Tantissimi editori si stanno buttando a capofitto sull’iPad, investendo nella produzione di applicazioni apposite e di versioni su misura dei propri giornali e delle proprie riviste. Vedono l’iPad come un’ancora di salvezza per contrastare il declino delle loro vendite cartacee. La voglia di trovare un messia che li salvi è talmente forte che sono, a quanto pare, ciechi alle conseguenze delle loro scelte come una sedicenne che s’infila nel letto di una meteora del pop.
Il problema di dedicare i propri sforzi online esclusivamente alle piattaforme Apple è che in questo modo l’editore perde il controllo. Mette la propria rotativa in outsourcing, per così dire, a un’azienda che ha per contratto il diritto di decidere cosa viene o non viene stampato e pubblicato. E che decide con criteri talmente arbitrari e puritani da spingersi ben oltre l’indignazione per arrivare al ridicolo.
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I pensieri degli utilizzatori di Ipad
Via Mashable