Tweet, post, mail, sms. Feriti intrappolati sotto le macerie, ospedali crollati, scuole rase al suolo. La rete è inondata di notizie che provengono da Haiti. Ma come renderle facilmente accessibili alle organizzazioni umanitarie e agevolare così i soccorsi? Una risposta arriva dall’Africa. Ushahidi, la piattaforma di crowdsourcing che permette di raccogliere informazioni dalla folla attraverso sms, tweets, mail, nata nel 2008 per raccontare le violenze post-elettorali in Kenya, e usata anche da Al Jazeera per la copertura dell’ultima guerra a Gaza, ha messo online una pagina dedicata alla crisi haitiana. In meno di 12 ore sono già stati raccolti quasi 3000 messaggi, in gran parte via Twitter .
What is Ushahidi? from Ushahidi on Vimeo.
Una volta verificate, le informazioni vengono visualizzate su una mappa, divise per categorie: strutture crollate, scuole e ospedali danneggiati, strade bloccate, persone intrappolate sotto le macerie, incendi e zone senza acqua potabile. La piattaforma, rilasciata in beta come applicazione open source, è scaricabile gratuitamente. (Il New York Times, secondo quanto riferisce l’Huffington post, sta cercando il modo di integrarla per seguire gli sviluppi della situazione ad Haiti).
haiti
We Are The World 25 For Haiti, YouTube Edition
Per liberare la mente da tante, troppe parole utili e inutili su libertà di rete e diritti degli individui un bell’esempio di collaorazione attraverso la rete. Lisa Lavie cantante e vlogger, ha fatto cantare We are the world insieme da 57 artisti della comunità musicale di Youtube.
La strana storia dell’esercito rumeno a Thaiti invece che ad Haiti
Via BlitzQuotidiano «I soldati rumeni hanno sbagliato rotta: invece di andare ad Haiti, hanno portato gli aiuti a Tahiti». Una notizia incredibile, tanto che un telegiornale colombiano l’ha presa per vera nonostante fosse una bufala. Tutto è partito dal sito umoristico rumeno”Times” che ha messo in rete il falso scoop, con tanto di commenti al … Leggi tutto
We are the World for Haiti
Meno male che i musicisti si ricordano ancora di Haiti, le news dopo la breve overdose se ne sono di nuovo dimenticati dell’esistenza
Haiti-Firenze: morto che parla
Via Francesco Costa La Nazione, cronaca di Firenze, 14 gennaio. C’è anche il pezzo, con tanto di virgolettato. Il corpo di Guido Galli è stato ritrovato sepolto dalle macerie dell’hotel in cui alloggiava. Difficile che abbia avuto tempo e modo di rilasciare interviste, prima di morire. update: qui la Nazione si scusa per l’accaduto e … Leggi tutto
Tennis da spettacolo per aiutare Haiti
Via Ubitennis Nel pomeriggio piovoso di Melbourne, in una Rod Laver Arena indoor, i campioni del tennis hanno contribuito alla solidarietà nei confronti della devastata nazione di Haiti. Iniziativa promossa dal numero uno del mondo, che ha trovato la collaborazione immediata di alcuni dei suoi colleghi, che hanno accettato di scendere in campo per beneficenza. … Leggi tutto
Titoli dall’inferno
Il sempre eccellente pazzo per repubblica ha messo insieme una fornita raccolta di prime pagine di giornali mondiali uscite il giorno dopo il disastro di Haiti
Haiti prima e dopo il terremoto
Via Nuova società Sapevamo quanti erano i vivi prima dell’apocalisse. Di quelli non c’è mai fregato niente. Ora arrivano frotte di soccorsi umani e pecuniari tutti insieme. Tempo scaduto. L’1% della popolazione è invece ricchissimo. Protegge se stesso e i suoi soldi con muraglie altissime che delimita(va)no spazi naturali paradisiaci, tra i più belli al … Leggi tutto
L’aggregatore per le crisi viene dall’Africa
Giornalismo da pionieri nei tempi di internet
Maurizio Molinari e il suo viaggio verso il disastro di Haiti
Un piccolo charter di 21 posti noleggiato a Santo Domingo assieme alla troupe della tv Abc, al “Miami Herald” e ad alcuni giornalisti francesi. Ecco come sono arrivato a Port au Prince dal cielo, visto che il percorso via terra – circa 300 km – dalla Repubblica Domenicana e’ ostacolato da strade inagibili sul lato di Haiti e via mare il porto della capitale e’ stato seriamente danneggiato dal sisma di martedi’. La trattativa per il noleggio del charter e’ stata una sorta di bazar in versione caraibica. Arrivato all’aeroporto internazionale di Santo Domingo con il primo volo partito da New York al mattino di mercoledi’ mi sono ritrovato assieme alla troupe della Abc davanti ad una cabina telefonica per parlare con Air Caribe che, dall’altro e piu’ piccolo aeroporto di San Domingo, gestisce i charter che volano sull’isola Hispaniola che in genere si occupano di turisti.
Spectral Haiti
Le foto del disastro via BigPicture