Paola Ferrari querela Twitter. Come una giornalista riesce a farsi del male da sola

La giornata di ieri di Dig.it è stata turbata dalle rumorosissisime risate dei partecipanti per la notizia che Paola Ferrari vuole citare per diffamazione Twitter. I rumore in sala era solo piccola parte dell’ilarità che la notizia ha suscitato in retePer la serie come fa una giornalista a peggiorare la sua situazione con le sue proprie mani ? (Via Agi)

Epiteti anonimi e offensivi, alcuni dei quali irripetibili, con pesanti allusioni fisiche, insulti riferiti all’eta’ e a presunti rifacimenti estetici. E’ stata la “compagnia” indesiderata sulle pagine di Twitter per tutta la durata della conduzione della trasmissione ‘Stadio Europa’ sugli schermi Rai dedicata a Euro2012, e ora Paola Ferrari ha deciso di dire basta e di fare causa. La giornalista tv, conduttrice della Domenica Sportiva e volto di punta di Rai Sport, sta per citare il social network Twitter per diffamazione chiedendo un maxi risarcimento che, se ottenuto, andra’ totalmente a favore delle famiglie delle vittime del terremoto in Emilia. “Lavoro nel giornalismo da piu’ di 30 anni e da 20 in Rai – ha confidato a Klauscondicio, il programma di Klaus Davi su YouTube – e ho sempre accettato le critiche, anche quelle piu’ dure e a mio avviso immotivate, ben sapendo che fanno parte del gioco.

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Un questionario per misurare quando sono digitali i giornalisti italiani

Il primo tentativo di misurare l’indole digitale dei giornalisti italiani Che grado di confidenza con le tecnologie digitali  hanno i giornalisti italiani? Fino a che punto utilizzano internet come fonte di notizie? E quanto usano strumenti digitali, come Skype, gli aggregatori, i canali di newsfeed nel loro lavoro? Hanno una presenza personale sulla Rete, attraverso … Leggi tutto

Il pasticcio gravissimo e incredibile della riforma dell’Ordine dei Giornalisti

Questa generazione di presunti giornalisti che hanno gestito l’Ordine deve levarsi di mezzo o autosciogliere l’Ordine dei Giornalisti
Via Stefano Tesi

Da non credere a Roma: dopo mesi di inerzia e col fiato del 12 agosto sul collo, l’Ordine nomina una commissione di saggi per fare entro il 9 luglio la proposta che, in sei mesi, il Consiglio Nazionale non è riuscito a plasmare. Ma il bello è che solo quattro membri su undici sono giornalisti professionisti. Nasce “l’ordine dei pubblicisti”?

A volte è bello, anzi bellissimo, e al tempo stesso tragico, scoprire di non essere soli a dire e pensare le stesse cose. A sostenere ad esempio che il giornalistificio ha trasformato l’ordine in un leviatano, dove una malintesa e patologica forza dei numeri rovescia la logica delle rappresentanze e dei “pesi” professionali, dando così nelle mani dei dilettanti le leve per decidere del destino dei professionisti. E a sostenere che il sostanziale, imbarazzato e imbarazzante immobilismo registrato nell’ultimo semestre dall’odg sulla riforma, come in una guerra di trincea tra blocchi e controblocchi di interesse, ma con scadenze improrogabili ormai alle porte, si sia trasformato in una pantomima forse limpida per chi ha il seggio a Roma, ma incomprensibile per tutti gli altri. Me compreso. Uno scenario non solo ridicolo (nonchè sintomatico dell’estrema debolezza della categoria), ma catastrofico.

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Il Tg1 dei pannoloni viene assolto dall’Ordine dei Giornalisti

Una vergogna per l’Italia e per l’Ordine dei Giornalisti: vogliamo nomi e cognomi dei consiglieri nazionali che hanno votato per l’assoluzione di Franco Di Mare, conduttore di Uno Mattina

Via Giornalettismo

La storia della pubblicità della Fater Spa e di Franco Di Mare, conduttore di Uno Mattina che la lanciava come se fosse un servizio del Tg1, finisce con un’assoluzione. La storia la racconta oggi “Il Fatto”, che l’aveva portata alla luce qualche tempo fa.

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Che cosa cambia nel concreto per i giornalisti iscritti all’Ordine

L’Ordine dei Giornalisti ha pubblicato delle indicazioni su cosa potrà cambiare o non cambiare con le riforme degli ordini professionali per i giornalisti

CHE COSA CAMBIA. Nell’immediato nulla. In prospettiva più o meno vicina, le funzioni disciplinari verranno tolte ai Consigli (regionali e nazionale) e affidati a collegi.

Quelli “territoriali” saranno composti da cinque persone, scelte tra i membri del “consiglio viciniore”, dal presidente dello stesso, seguendo una “gabbia di competenze” già utilizzata per i magistrati. Per intenderci il presidente del Consiglio dell’Odg dell’Umbria sceglierà tra gli altri 8 membri del suo Consiglio i cinque che diventeranno i “giudici”  degli iscritti all’Odg del Lazio. Non sono stati fissati criteri per la scelta, né è chiaro in quale sede avverranno i procedimenti. Cioè saranno ”i giudici” a spostarsi nella regione vicina o a doverlo fare saranno chiamati i colleghi sottoposti a procedimento disciplinare?

Il collegio nazionale sarà composto da 9 membri titolari e tre supplenti: tutti giornalisti. Così come è concepito lo schema di D.P.R. è impossibile per l’Odg formarlo perché le nostre elezioni per il consiglio nazionale avvengono su base regionale e non esistono, quindi, i primi degli esclusi. Il ministro sta cercando una soluzione, valutando anche una proposta dell’Odg, per consentire all’Ordine dei giornalisti di formare il collegio. La strada ipotizzata è di chiarire l’esclusione di questo sistema per quanti non hanno elezioni su base nazionali.

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Caro Mario Monti perchè vuoi fare in modo che l’Italia abbia giornalisti senza neanche la laurea ?

Lettera aperta di Franco Abruzzo al primo ministro Mario Monti: “Gentile Presidente, la nostra Ue vuole che i professionisti abbiano almeno una laurea triennale alle spalle.  Perché il suo Governo, con il dpr  “Severino”, afferma che i giornalisti  professionisti italiani possono essere  tali anche con la quinta elementare? Il suo Governo umilia i giornalisti e … Leggi tutto

Per non lasciare solo Gianluigi Nuzzi

Jacopo Tondelli via Linkiesta

Fa abbastanza riflettere il sostanziale silenzio dei principali opinion maker italiani, riguardo gli attacchi subiti da Gianluigi Nuzzi, cronista di Libero e autore del best seller Sua Santità, edito da Chiearelettere. La storia la saprete tutti, ma vale la pena di riassumerla in poche righe: Nuzzi pubblica Sua Santità, un libro in cui raccoglie carte “segrete” che giravano in Vaticano. Carte riguardanti i rapporti di forza e poteri interni ai sacri palazzi (il papa e il capo dei Vescovi italiani Tarcisio Bertone, gli intricati e intrigati rapporti con la politica italiana, ecc). Il quadro che ne esce non è edificante, ma certo informativo. Dice delle imperfezioni (umanissime, che il “perfettismo è un’eresia, come direbbe il mio amico Giuseppe Baiocchi) che attraversano il cuore del potere e della dottrina ecclesiastica (che sta in Vaticano, ovviamente), e certo è interessante conoscerli in un paese – il nostro – in cui l’influenza culturale e politica della Chiesa Cattolica non ha bisogno di essere dimostrata.

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Vota Borgogno e altri per le elezioni di Stampa Subalpina 2012

Il 13 e 14 maggio si svolgono le elezioni della Stampa Subalpina, il sindacato dei giornalisti piemontesi. Come noto e pubblico sono iscritto felicissimo al sindacato toscano che mi dimostra giorno dopo giorno quanto la regione Toscana ed altre regioni italiane siano anni luce avanti al Piemonte. L’essere stato accolto da varie regioni italiane, voglio … Leggi tutto

Un manifesto per la libertà di stampa

Via Lsdi La libertà di stampa non è che uno dei volti della libertà tout court. Lo scriveva Albert Camus il 25 novembre del 1939, la Seconda guerra mondiale era scoppiata da due mesi. Il Manifesto della libertà di stampa è stato proposto domenica 6 maggio dall’inserto domenicale de La Repubblica dopo che il 18 … Leggi tutto

Il ministro Severino, l’ordine dei giornalisiti e i blog

Via Il Fatto Quotidiano Per la serie: “io c’ero”. Ero a Perugia per il Festival del Giornalismo e spulciando il programma mi sono detto: “Andiamo a vedere che succede nell’intervista del ministro della Giustizia Paola Severino sul tema: etica e giornalismo”. Non è che mi interessasse eccessivamente seguire la nuova ed ennesima omelia teorica sul tema, … Leggi tutto

Giornalisti del Mattino si iscrivono alla Cgil

Via CIGL Campania “Le tessere della Cgil, per i giornalisti del quotidiano ‘Il Mattino’ che hanno chiesto l’iscrizione alla nostra organizzazione, sono pronte. L’appello lanciato nei giorni scorso dai cronisti della testata più prestigiosa del Mezzogiorno va raccolto e rilanciato. Siamo al fianco degli operatori dell’informazione che chiedono tutele e diritti, in una fase in … Leggi tutto