Letterine natalizie giornalistiche

Simona Fossati Via Barbiere della Sera

typewriterCari colleghi contrattualizzati, bisogna essere realisti: è inutile che cediate i vostri diritti, le vostre tutele, i vostri scatti di anzianità. L’editore comunque vi espellerà perché all’esterno preme una valanga di manovalanza disposta a tutto, disposta a sottoscrivere patti di qualsiasi genere, che in altri tempi si sarebbero chiamati “leonini”, colleghi che non sono in grado di far valere da soli i loro diritti perché ricattabili. La difesa dei giornalisti che collaborano con le redazioni può e deve essere il dovere del nostro sindacato, a partire dai CdR.

Il sindacato deve intervenire con forza prima che sia troppo tardi, inserendo regole che definiscano i rapporti fra giornalisti liberi professionisti ed editori, un tariffario che determini compensi giusti e professionali. Principi inderogabili contenuti nel documento consegnato al segretario della FNSI Franco Siddi durante la Commissione Contratto. Noi liberi professionisti non vogliamo essere contrattualizzati. Vogliamo però regole certe che ci permettano di raggiungere una retribuzione sicura e dignitosa.

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Giornalista napoletano schiaffeggiato dal comandante dei vigili

Su Raitre, durante la trasmissione ‘Linea notte’ è stato mostrato il video nel corso del quale un ufficiale dei vigili urbani di Napoli schiaffeggia il giornalista di E Polis-Il Napoli, Alessandro Migliaccio. Migliaccio venerdi’ scorso ha denunciato un’aggressione fisica ai suoi danni mentre si trovava presso il comando dei Vigili urbani a seguito di un’informale … Leggi tutto

Carly Fiorina intervistata in HardTalk

BBC ha trasmesso nel suo programma HardTalk una intervista di Stephen Sackur a  Carly Fiorina ex CEO di Hewlett Packard e probabilmente stella nascente dei repubblicani americani. Un interessante esempio di un giornalista televisivo vero che intervista non onora e imbocca un politico o un vip. Ogni riferimento ai giornalisti televisivi italiani è fortemente voluto

Imparare dai giornalisti di 80 anni

Via Antonella Beccaria

Sergio Lepri, classe 1919, per lungo tempo direttore responsabile dell’agenzia Ansa, ha scritto – o iniziato a scrivere – un libro (uno tra tanti altri, a dire la verità), che si intitola 1943. Cronache di un anno. Ma ha fatto una scelta: non consegnarlo al circuito della produzione editoriale tradizionale, ma metterlo a disposizione sul suo sito. Il motivo lo spiega lui stesso:

A differenza dei libri a stampa, un libro in Internet non deve essere necessariamente terminato prima di essere reso pubblico. L’autore può inserirlo nel suo sito anche via via che lo scrive. Questa è la prima novità: una specie di “work in progress”, un libro che non solo esce “a puntate”, ma è scritto “a puntate” (molti anni fa alcuni quotidiani pubblicavano a puntate romanzi d’avventura o polizieschi; ma il libro era già scritto e la pubblicazione a puntate serviva soltanto a invogliare i lettori a comprare il giornale del giorno dopo per seguire la vicenda). C’è di più: non è necessario pubblicare i capitoli del libro in ordine cronologico; si può pubblicare un capitolo o un altro, prima o dopo, secondo opportunità.

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Futura: tra cartaceo e digitale

Riparte Futura il giornale prodotto dal Master in giornalismo dell’Università di Torino organizzato dal Corep. Con questo numero la rivista riparte da venti facce nuove. I ragazzi della scorsa edizione del master in giornalismo dell´Università di Torino hanno passato il timone ai nuovi aspiranti giornalisti che cureranno il mensile per i prossimi due anni. La … Leggi tutto

L’arresto del giornalista Vittorio De Filippis

Via Panorama Per una volta giornalisti, politici e in genere la gran parte degli intellettuali francesi di diversa estrazione sono d’accordo: bisogna fare luce su quello che oltre le Alpi è stato battezzato come l’”affaire Libération”. Di che si tratta? Semplice, all’alba di venerdì 28 novembre la polizia parigina è arrivata a casa di Vittorio … Leggi tutto

Come distruggere la credibilità di un giornale e dei giornalisti

Via il Barbiere della Sera Francesco Carrassi si è dimesso ieri sera dall´incarico di direttore del quotidiano la Nazione. La decisione è stata presa in relazione alle intercettazioni telefoniche che chiamano in causa Carrassi per aver partecipato «alla partita per la conclusione dell´operazione Castello». Le dimissioni, arrivate dopo un colloquio con l´editore, sono state comunicate … Leggi tutto

Crozza, l’ultimo dei giornalisti televisivi

Silvio Berlusconi ha invitato i suoi ministri a non partecipare ad alcune trasmissioni tv (via Lastampa.it) Non è la prima volta, e probabilmente, non sarà neppure l’ultima. Tant’è che anche ieri durante il consiglio dei ministri, il premier Silvio Berlusconi ha invitato nuovamente i «suoi» a non partecipare a trasmissioni televisive dove non ci sia … Leggi tutto

Giornalisti apritevi un blog per guadagnare

Via Tiziano Fogliata Six Apart ha lanciato un programma che permette ai giornalisti di ricevere un account TypePad Pro gratuito. L’idea è nata per offrire a tutti quei giornalisti che sono stati licenziati o che temono di perdere il posto di lavoro, un’occasione per monetizzare i propri contenuti attraverso un blog. Oltre all’account, l’accordo prevede … Leggi tutto

Alla ricerca della credibilità perduta

Via LSDI In un post dal titolo “La relatività dell’ informazione e la fiducia perduta nel giornalismo” (che riportiamo tradotto pressoché integralmente), Narvic segnala una interessante riflessione di Paul Villach, su Agoravox, sulla relatività del giornalismo e dell’ informazione, che porta a mettere fortemente in dubbio – dice – i « dogmi della teoria promozionale … Leggi tutto

A lezione di Giornalismo da Rupert Murdoch: muovendosi dietro alberi morti

A spiegare che succederà nel futuro del giornalismo ci voleva Rupert Murdoch che di mestiere fa l’editore, che non è per niente amato dai suoi giornalisti, ma che ha le idee chiarissime sul futuro dell’informazione (e non si può che dargli ragione) Trascrizione del suo intervento da Vittorio Zambardino

Today I would like to talk with you about a subject that always gets certain journalists going: the future of newspapers, and it’s a subject that has a relevance far beyond the feverish, sometimes insecure collection of egos and energy that is the journalistic profession.

Too many journalists seem to take a perverse pleasure in ruminating on their pending demise. I know industries that are today facing stiff new competition from the internet: banks, retailers, phone companies, and so on. But these sectors also see the internet as an extraordinary opportunity. But among our journalistic friends are some misguided cynics who are too busy writing their own obituary to be excited by the opportunity.

Self-pity is never pretty. And sometimes it even starts in journalism school—some of which are perpetuating the pessimism of their tribal elders. But I have a very different view.

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