Perché il potere (compresi i suoi tirapiedi) ha paura del web

Federico Rampini su Repubblica

“Il nostro obiettivo è cambiare il mondo”, è uno slogan di Eric Schmid, il chief executive di Google. Lo stesso Schmid che quattro anni fa, all’inaugurazione del motore di ricerca in mandarino, con l’indirizzo locale segnato dal suffisso “. cn”, dichiarò: “Siamo qui in Cina per rimanerci sempre”. Ora quelle due affermazioni – cambiare il mondo, rimanere in Cina – sono diventate tra loro inconciliabili. Se Google non accetta le regole di Pechino, e la censura delle autorità locali, la sua avventura cinese dovrà chiudersi. Lo scontro epico che si è aperto fra la più grande potenza di Internet e la più grande nazione del pianeta, è destinato a ridefinire nei prossimi anni l’architettura globale del web, i limiti geopolitici della libertà d’informazione, e il nuovo concetto di sovranità nello spazio online.

Il precipitare degli eventi ha colto tutti di sorpresa, almeno in Occidente. Questo copione non è stato scritto né a Mountain View, il quartier generale di Google nella Silicon Valley californiana, né tanto meno a Washington nelle sedi del potere politico. Negli scenari più pessimisti elaborati dal Pentagono, quando due anni fa l’Esercito Popolare di Liberazione centrò in pieno un proprio satellite in un test di guerre stellari, fu detto che la conquista dello spazio sarebbe stata la prossima sfida tra l’America e la Cina. Nessuno aveva messo in conto quello che sta accadendo da due settimane: l’improvviso gelo tra i soci del G2 per il controllo del cyber-spazio.

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E’ arrivato Gdisk: si chiama Gdrive

Via Punto Informatico Del fantomatico Gdrive si parla da anni, al punto che questo ipotetico “hard disk/file system virtuale” è diventato quasi una leggenda metropolitana in linea con l’avanzare dell’hype sulle proprietà salvifiche del cloud computing e la politica commerciale Internet-centrica portata avanti da Mountain View. L’ultima caratteristica di upload aggiunta a Google Docs non … Leggi tutto

L’arrivo paludato di Gdrive

Via Cnet Google on Tuesday is making a big move with its Docs service, opening it up to all types of file uploads. This includes photos, movies, music, and ZIP archives, all of which will be stored on Google’s servers. Along with opening up Docs to additional file types, Google is also dramatically increasing the … Leggi tutto

La Sindrome Cinese di Google

Google si è rotto le scatole di una serie di problemi di pirateria che gli arrivano dalla Cina, tra cui i tentativi di accessi da hacker evidentemente made in Cina diretti alle caselle di attivisti umanitari.

First, this attack was not just on Google. As part of our investigation we have discovered that at least twenty other large companies from a wide range of businesses–including the Internet, finance, technology, media and chemical sectors–have been similarly targeted. We are currently in the process of notifying those companies, and we are also working with the relevant U.S. authorities.

Second, we have evidence to suggest that a primary goal of the attackers was accessing the Gmail accounts of Chinese human rights activists. Based on our investigation to date we believe their attack did not achieve that objective. Only two Gmail accounts appear to have been accessed, and that activity was limited to account information (such as the date the account was created) and subject line, rather than the content of emails themselves.

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I costi hardware per Google di Nexus One: 174.15 $

Via Isupply

The Nexus One, sold with the Google brand name but manufactured by HTC Corp., carries a Bill Of Materials (BOM) of $174.15, based on a preliminary estimate from iSuppli’s Teardown Analysis Team. This total comprises only hardware and component costs for the Nexus One itself and does not take into consideration other expenses such as manufacturing, software, box contents, accessories and royalties.

Google is selling unlocked versions of the Nexus One at an unsubsidized price of $529, or at $179 with a two-year service contract from T-Mobile.

“With the Nexus One, Google has taken the most advanced features seen in recent smart phone designs and wrapped them up into a single sleek design,” said Kevin Keller, senior analyst, competitive analysis, for iSuppli. “Items like the durable unibody construction, the blazingly fast Snapdragon baseband processor and the bright and sharp Active-Matrix Organic Light Emitting Diode (AM-OLED) display all have been seen in previous phones, but never before combined into a single design. This gives the Nexus One the most advanced features of any smart phone ever dissected by iSuppli’s Teardown Analysis Service—a remarkable feat given the product’s BOM is similar to comparable products introduced during the past year.”

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Breaking Borders Award

Via Globalvoices Si sono aperte il 29 Dicembre le candidature per il Breaking Borders Award , iniziativa lanciata in partnership da Google e Global Voices Online per onorare i migliori progetti sul web avviati da singoli o gruppi che dimostrino coraggio, energia e capacità nell’uso di Internet per promuovere la libertà d’espressione. Il premio ha anche … Leggi tutto

Ora spunta un tablet anche di Google

Mentre si sprecano le prove del nuovo Nexun One in attesa del suo lancio ufficiale Spuntano le tracce di un tablet marchiato Google – HTC (via Gizmodo) Everyone is clamoring about tablets these days—ourselves included—so it’s not too surprising that Google and HTC are set to join the fray. They are reportedly working together on … Leggi tutto

In attesa del Nexus One di Google

Oramai è chiaro: il 5 gennaio sarà presentato il nuovo e vero Google fonino.

Nel frattempo vale la pena di leggere le anteprime di Gizmodo

A tipster just sent in these Nexus One screenshots that supposedly confirms two things: that Google will sell it unlocked and unsubsidized for $530, and that Google will sell it by themselves. Plus, some other very interesting details.

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