Giovani a bottega

Interessante siparietto sul Barbiere della Sera: scrive una giovane di belle speranze

Sono una ragazza di ventun anni, attualmente iscritta a giurisprudenza ma… che vuole cambiare “mestiere”! Mi piacerebbe vedere come funziona il mondo del giornalismo e, siccome ho letto su internet che l’essenziale è fare pratica, ho pensato di rivolgermi a voi.

Fra le risposte

Benedetta ragazza, l’altro giorno ho trovato un collega padredifamiglia che, dopo aver perso una collaborazione, ora deve sbarcare il lunario con un’altra, da 60 euro la settimana. Proprio perchè vuole continuare a “fare questo mestiere”. Se tu proprio insisti a provarci, moltiplica per 4 e preparati a ‘lavorare’ con questi ‘stipendi’ mensili. Dopo qualche anno di gavetta, s’intende. Perchè la gavetta è ancora più a gratis.

Un’altra

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Il senso del tracollo, l’ attenzione al futuro

Un piccolo nuovo contributo via LSDI

In questi giorni le redazioni dei giornali sono percorse dallo tsunami della crisi in atto. La parola d’ordine è tagliare costi. E’ l’ unica opportunità possibile ? Probabilmente sì, ma tagliando e basta e su tutto si rischia di gettare l’acqua dal catino … con il bimbo dentro.

Mantenere i ricavi o addirittura accrescerli pare una mission impossible. La pubblicità come temuto dopo le festività sta scendendo in verticale: avete dato una occhiata attenta alle ultime edizioni di quotidiani, inserti o magazine? La foliazione si sta erodendo a vista d’occhio perché stampare meno pagine costa meno e perché mancano investitori pubblicitari. Per questo i giornali perdono anche un 30% delle pagine, si creano buchi, anzi voragini, alla voce ricavi pubblicitari.

Allora cerchiamo di aumentare il prezzo di copertina dei giornali. Non è una operazione così semplice dato che i lettori hanno sempre meno denaro da spendere e sbagliare l’aumento esagerando potrebbe voler dire fare harakiri perdendo per strada e per sempre importanti fette di mercato, regalandolo alla freepress o perdendo la battaglia di suscitare l’attenzione di quanti comprano più quotidiani o magazine e devono ridurre il budget per informarsi.

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Salvi i giornalisti de La7

Via Corriere Dopo una vertenza durata diversi mesi è stata firmato al ministero del Lavoro dalle organizzazioni sindacali e da Telecom Italia Media l’intesa per La7. L’accordo di solidarietà – che evita il licenziamento di 25 giornalisti, previsto inizialmente dalla procedura di licenziamento collettivo avviata dall’azienda – prevede una riduzione dell’orario di lavoro e del … Leggi tutto

In Russia si continua ad uccidere chi informa

Via Corriere.it L’erede di Anna Politkovskaya è stata uccisa in un agguato insieme a un avvocato icona della lotta per i diritti civili in Cecenia. Anastasia Baburova, venticinquenne praticante della Novaya Gazeta, è morta nell’ospedale in cui era stata portata con una ferita d’arma da fuoco alla testa. Secondo la polizia è rimasta vittima di … Leggi tutto

Una tavola rotonda per Franco Carlini

“Politica condivisa: altruismo e democrazia nella rete. Parole e idee dedicate a Franco Carlini” questo il titolo della tavola rotonda organizzata da Totem per il 20 gennaio 2009 a Genova, a partire dalle ore 9.00, presso l’Aula Mazzini dell’Università degli Studi di Genova, Facoltà di Scienze Politiche. Franco Carlini, prematuramente scomparso alla fine di agosto … Leggi tutto

A Repubblica non l’hanno presa benissimo

Il cdr di Repubblica non ha preso molto bene il fatto che l’azienda non l’abbia informato dell’accordo con Rcs che concettualmente sembra interessante e a cui pare lavorerà anche l’ex Google  Giuseppe D’Antonio Il Comitato di redazione apprende da una notizia di agenzia che il Gruppo Espresso-La Repubblica e la Rcs-Corriere della Sera hanno fondato … Leggi tutto

Informazioni lavorative a mezzo stampa episodio 3

Da Italia Oggi di ieri La Stampa investe nell’on-line. Itedi (Italiana edizioni, holding del gruppo Fiat a capo delle attività nel mondo dell’editoria e dell’informazione, nonché editore del quotidiano torinese) ha firmato un accordo preliminare da 1,2 milioni di euro per acquisire Nexta media, service indipendente di cui è presidente e amministratore delegato Piero Muscarà. … Leggi tutto

2009 – 2010 gli anni decisivi per il futuro dei media tradizionali

Un tentativo per fare previsioni sul futuro dei media nei prossimi due decisivi anni

crashQuando Philip Meyer pubblicò nel 2004 il suo “the vanishing newspaper” diventato famoso soprattutto per la profezia secondo cui l’ultima copia del New York Times sarebbe stata stampata nel 2040 non aveva probabilmente previsto che nella fine del 2008 in Usa sarebbero fallite molte fra le maggiori banche e che l’economia mondiale sarebbe arrivata con un grosso fiatone a fine anno.

Allo stesso modo non era conscio di quello che sarebbe successo negli ultimi mesi di quest’anno Arthur Sulzberger quando nel febbraio del 2007 dichiarò “Non so davvero se stamperemo ancora il Times tra cinque anni, e, se vuole proprio saperlo, non me ne importa nulla. Internet è un posto meraviglioso e noi lì siamo leader”

Il giorno dell’ultima copia del New York Times si sta drammaticamente avvicinando ? Probabilmente sì . I segnali di un processo inarrestabile sono piuttosto chiari. Ma non è quello il problema . Il definire e spostare le date dell’ultima copia cartacea del più ascoltato giornale statunitense è un indicatore dei segni dei tempi, un indice come potrebber essere il Dow Jones per Wall Street.

Senza voler essere dei Nostradamus mediatici che giocano con date ed eventi per capire che succederà nel futuro dell’informazione ci troviamo volenti o nolenti di fronte a un biennio 2009-2010 in cui si assisterà ad un’accellerazione violenta della variabile tempo e della variabile cambiamento nel mutare del mercato dell’informazione mondiale e italiano per quello che ci riguarda direttamente.

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I giornalisti scenderanno dalla collina ?

Via Lsdi

In  « L’appel de la Colline » ou les brumes d’un consensus minimaliste, Maler traccia un’ analisi approfondita e corrosiva dell’ appello, ‘’mettendo in evidenza in maniera lampante le ambiguità e le cose non dette di questo testo nebbioso, redatto – spiega – strettamente dal punto di vista dei giornalisti professionali, dimenticando di difendere prima di tutto e soprattutto il diritto di essere informato dei cittadini (e le condizioni economiche concrete dell’ esercizio di questo diritto), così come la libertà di espressione di tutti, in particolare su internet e nei blog, di cui la libertà di stampa non è che un aspetto particolare’’.

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