Si chiude con un’e-mail di scuse il caso di plagio che ha scosso il New York Times: Maureen Dowd, curatrice della rubrica “On Washington”, ha scritto al blog d’informazione politica The Huffington Post per spiegare come mai, nell’articolo pubblicato domenica sul prestigioso quotidiano della Grande Mela, abbia citato parola per parola il blog Talking Points Memo di Josh Marshall, senza segnalare la fonte di quanto riportato.
Dowd, premio Pulitzer nel 1999 e firma fra le più note del NY Times, sostiene di non aver mai letto direttamente il testo di Marshall, il cui blog – nato come centro di “informazione collaborativa” dal basso – è stato nominato dalla rivista Time “miglior blog” del 2009: sarebbe stato un amico a riportarle un’opinione del blogger, che lei avrebbe deciso di inserire nell’articolo incriminato, senza sapere chi fosse il reale autore di quel pensiero.
“Chiaramente, il mio amico deve aver letto Josh Marshall, ma non me lo ha detto”, si è giustificata Dowd: dichiarazione che però non spiega perché il pensiero di Marshall sia stato riportato dalla giornalista esattamente con le stesse parole utilizzate nel post originale.…
giornalisti
Alveari operosi ma senza nome
Lucia Annunziata interpreta a modo suo il tempa dei contenuti a pagamento Oggi l’editoria internazionale, in testa l’imprenditore dalle uova d’oro Rupert Murdoch – e, pare, anche l’editoria italiana raccolta a Bagnaia – vuole passare su Internet, e vuole far pagare i contenuti. Il ragionamento funziona più o meno così: le notizie sono più o … Leggi tutto
La giornalista plagia il blog e poi si scusa
I giornalisti del no
L’associazione “I giornalisti del no”, sigla che rappresenta oltre un migliaio di professionisti, terrà venerdì 15 maggio alle ore 11 all’Associazione della Stampa estera un incontro per spiegare le ragioni con cui contestano il nuovo contratto firmato fra Fnsi e Fieg, ritenendo che si tratti di un accordo “che soffoca la libertà di informazione”. La … Leggi tutto
I “musi gialli giapponesi” rispondo per le rime a Giordano
Dal sito dell’ambasciata giapponese: una lettera al direttore del Giornale Mario Giordano ci riferiamo all’articolo apparso sul Vostro giornale il 30 aprile a p. 16, intitolato “Lambertow premiato dai giapponesi”. Nel medesimo si legge “Lambertow fa incetta di consensi tra i musi gialli giapponesi”. E’ ben accetta l’attenzione prestata alla notizia del conferimento dell’onorificenza al … Leggi tutto
Giornalinik
Senza Bavaglio presenta Giornalinik. Raccontate a Giornalinik i misfatti nel mondo del giornalismo “Senza Bavaglio”, rubrica a singhiozzo firmata dal prode Giornalinik difensore dei diritti dei giornalisti. Senza Bavaglio uscirà ogni volta che il nostro eroe scoprirà inghippi e malefatte. Sono graditi contributi.
Mentana Racconta
Il pensiero divergente in Mediaset è ampiamente tollerato La nostra cena si è conclusa da poche ore. Le dico francamente che è stato un errore invitarmi. Mi sono sentito davvero fuori posto. C’era tutta la prima linea dell’informazione, ma non ho sentito parlare di giornalismo neanche per un minuto. Sembrava una cena di Thanksgiving… Un … Leggi tutto
Obama: facci ridere !
Barack Obama ha avuto un’idea brillante a parlare così alla cena dei corrispondenti esteri del 9 maggio, come se fosse tutto all’impronta. Da grande, esperto attore. Soprattutto, è stato geniale l’inizio del discorso, che per metà si è rifatto al lavoro dei corrispondenti e per metà ha criticato, con stile, la stessa politica estera americana, e ha fatto l’occhiolino alle manifestazioni contro la guerra del Vietnam e ai movimenti democratici. Mi ha ricordato il grande Jimi Hendrix.
In realtà, al di là degli scherzi, apprezzatissimi fra l’altro, il breve discorso è molto importante. Il nocciolo è che Obama vuole cambiare l’immagine degli USA, ha cominciato a parlare con i nemici e vuole portare nuovi amici alla Casa Bianca (leggi, anche i talebani moderati).
L’altro punto chiave è che ha ribadito la libertà di stampa e di informazione per tutti i giornali e i media di ogni tipo, “perché un governo senza media liberi e vitali non è possibile in America”. Dei buoni media, dice Obama, aiutano il governo a funzionare meglio.
Il contratto dei giornalisti for dummies
Guido Besana spiega i contenuti del nuovo contratto dei giornalisti, a breve soggetto a referendum. Due citazioni indispensabili Molti hanno sostenuto che il nuovo CNLG non dovesse contenere il germe di una multimedialità sregolata. Nel precedente contratto, oltre all’uso di un inciso che faceva riferimento a testate “anche multimediali”, la norma che veniva considerata di … Leggi tutto
Noi stiamo con gli eretici (digitali)
Massimo Russo e Vittorio Zambardino Siamo due giornalisti. Da 15 anni ci sporchiamo le mani con il web, prima con internet. E’ importante sporcarsi le mani. Abbiamo attraversato due bolle e realizzato molte creature di rete, anche di qualche successo. Il motivo per cui frequentiamo internet è solo in parte professionale. Ci piace essere “là”, … Leggi tutto
Giornalismi subalpini: avanti piano, ma avanti
Domenica 10 e lunedì 11 si svolgono le elezioni del sindacato giornalisti subalpino. Dei candidati alle cariche assortite delle due liste presenti, in conoscenza del bloggante non esiste nessun giornalista che lavori esclusivamente per testate digitali. Non è un buon segno. La buona notizia è che il candidato alla segreteria regionale è la cara Alessandra … Leggi tutto
I 10 paesi peggiori per essere blogger (e giornalisti)
Via Comitee to protect Journalism With a military government that severely restricts Internet access and imprisons people for years for posting critical material, Burma is the worst place in the world to be a blogger, the Committee to Protect Journalists says in a new report. CPJ’s “10 Worst Countries to be a Blogger” also identifies … Leggi tutto