente) e in altri ancora gli incarichi erano talmente generici da non permettere neppure di capire se fossero assolutamente necessari oppure no.

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Il Capitano Uncino di Eutelia

Via LorenzoC

A Samuele Landi anche in azienda piaceva firmarsi come “Capitan Uncino”.
L’azienda è quella della sua famiglia: Eutelia, che fino al 2008 si vantava di essere il quinto operatore nazionale di telecomunicazioni. Samuele Landi ne è stato l’amministratore delegato oltre che azionista.

Capitan Uncino questa notte ha mandato una decina di “vigilantes” a sgomberare con metodi spicci uno stabile occupato da lavoratori in lotta per la sopravvivenza del proprio posto di lavoro.

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Il far west dei diritti dei lavoratori

Via Repubblica

Irruzione all’alba nella sede occupata dell’Agile (ex Eutelia) nel quartiere Tiburtino. Dieci vigilantes, dopo aver forzato il cancello, hanno cercato di mandare via un gruppo di lavoratori dell’ex Eutelia, circa una ventina, che avevano occupato per protesta alcuni locali della sede al Tiburtino. Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia di stato del commissariato San Basilio. I vigilantes, in divisa, hanno raccontato di essere stati chiamati dall’ex amministratore delegato, ascoltato successivamente dalla polizia che sta ricostruendo la vicenda.

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Tentata irruzione notturna nella sede Agile ex Eutelia di Roma

Via  Corriere.it

I miei colleghi mi hanno raccontato quello che è accaduto. Ma per fortuna con loro c’era un giornalista della Rai che ha ripreso tutto. Nessuno può negare: abbiamo le prove dell’aggressione». Andrea (nome di battaglia «skywalker») è uno dei 1.800 lavoratori dell’ex Eutelia che da mesi hanno iniziato la loro lotta per «evitare un licenziamenti di massa camuffato da una cessione di ramo d’azienda alla società Omega-Agile». Come ultima azione, i dipendenti hanno deciso di occupare le sedi di Torino, Ivrea, Pregnana Milanese, Napoli e Roma dove è avvenuto il blitz. Ore 5.20 di martedì mattina: nell’oscurità un gruppo di persone in borghese, all’apparenza vigilantes, forza le porte dello stabile sulla Tiburtina (precisamente via Alessandro Bona, dove ancora c’è l’insegna Eutelia) dove dormono una ventina di lavoratori in stato di agitazione che avevano occupato per protesta alcuni locali della sede al Tiburtino.

«Mi hanno detto i miei colleghi» continua Andrea «che erano una quindicina di ‘bravacci’ comandati da Samuele Landi, l’ex ad di Eutelia. Si sono spacciati per poliziotti commettendo un reato: hanno puntato le torce in faccia ai colleghi chiedendogli i documenti e con fare aggressivo li volevano sgomberare. Per fortuna che chi dormiva nelle altre stanze ha chiamato i veri poliziotti che sono arrivati e ci hanno protetto. E’ clamoroso, e tutto è avvenuto sotto l’occhio della telecamera». Come spiegate questo blitz? «Evidentemente Landi rivoleva il palazzo da cui amministra tutti i suoi interessi. Finalmente ha scoperto le sue carte: ha dimostrato che, nonostante il formale passaggio di ramo d’azienda, noi siamo ancora ‘roba’ sua. Lui è il mandante dei licenziamenti».

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Che cosa nacque a Pregnana Milanese

A Pregnana Milanese,  dove ora i dipendenti di Agile ex Eutelia stanno lottando per il posto di lavoro, è nata l’informatica italiana (via Storiaolivetti.it)

In una villetta di via del Capannone, a Barbaricina presso Pisa, si insedia un Laboratorio di Ricerche Elettroniche (LRE). Lo guida Mario Tchou (1924-1961), un giovane ingegnere italo-cinese, specializzato in fisica nucleare, incontrato da Roberto Olivetti alla Columbia University di New York. Attorno a Tchou si raccoglie un gruppo di una cinquantina di giovani ed entusiasti ricercatori che iniziano a lavorare al progetto. I risultati sono eccezionali: nel novembre 1959, l’Olivetti è in grado di presentare al Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi l’Elea 9003 (acronimo di Elaboratore Elettronico Aritmetico). E’ il primo calcolatore progettato e realizzato interamente in Italia.

Per i suoi tempi l’Elea è un prodotto d’avanguardia. Quando il progetto viene avviato la tecnologia costruttiva è ancora basata sulla valvola elettronica, ma già iniziano a diffondersi i transistor. L’impiego del nuovo dispositivo presenta varie incognite, ma i ricercatori della Olivetti, dopo aver realizzato un prototipo a valvole e uno ibrido, decidono di abbracciare pienamente l’ultima tecnologia; così, l’Elea 9003 risulta a livello mondiale il primo sistema commerciale completamente transistorizzato. Si basa su una struttura logica d’avanguardia, in larga misura pensata da Giorgio Sacerdoti (1925-2005), e presenta un design fortemente innovativo, dovuto a Ettore Sottsass.

Accanto all’attività del Laboratorio di Ricerche Elettroniche, nel 1958 spostato da Barbaricina a Borgolombardo (MI) e più tardi, a fine 1962, a Pregnana (MI), continua a svilupparsi quella dell’Olivetti-Bull che commercializza anche sistemi elettronici.

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I parlamentari PD con i lavoratori Agile

Questa mattina, a Ivrea, i Parlamentari del PD del Piemonte Antonio Boccuzzi, Cesare Damiano, Stefano Esposito, Giorgio Merlo ed Anna Rosomando, insieme ai dirigenti del PD del Canavese, hanno incontrano i rappresentanti sindacali ed i lavoratori dell’Agile (ex Eutelia). Preso le sedi produttive in tutta Italia è in corso un’occupazione dopo la decisione dei vertici … Leggi tutto