Il diritto dei cittadini contro il decreto anti intercettazioni

Testo comune concordato dai direttori delle maggiori testate italiane nel corso dell’incontro promosso dalla Fnsi I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la Federazione Nazionale della Stampa, denunciano il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione. Questo testo penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo … Leggi tutto

Difesa di casta

Mario Calabresi su Lastampa.it

Resto convinto che in uno Stato di diritto e in una democrazia sana spetti alla magistratura la valutazione degli indizi e delle prove e che debbano essere i tribunali e non i giornali a emettere le sentenze. L’idea di una giustizia sommaria somministrata sull’onda delle emozioni e dell’indignazione è qualcosa che mi ha sempre fatto paura e che in passato ha fatto danni che non si dimenticano. Sarebbe il tempo di aprire una discussione vera e approfondita sul rispetto della privacy, dei diritti degli inquisiti e sulla tutela che andrebbe garantita a chi finisce suo malgrado in un’inchiesta senza averne colpa.

Si potrebbe allora dire che la legge in discussione al Senato arriva al momento opportuno. Purtroppo non è così, anzi accade il contrario: il disegno di legge sulle intercettazioni è così palesemente sproporzionato e ha un sapore talmente vendicativo da risultare inaccettabile e da soffocare ogni possibilità di riflessione. Nei mesi in cui riemergono prepotentemente la corruzione e gli intrecci tra la politica e gli affari e in cui la nostra classe dirigente mostra il suo volto più arrogante e spregiudicato, la nuova legge suona come l’estremo rimedio per coprire l’illegalità e garantire impunità.

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SKY chiederà un intervento a tutte le Autorità internazionali sul ddl anti intercettazioni

Dal sito di Sky Tg 24

Sky Italia accoglie con grande preoccupazione le norme previste dal disegno di legge sulle intercettazioni approvate ieri dalla Commissione Giustizia del Senato. Queste norme rappresentano un grave attacco alla libertà di stampa e di espressione, ma soprattutto costituirebbero una grande anomalia a livello europeo. Per questo motivo SKY, editore di SKY TG24 e di questo giornale online, chiederà un intervento a tutte le Autorità internazionali competenti, anche ricorrendo presso la Corte europea dei diritti dell’Uomo.

Il diritto a un’informazione completa è un diritto irrinunciabile per ogni cittadino, ma è anche un dovere fondamentale per ogni editore. Per questo motivo SKY TG24 e SKY.IT, che in questi anni hanno sempre cercato di compiere la propria missione con la massima professionalità e imparzialità, continueranno a lavorare avendo come unico scopo quello di fornire ai cittadini un’informazione obiettiva e più completa possibile.

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Telecom e Pirelli patteggiano ed escono dal caso Tavaroli

Via Corriere

Centomila euro di profitto del reato, 400.000 di sanzione pecuniaria, 750.000 a titolo di risarcimento del danno a tre ministeri, più i circa 3.000 euro di offerta-standard ai dipendenti schedati al momento dell’assunzione (circa 4,8 milioni): su questa base, complessivamente intorno ai 7 milioni e mezzo di euro, sia Telecom sia Pirelli hanno ottenuto dalla Procura di Milano il consenso all’accordo che, depositato sabato mattina negli uffici deserti per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, farà uscire le due aziende dall’udienza preliminare sul dossieraggio illecito praticato dalla divisione Security negli anni in cui la guidava Giuliano Tavaroli, tra i primi a chiedere già mesi fa di patteggiare 4 anni e mezzo.

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Intercettami Se Ci Riesci

Sotto La Panca propone una nuova interessante serata Le intercettazioni di comunicazioni tra tutela della privacy e necessità d’inchiesta Quanto, in passato, le intercettazioni sono state utilizzate? In quali situazioni si sono dimostrate cruciali? Come cambierebbe la legislazione vigente? In che modo la proposta di legge può tutelare la privacy del cittadino ed al contempo … Leggi tutto

La legge del bavaglio

Giuseppe Davanzo su Repubblica.it

L’ascolto telefonico, ambientale, telematico da mezzo di ricerca della prova si trasforma in strumento di completamento e rafforzamento di una prova già acquisita. Un optional, per capirci. Un rosario di adempimenti, motivazioni, decisioni collegiali e nuovi carichi di lavoro diventeranno sabbia in un motore già arrugginito avvicinando la machina iustitiae al limite di saturazione che decreta l’impossibilità di celebrare il processo, un processo (appare sempre di più questo il cinico obiettivo “riformatore” del governo). Ancora. Soffocare in sessanta giorni il limite temporale degli ascolti (un’ulteriore stretta: si era parlato di tre mesi) “vanifica gli sforzi investigativi delle forze dell’ordine e degli uffici di procura”, come inutilmente ha avvertito il Consiglio superiore della magistratura.

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Ddl intercettazioni, ecco cosa prevede

Ecco l’emendamento e i suoi maggiori contenuti

Via La Stampa.it

Controllo Telefonate
Il pubblico ministero potrà chiedere di intercettare solo in presenza di «gravi indizi di colpevolezza». Basteranno i «sufficienti indizi», come previsto prima della riforma, solo in presenza di indagini su mafia e terrorismo e per i delitti non colposi per i quali è prevista la reclusione superiore ai 5 anni. Le intercettazioni richieste dal pm non potranno piu’ essere autorizzate da un solo giudice ma da un collegio di tre giudici con decreto motivato.

Limiti di tempo
La intercettazioni possono durare per un periodo massimo di trenta giorni, anche non continuativo, prorogabili di altri 15 giorni. Un’ulteriore proroga puo’ essere autorizzata «qualora siano emersi nuovi elementi». Per i delitti di mafia e criminalita’ organizzata la durata massima sale a 40 giorni, prorogabili per periodi successivi di 20 giorni entro i termini di durata massima delle indagini preliminari.

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