Presentiamo Quotidiano Piemontese

Dal sito di Quotidiano Piemontese

Il nostro progetto nasce dalla passione per l’informazione, dall’entusiasmo e dalla voglia di contribuire, in prima persona, allo sviluppo e all’innovazione dei media, dalla volontà civica di produrre l’informazione che manca.

La nostra idea è semplice: raccontare i fatti e proporre le opinioni attraverso un’informazione che utilizzi al meglio tutti gli strumenti disponibili della Rete. Che sia locale e globale. In cui le varie anime dell’informazione convivano e si sostengano. Un modello di giornalismo che vuole sostenersi da solo grazie alla pubblicità e al sostegno economico di lettori e investitori. Non è un’utopia pensare che l’informazione nativa su internet possa essere in grado di essere un modello economicamente praticabile, come dimostrano la crescita e i risultati di tutte le nuove esperienze di informazione in Rete.

E’ possibile fare informazione e al contempo utili, purché ci si metta al servizio dei lettori anziché volerli orientare. Purchè si sappia essere trasparenti, onesti, coraggiosi, innovativi, intellettualmente laici, connessi e pervasivi rispetto alla Rete e alle reti sociali. E’ il momento giusto per partire. Ci sembra che sia bisogno di una proposta nuova e se ci permettete innovativa nel media, nel linguaggio, e nell’approccio editoriale. Vogliamo crescere, partendo dal Piemonte, fino a una dimensione che sappia diffondersi in tutta Italia, garantendo così importanti potenzialità di sviluppo.

Le nostre caratteristiche principali saranno: affidabilità, estrema attenzione alle notizie e alla loro verifica,ironia, serenità, apertura a tutte le voci, partecipazione appassionata, rapporto e scambio continuo con i lettori e gli altri attori dell’informazione.  Faremo anche inchieste e approfondimento, ma senza pensare di avere un ruolo da salvatori del mondo; saremo forti dei nostri dubbi a cui dare risposta e certi di non avere la verità in tasca; ironici e allegri ma senza pensare che le ‘bad news’ non esistano. Cercheremo di occuparci di quanto rende bella o brutta la vita. Seri senza essere seriosi, ironici senza essere buffoni.

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Internet as a platform for collective action

Via Livia Iacolare A recently released report by Pew Research Center’s Internet and Life Project tells us that the Internet is increasingly becoming a platform for collective action. The results offered insight into the differences between the connected and the disconnected, revealing that Internet users are more likely to be active participants, with some 80 … Leggi tutto

Viaggio al centro della Rete: partirà un treno carico di … Internet

Via Webnews Mercoledì 2 febbraio prenderà il via la Social Media Week, il Festival della Rete che avrà luogo non solo in Italia, ma anche in altre importanti città internazionali quali New York, Hong Kong, Istanbul, Londra, Parigi ed altre ancora. A supportare il lancio del particolare evento vi sarà anche un’altra iniziativa, denominata “Viaggio … Leggi tutto

Da Agcom il Libro Bianco sui contenuti

Il libro bianco  in versione pdf Via AdnKronos La tutela e la gestione dei diritti digitali, la tutela della privacy e dei minori, la competizione tra le diverse piattaforme sono alcune delle problematiche collegate alla crescente offerta e disponibilita’ di contenuti che viaggiano sulla rete a banda larga e non solo. “Questioni che assumono sempre … Leggi tutto

Raccontando DiGiTi

Via ObiettivoTre

Il giornalismo on line sta crescendo sempre più in Toscana: accanto ai siti web dei media tradizionali, come stampa, radio e tv, sono sempre di più anche i giornalisti che fanno parte di testate prettamente on line, che hanno scelto cioè il web come unico canale di comunicazione. Per raccogliere le esperienze di questa realtà lavorativa, l’Assostampa Toscana ha creato poche settimane fa un nuovo gruppo di lavoro, il “Digiti – Giornalisti Digitali Toscana”, coordinato dal giornalista Pino Rea al quale abbiamo rivolto alcune domande per conoscere meglio la nuova realtà.

O3: Com’ è nata l’idea di creare questo gruppo? Pino Rea: Lavorando sullo sviluppo del giornalismo online, soprattutto per Lsdi (n.d.Libertà di stampa, diritto all’informazione). Due anni fa, con Vittorio Pasteris, facemmo un primo screening della situazione in Italia, con un incontro nella sede della Fnsi. Poi si è aggiunto Marco Renzi e ora con il nuovo presidente dell’Ast, Paolo Ciampi, abbiamo deciso di cominciare ad avvicinare il sindacato al settore in maniera specifica. Partendo dal territorio: la Toscana, appunto.

O3: A chi si rivolge Digiti e con quale scopo? Pino Rea: Ai giornalisti, a chi fa giornalismo e alla imprenditorialità diffusa: a quelli che operano in questo campo. Tenendo conto che spesso le varie figure si sovrappongono o si accavallano in parte.

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Un appello per una Torino Open Gov

Abbiamo scritto questo appello rivolto a tutti i candidati Sindaco di Torino. E’ possibile aderire commentando questo post o scrivendo a fabio punto malagnino at gmail punto com

Cari candidati,
gli italiani non hanno fiducia nello Stato e nelle amministrazioni.
La corruzione nella Pubblica Amministrazione in Italia è oggi stimata tra i 50 e i 60 miliardi di euro all’anno. La qualità della nostra spesa pubblica è agli ultimi posti in ogni classifica tra i paesi avanzati.
Le pubbliche amministrazioni si trincerano dietro una legge sulla trasparenza amministrativa che mostra tutti i suoi limiti e dietro interpretazioni restrittive della normativa sulla privacy che stabiliscono che le informazioni pubbliche non siano necessariamente pubblicabili. Possono essere rese disponibili nei siti web degli enti, senza però poter essere indicizzate dai motori di ricerca (e quindi, di fatto, irraggiungibili).
Nell’epoca della cultura digitale essere trasparenti significa adottare il modello dell’Open Government.
Le amministrazioni pubbliche devono mettere a disposizione tramite Internet tutti i dati di cui dispongono, nella misura in cui non vengano rivelate informazioni personali coperte da privacy, in modo che possano essere utilizzati liberamente dai cittadini per analizzarne funzionamento, prestazioni e per costruire innovazione.

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I primi 100 giorni di Lettera 43

Via Lettera 43.it

Lettera43.it ha compiuto 100 giorni. Un piccolo bilancio dunque si impone. Anche per la trasparenza che ha caratterizzato sin dall’inizio l’operazione, visto che abbiamo detto sin da subito ai nostri lettori chi c’è dietro e quanti soldi sono stati investiti.
Un bilancio si impone anche perché, come ampiamente annunciato, dal 10 gennaio 2011 la Manzoni è diventata la nostra concessionaria pubblicitaria. A Fabio Vaccarono, che la guida, abbiamo consegnato la lista dei 25 clienti che hanno accompagnato il lancio del sito da ottobre a dicembre 2010, ai quali va tutta la nostra gratitudine.
Il loro sostegno è andato oltre ogni più rosea aspettativa, consentendoci nei primi tre mesi di battere ampiamente il budget previsto per l’intero 2011. Il fatto di essere entrati a far parte della scuderia Manzoni, la più importante concessionaria italiana per la carta stampata e internet, ci rassicura sul fatto che le soddisfazioni iniziali non verranno meno e che le attese non saranno deluse.

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Una proposta di legge di promozione e sostegno del wifi libero in Piemonte

Martedì 25 gennaio alle ore 12.45 presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte in via alfieri 15, a Torino sarà presentata una proposta di legge di promozione e sostegno del wifi libero in Piemonte. UPDATE: la presentazione è stata rinviata.  Probabilmente sarà spostata a lunedì 31 gennaio o martedì 1 febbraio.

Al NYT i migliori cervelli del giornale vanno all’online

Maurizio Molinari su LaStampa.it Il direttore del New York Times, Bill Keller, ha deciso di riorganizzare il lavoro interno alla redazione per adoperare i «migliori cervelli del giornale» al fine di progettare come proiettare l’informazione sul web 24 ore su 24. Ecco cosa avverrà: alle riunioni redazionali del mattino e del pomeriggio verrà chiesto ai … Leggi tutto

Il Corriere vuole assumere nuovi giornalisti con concorsi sulla Rete

L’Idea è intelligente: sarà interessante capire come reagiranno i giornalisti del Corriere, che è comunque un giornale con una redazione seria e a molte voci. Sarebbe bello vedere che reazione avrebbe una proposta del genere in redazioni mono tone comandate da ras e da principini che si sentono immortali e che non amano la trasparenza. Peccato che De Bortoli sostenga che “a questi giovani debbano essere offerti contratti meno vantaggiosi dei vostri. Ma non arbitrariamente. Applicando semplicemente il contratto nazionale”. (dal discorso di De Bortoli alla redazione via Il Post)

Chi parla poi del tentativo di trasformare la redazione in una redazione low cost è in assoluta malafede. Se non cambieremo, diventeremo rapidamente obsoleti e inutili. Oggi abbiamo ancora la possibilità di governare questo processo, fra qualche anno dubito molto. Vogliamo assumere giovani talenti. Lo vogliamo fare con concorsi sulla Rete. Ne vogliamo assumere uno al mese. Certo, pensiamo che a questi giovani debbano essere offerti contratti meno vantaggiosi dei vostri. Ma non arbitrariamente. Applicando semplicemente il contratto nazionale. Con i costi redazionali previsti dalla normativa nazionale possiamo investire in nuove iniziative; con i costi quasi doppi del Corriere no. Con i costi del Corriere le edizioni locali non starebbero in piedi. Non si sarebbero mai fatte.

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La cyber guerra fra Israele e Iraq

Via NYT The Dimona complex in the Negev desert is famous as the heavily guarded heart of Israel’s never-acknowledged nuclear arms program, where neat rows of factories make atomic fuel for the arsenal. Over the past two years, according to intelligence and military experts familiar with its operations, Dimona has taken on a new, equally … Leggi tutto

Twitter e la rivolta in Tunisia

Via ArsTechnica Even yesterday, it would have been too much to say that blogger, tweeters, Facebook users, Anonymous, and Wikileaks had “brought down” the Tunisian government, but with today’s news that the country’s president Zine El Abidine Ben Ali has fled the country, it becomes a more plausible claim to make. Of course there was … Leggi tutto