Non dite a mamma che lavoro sul web, crede che io sia un giornalista

Via LSDI A cosa somiglia una redazione Internet classica, del tipo di quelle messe in piedi dai giornali di carta? Un open space, una serie di schermi di computer collegati all’ AFP dietro cui dei giovanni giornalisti, attaccati con lo scotch alle sedie, “pestano” freneticamente sulle tastiere. Organizzare, riscrivere, gerarchizzare, titolare, sminuzzare, trovare una illustrazione: … Leggi tutto

La sparizione della Sardegna dall’informazione italiana

La Sardegna è stata colpita meno di una settimana fa da una gravissima alluvione che ha ucciso esseri umani e ha lasciato danni per milioni di euro. Nonostante questo dopo pochi giorni il blackout infomativo su quello che succede sull’isola è vergognoso In pari condizioni nel Lazio o in Lombardia l’informazione “togata” avrebbe ancora la … Leggi tutto

Punto Informatico a Edizioni Master

Via Edizioni Master Edizioni Master S.p.A. ha acquisito la testata di informazione Punto Informatico (www.punto-informatico.it) attraverso la società controllata Master New Media S.r.l. Nato nel 1996, Punto Informatico negli anni si è affermato come il più autorevole quotidiano di informazione professionale su Internet e sulla Tecnologia in Italia. La qualità dell’informazione proposta, la sua linea … Leggi tutto

L’Opa su Mediaset

Via Beppe Grillo L’Offerta Pubblica di Acquisto, o OPA, è un’offerta finalizzata all’acquisto di prodotti finanziari. Se l’azione di una società vale poco o nulla, lanciare un’OPA è conveniente, si offre una cifra superiore alla quotazione e si rastrellano le azioni sul mercato fino a raggiungere la maggioranza. L’azionista che preferisce l’uovo oggi alla (possibile) … Leggi tutto

Giornalisti a prescidere da dove si opera

Via Mario Tedeschini Lalli La sottile linea rossa che ancora distingue in Italia il giornalismo professionale e chi fa informazione in modo “spontaneo” si va facendo, graziaddio, sempre più porosa. Due interessanti segnali in questo senso sono emersi nel convegno “Giornalismo on line questo sconosciuto” promosso da LSDI ieri a Roma, cui non ho potuto … Leggi tutto

Giornalismo online sconosciuto Ansa

Via Ansa
C’è chi come Robin Good (italianissimo nonostante il nome) ha creato un utile e redditizio sito su tutto ”quello che ogni esperto di comunicazione deve sapere”; chi come Marco Mazzei, direttore dei contenuti online della Mondadori, parla di ”latitanza” e ritardo dell’Ordine dei giornalisti e del sindacato sui temi della comunicazione sul web; Francesco Magnocavallo dirige Blogo.it, società editoriale indipendente (la cosiddetta nanopublisher) che riunisce 300 blogger professionisti, annuncia la prima Carta dei diritti e dei doveri dei blogger: è accaduto oggi durante il convegno ‘Giornalismo online, questo sconosciuto’, organizzato dalla Fnsi. Un’occasione per presentare i primi dati di una ricerca sul giornalismo digitale avviata da Lsdi (Libertà di Stampa e Diritto all’Informazione),
secondo cui oltre il 58% di chi lavora in testate online non ha contratto giornalistico (contro il 41,67 che invece lo ha); il 78,38% svolge lavoro di desk (contro il 16,22% che lavora ‘in esterno’). Per quanto riguarda la produzione di notizie, al top della classifica troviamo la cronaca locale (14,94%) e la cultura (12,67%), seguite da politica (10,49%) ed economia (10,13%).

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La carta dei diritti doveri del blogger

Francesco Magnocavallo di Blogo.it ha regalato una vera primizia all’incontro in FNSI presentando la Carta dei diritti e dei doveri dei blogger di Blogo.it un utile tentativo dal basso di darsi e descrivere delle comuni regole di buon senso per tutelare il lettori e i blogger che scrivono per la leader del settore nanopubblishing italiano.

Dalle premesse della Carta:

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Cambio di paradigma needed

Un grandissimo al solito Vittorio Zambardino per aver riassunto in poche parole tutto quello che ci serve

Oggi (ieri) e domani a Urbino c’è il Festival dei blog. Non è la prima edizione. Ma quest’anno c’è più di un motivo per dire che sarebbe il caso di sconvolgere l’agenda e rinunciare a rituali di recente formazione ma già molto consolidati e che si prendono maledettamente sul serio.

Tesi: il giro di boa

La tesi che si sostiene qui è molto semplice: una crisi che brucia in pochi giorni l’equivalente del PIL statunitense di un anno non è una bolla che scoppia. E’ un giro di civiltà, una boa che si tocca per invertire la direzione di marcia, un fatto che rende non assurda l’affermazione che il web 2.0 si avvia alla sua fine.

Fine, ma intesa non come esaurimento dell’attività di blogging, della condivisione, della “vita sociale” in rete. A meno di uno sconvolgimento davvero apocalittico, quell’aspetto continuerà a vivere. E qui, come persone e come sito, ci sarà sempre visibilità e sostegno.

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Lavoratori a regime agevolato della società della conoscenza

Federico Fasce ha lanciato la discussione su un problema non banale di molti lavoratori digitali Il fatto è, come si vede da questo post di Dario Banfi, che ha generato una (secondo me) utile discussione su FriendFeed. Discussione che probabilmente si covava da tempo, più precisamente da un talk lanciato da Vittorio Bertola allo scorso … Leggi tutto

Il giornalismo partecipativo ha ora un master

Via Gennaro Carotenuto E’ proprio vero, le notizie in Rete si bruciano con una rapidità impressionante. Basta un trackback partito per sbaglio e cominciano ad arrivare immediatamente le visite, i link, le telefonate via Skype o via rame degli amici perfino offesi di non saperne ancora niente. E allora va bene, tiriamo giù il lenzuolo … Leggi tutto