Caso Google privacy: attendere e capire è meglio che sbandierare partiti presi

Un tentativo equilibrato e prudente di commento da parte Carlo Felice Dalla Pasqua sulla sentenza odierna della Procura di Milano contro Google

Strano paese l’Italia, dove si dice che senza conoscere le motivazioni non si può commentare una sentenza e dove, poche ore dopo, proliferano già i commenti pro o contro (soprattutto contro) la sentenza con la quale sono stati condannati tre dirigenti di Google.  Senza dare giudizi definitivi, partiamo dal presupposto che internet ha radicalmente cambiato i comportamenti e le abitudini sociali di molti (e quindi devono cambiare le leggi che regolano quei comportamenti), ma non può essere un luogo legibus solutus. Evitiamo quindi di gridare allo scandalo per partito preso.

Certo, se il giudice avesse stabilito che Google è responsabile semplicemente per aver messo a disposizione la piattaforma, ossia lo spazio, sul quale altri hanno commesso reati a sua insaputa, si tratterebbe di un esempio pericoloso. Sarebbe come dire che Trenitalia è responsabile se avviene un delitto su un vagone di un suo treno o che l’Anas deve essere condannata per un incidente avvenuto su un tratto di strada da lei gestito. O come se fosse colpa vostra se invitaste qualcuno a casa per un caffè e questa persona cominciasse a sfasciare quadri, mobili e soprammobili. Perché, mutate poche cose, quello è il ruolo di Google nel caso in questione. Certo, può essere accaduto che un giudice abbia clamorosamente sbagliato valutazione: è già accaduto, per esempio, che un giudice di Aosta abbia equiparato un blogger al direttore responsabile di un giornale, tanto per non uscire da internet.

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Facebook dirotta maggiori visitatori di Google

Via SF Cronicle A big part of the Facebook experience is how friends and family share Web links to interesting news stories, photos, videos and Internet sites. This “friend-casting” of information has helped propel Facebook into a major force in directing traffic around the Web. According to Web measurement firm Compete Inc., Facebook has passed … Leggi tutto

Google Buzz, più Friendfeed che Twitter o Facebook, con il pregio della geolocalizzazione

twitter friendfeed facebookGoogle ha lanciato Google Buzz il suo servizio sociale con l’evidente obiettivo di contrastare la crescita degli altri competitor come Facebook e Twitter. Era da un po’ che ci si stupiva che BigG non riuscisse ad inventarsene una delle sue per colonizzare appieno il mondo dei social network. Anche se è presto per fare analisi e in queste ore sta avvenendo la migrazione degli account Gmail che piano piano si trovano anche Buzz disponibile sembra che  siamo di fronte a un servizio con ottime chances di successo.Google hanno scelto pragmaticamente di interpretare un adagio semplice: se non hai una buona idea, copiala !

Google Buzz sembra moltissimo a Friendfeed con in più tutta la facilità del mondo Google. La scelta strategica però appare sensata: obiettivo primario puntare all’utilità d’uso del servizio.

I media tradizionali da tempo stanno facendo da grancassa dei successi di Twitter e Facebook, inducendo aziende e cittadini a sbarcare su questi con risultati altalenanti. Oramai piccole e grandi aziende, giornali, enti, associazioni, circoli ricreativi, bocciofile e altro ancora si sono aperti un account Twitter che mediamente usano come megafono delle loro attività o spesso come piccolo, grande strumento di spam veicolando link alle loro risorse web, sperando che i followers  visitino le pagine in questione. Agli estremi opposti Facebook è diventato la sarabanda globale con di tutto di più, un media in cui il rapporto segnale-rumore si fa bassissimo e la confusione sovrana da megalopoli ipertrafficata è il pane quotidiano.

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Google Buzz, l’anti Twitter di BigG

Via Googleblog

Google Buzz is a new way to start conversations about the things you find interesting. It’s built right into Gmail, so you don’t have to peck out an entirely new set of friends from scratch — it just works. If you think about it, there’s always been a big social network underlying Gmail. Buzz brings this network to the surface by automatically setting you up to follow the people you email and chat with the most. We focused on building an easy-to-use sharing experience that richly integrates photos, videos and links, and makes it easy to share publicly or privately (so you don’t have to use different tools to share with different audiences). Plus, Buzz integrates tightly with your existing Gmail inbox, so you’re sure to see the stuff that matters most as it happens in real time.

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L’anti Twitter di Google per Gmail

Il WSJ ha lanciato la notizia

Google Inc. is taking a swipe at Facebook Inc. and Twitter Inc. with a new feature that makes it easier for users of Gmail to view media and status updates shared online by their friends.

Google could announce the new Gmail feature as soon as this week, said people familiar with the matter. A Google spokeswoman declined to comment.

The change adds a module to the Gmail screen that will display a stream of updates from individuals a user chooses to connect with, said one of these people. It is a format popularized by Facebook and Twitter.

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E ora Google pensa al telefono che traduce al volo

via Timesonline Google is developing software for the first phone capable of translating foreign languages almost instantly — like the Babel Fish in The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy. By building on existing technologies in voice recognition and automatic translation, Google hopes to have a basic system ready within a couple of years. If it … Leggi tutto

Ipad, Adobe, Flash, Google, Intel

Via Ennio Martignago Adobe con il suo post-script, il linguaggio per la stampa professionale a tutti i livelli che ha visto la nascita delle tecnologie laser, il computer design, il desktop publishing, il web publishing e anche la business presentation e il trattamento cine-fotografico. Tutto ciò anche in seguito ad acquisizioni, le più importanti delle … Leggi tutto