Il ritorno del maestro Pratellesi

Mediablog di Marco Pratellesi si è reincarnato in Vanity Fair Eccoci qua, finalmente. Oggi è un giorno importante perché Vanity Fair ha una nuova dimensione: quella digitale, moderna e ancora più vicina ai lettori con i quali può adesso instaurare un dialogo quotidiano. Per me è poi un giorno doppiamente importante perché riparte Mediablog, che … Leggi tutto

Libera Stampa in libera Rete

JC De Martin Via Lastampa.it

La discussione intorno al caso Wikileaks è stata finora sconcertante. Molti, infatti, sembrano aver dimenticato – spero solo momentaneamente – conquiste acquisite da decenni. Su tutte, i due pilastri che reggono la libertà di stampa dai «Pentagon Papers» (inizio Anni 70) a oggi: da una parte, lo Stato ha diritto di fare tutto quanto in suo potere per ostacolare la fuoriuscita di informazioni oggettivamente riservate; dall’altra, la stampa ha pieno diritto di pubblicare quanto le viene recapitato – basta che faccia notizia. Una discussione «senza inibizioni, robusta e la più aperta possibile» è, infatti, ritenuta da decenni essenziale all’emersione della verità e alla formazione di una pubblica opinione consapevole, anche a costo di qualche eccesso e anche a costo di divulgare segreti.

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LeWeb: parte il maggior evento europeo dedicato a Internet

Anche quest’anno Geraldine & Loïc Le Meur hanno preparato un menu assortito per l’edizione 2010 di LeWeb che parte nella mattinata a Parigi Quest’anno a differenza degli anni precedenti non ci saremo fisicamente, per la necessità di programmare altri impegni. Ci saremo di certo il prossimo anno con molte novità.In ogni caso fra social network … Leggi tutto

Dal passato al futuro, malanni della New Economy: la managerite

Questo documento è stato trovato stampato su carta in casa Pasteris, e poi digitailzzato attraverso uno scanner ed è ancora terribilmente attuale e ironico

L’abbiam detto più volte, nella New Economy tutti si sentono, si presentano, si atteggiano a manager. E’ venuto, allora, il momento di affrontare l’argomento.

Come accennato in precedenza basta guardare gli annunci economici per rendersi conto che nella NE c’è tutto un fiorire di manager di ogni specie. Chiunque venga assunto viene definito così: e a pensarci bene forse non è manco tanto sbagliato. Ridicolo, magari sì… ma sbagliato no. In fondo manager vuol dire “gestore”: e allora è corretto perfino che chi si occupa di svuotare i cestini sia “Trash Manager”. Infatti la scala gerarchica di una azienda tipo che lavora nel web (di cui ci accingiamo ad esaminare rorganigramma) parte proprio da lui, il Trash Manager: la sua importanza è fondamentale. Non avete idea della quantità di carta che si spreca in un mondo in cui la carta, in teoria, non servirebbe a molto. Ma, seppiatelo, per produrre un “documento” elettronico (vedi una pagina di Word) si sprecano almeno dieci pagine di carta. Quindi il Trash Manager ha molto da fare e buttare.

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Napul’e’ thinking the unthinkable

Domani matitna ci si vede nell’amata Napoli per Thinking the Unthinkable

La mattina del 3 dicembre a Napoli, a partire dalle ore 9.00, presso la storica e suggestiva sede dell’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano, Via Monte di Dio 14, giornalisti, bloggers e comunicatori si incontreranno per discutere ed analizzare i mutamenti e l’ evoluzione del giornalismo e del panorama complessivo dell’ informazione nel nostro paese in conseguenza dello sviluppo della rete internet come mezzo di comunicazione preferenziale per la diffusione delle notizie e delle informazioni.

L’ incontro, organizzato dall’ Associazione Pulitzer, non?profit, è patrocinato dal Comune di Napoli che sarà rappresentato dall’ Assessore Alfredo Ponticelli e dall’ Assostampa Campana, che interverrà con il suo Presidente, dott. Vincenzo Colimoro. Introdurrà i lavori Antonio Rossano, presidente Associazione Pulitzer.
Il Convegno è strutturato in due tavole rotonde tematiche che toccheranno gli aspetti centrali di questo mutamento.

La prima tavola rotonda, in programma alle ore 10,20, dal titolo “Giornalismo iperlocale e partecipazione” , ospiterà gli interventi di Bernardo Parrella , coordinatore per l’ Italia del progetto internazionale “Global Voices”, Francesco Piccinini , direttore per l’ Italia del progetto europeo di citizen journalism “Agoravox”, Francesca Ferrara, giornalista e coordinatrice dell’ osservatorio regionale sulle culture digitali “Sentieri Digitali”, Alessio Viscardi, giornalista direttore responsabile della testata online “Avanguardie.info”, Paolo Esposito, direttore della testata online “Caffè News”, Giuseppe Rondelli, responsabile NapoliUrbanBlog. Modera la tavola rotonda Eleonora Pantò, esperta di media digitali al CSP di Torino e responsabile comunicazione Associazione Pulitzer.

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Siamo tutti criminali, l’informazione libera in internet ancora di più

Silvio B critica la stampa che critica Berlusconi. E’ solo perchè non conosce l’informazione fantasticamente più libera di internet … (via Free Italian Press)

La stampa che critica l’operato del Governo è anti-italiana e criminale” rincara la dose il Premier imbufalito dal fatto che non riesce a chiudere la bocca di tutti o a gestire tutto quello che viene scritto sui giornali o su internet. Capiamo benissimo che vorrebbe tutti allineati e succubi al padrone, insomma vorrebbe tanti Sallusti e Belpietro, tanti Fede e Minzolini, tutti allineati a alle direttive del “Capo” e pronti a sbranare chiunque dissenta. Per fortuna che non è così e che ci sono giornali (pochi) ancora sufficientemente indipendenti da permettersi il lusso (naturalmente criminale) di contestare il “rais di Arcore”.

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Il mistero del buco nero cinese del traffico internet del giorno 8 aprile 2010

Via Agoravox. La notizia su Renesysblog Quindici minuti durante i quali il 15% del traffico Internet statunitense sarebbe stato dirottato verso la Cina, che lo avrebbe decriptato e immagazzinato, mettendo a rischio sicurezza e privacy degli USA. E’ quanto sarebbe accaduto alcuni mesi fa, per la precisione l’8 Aprile scorso, secondo quanto ha pubblicato la … Leggi tutto

Lunga vita al web dal suo creatore

Tim Berners Lee via Scientific American

The Web as we know it, however, is being threatened in different ways. Some of its most successful inhabitants have begun to chip away at its principles. Large social-networking sites are walling off information posted by their users from the rest of the Web. Wireless Internet providers are being tempted to slow traffic to sites with which they have not made deals. Governments—totalitarian and democratic alike—are monitoring people’s online habits, endangering important human rights.

If we, the Web’s users, allow these and other trends to proceed unchecked, the Web could be broken into fragmented islands. We could lose the freedom to connect with whichever Web sites we want. The ill effects could extend to smartphones and pads, which are also portals to the extensive information that the Web provides.

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