Il governo si inventa una nuova legge contro i lavoratori

Via Repubblica Aggirare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, quello che tutela dal licenziamento senza giusta causa, e anche altre norme della nostra legislazione sul lavoro. Ma senza dirlo, almeno direttamente. La nuova legge sul processo del lavoro presentata dal governo è ormai a un passo dall’approvazione: questa settimana dovrebbe concluderne l’esame la Commissione Lavoro … Leggi tutto

Un tentativo di lottare contro crisi e speculazione economica

La crisi economica viene troppo spesso usata come un alibi che permette a disinvolti e spregiudicati amministratori delegati e imprenditori di perseguire semplici finalità di lucro. Lo sanno bene i lavoratori di Agile ex Eutelia, di Omnia Network, di Phonemedia, di Accenture e di altre importanti aziende del territorio: vittime di ingiustificati licenziamenti collettivi, collocati in cassa integrazione straordinaria, spettatori involontari e incolpevoli di chiusure di reparti o interi stabilimenti.

Si tratta di operazioni realizzate attraverso un uso chirurgico delle leggi attualmente vigenti nel nostro Paese, come accade sfruttando le ampie opportunità offerte dalla Cessione di Ramo d´Azienda. Queste operazioni criminali permettono a professionisti del fallimento di ottenere il massimo profitto scaricando i lavoratori sulle spalle della collettività, sfruttando in maniera indiscriminata gli ammortizzatori sociali come mobilità, Fondo di Garanzia INPS per il TFR, impoverendo il Paese.

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Gli ex operai Thyssen in piazza contro le minacce dell’azienda

Via Futura I lavoratori della ThyssenKrupp di Torino hanno allestito un presidio in Piazza Castello di fronte al Palazzo della Giunta Regionale. I 30 dipendenti, costituiti parte civile contro l’azienda in seguito alla tragedia del 2007 ( primo caso in Italia), protestano contro la “provocazione” di ieri della ThyssenKrupp: sì alla cassa integrazione in deroga … Leggi tutto

Una buona ragione per non bere neppure una goccia di Red Bull

Via Corriere.it

«Buongiorno dottoressa. Il direttore generale la aspetta nel suo ufficio». La voce della segretaria lasciava intuire un certo distacco. Strano. Torni dalla maternità, di solito i colleghi ti accolgono con un sorriso e mille domande. Come va la piccola? Piange? Come ti sei organizzata a casa? Stefania Boleso, 39 anni, marketing manager di Red Bull Italia (multinazionale austriaca presente in oltre 180 Paesi, ndr) non ha voluto ascoltare quel brivido di disagio. Come uno sportivo che si è preparato al meglio, dopo dieci mesi di maternità era stanca di immaginare la gara imminente. Baby sitter assunta a tempo pieno, marito pronto a dare una mano nelle emergenze: meglio scendere in campo e giocare. E allora via, dal capo. «Buongiorno Stefania. Scusa ma… Per motivi di costi la tua posizione non è più prevista». Tradotto: devi andartene. Con le buone o con le cattive. «Non dimenticherò mai quell’attimo — racconta adesso Stefania Boleso —. Erano le dieci del mattino del 30 settembre scorso. E’ stato come essere lasciata dal primo amore».

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Una normativa seria sul whistleblowing, il soffiare civile nei fischietti

In questi giorni in cui si rivedono i sintomi di una corruzione pubblica e in cui la crisi permette a manager senza scrupoli e senza controlli di prendere atteggiamenti e provvedimenti al di fuori delle leggi varrebbe la pena di rispolverare uno strumento legale che ha ottenuto buoni risultati nei paesi anglosassoni: il whistleblowing Il … Leggi tutto

La crescita sotterranea del telelavoro

Via Ennio Martignago La mancanza di una disciplina seria e della diffusione del telelavoro è un caso di evidente concorrenza sleale di cartello del top management nei confronti dei propri impiegati. Di fatto il telelavoro è ovunque! A parte l’executive e lo specialista DOC che non hanno un vero ufficio e sono sempre in telelavoro, … Leggi tutto

Siamo vicini al dies irae nel giornalismo italiano

Il solito prezioso Franco Abruzzo, che nel suo sito riporta notizie da ogni fonte che riguardano il giornalismo italiano, rilancia le informazioni relative a uno scontro senza precedenti fra Ordine dei Giornalisti e FNSI.

I temi del contendere sono diversi: divergenze di opinioni sul nuovo contratto,  problemi relativi a una definizione dei percorsi professionali, richieste di numero chiuso o programmato, la difesa dei diritti dei liberi professionisiti, scontri interpersonali e altro.

Il dies irae del giornalismo italiano si sta avvicinando. I problemi sono tali e tanti che forse solo una soluzione drastica potrebbe risolverli. Cerchiamo di elencarli per cercare di aprire un dibattto. Se la situazione venisse seriamente interpretata per quello che  è si potrebbero trovare delle soluzioni cercando attraverso un comitato di salute pubblica di pensare un futuro serio e possibile.

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l’Associazione Lavoratori Vittime del Precariato

Da sito Idv Oggi nasce ALViP, l’Associazione Lavoratori Vittime del Precariato. Non è un’associazione. E’ l’associazione, l’unica che per la prima volta si preoccupa di tutelare tutte le categorie di lavoratori, senza distinzione alcuna. Molte volte abbiamo dei problemi che sembra siano proprie delle nostre situazioni, ma riuscendo a scambiarci le idee ed entrando in … Leggi tutto

Un braccio di ferro fra politici, manager e lavoratori per il futuro Fiat in Italia

Via repubblica.it Sciopero di quattro ore oggi per i metalmeccanici della Fiat di Termini Imerese, che protestano contro il piano industriale del Lingotto che prevede la chiusura dello stabilimento siciliano nel 2011. Gli operai hanno aderito in massa alla protesta indetta dai sindacati Fim, Fiom, Uilm e Fismic. Davanti un cancello è previsto anche un … Leggi tutto

Parte il tavolo istituzionale per Agile ex Eutelia

Via Rassegna.it Si aprirà un tavolo di confronto istituzionale fra tre settimane, il 22 febbraio, dopo l’udienza del Tribunale prevista per il 17. E’ quanto emerge dall’incontro di ieri sera (1 febbraio) a Palazzo Chigi per i circa 3.000 lavoratori di Agile (ex Eutelia), da sette mesi senza stipendio. Il tavolo, che coinvolgerà Regioni, Province ed … Leggi tutto

Giornalisti da superbunker

Da una lettera aperta del presidente Odg

Chiudere con gli esami significa che non avranno il riconoscimento d’ufficio colleghi che da anni – e qualche volta da decenni – svolgono un lavoro a tempo pieno nelle redazioni senza che i comitati di redazione (cioè il sindacato) siano stati nelle condizioni di affrontare il problema per abbozzare una soluzione. Cornuti e mazziati: questi ragazzi – diventati signori e padri di famiglia – non godrebbero delle garanzie contrattuali che la Fnsi ha il dovere di assicurare loro, ma non potrebbero aspirare nemmeno allo status “di diritto” che si sono conquistati sul campo.

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