Carlo Nesti lascia la Rai

Dal sito del giornalista sportivo Dopo 30 anni di carriera (1980-2010), la mia strada e quella della Rai si dividono. Non esistevano più, purtroppo, le condizioni per il proseguimento del rapporto. Ed è giusto, dopo tanto tempo, cercare nuovi stimoli, rimettendosi in gioco. Quando si indossa, per oltre un quarto di secolo, la stessa maglia, … Leggi tutto

Nuovissime prospettive sul futuro dell’informazione

Si è aperta una nuova discussione sui temi dell’informazione on-line a partire da una felice sintesi per punti di Luca de Biase, già annotata da Marco Formento e (il giornalaio) Pier Luca Santoro. e probabilmente fra poco da altri. Il bloggante titolare decide di dire la sua, con particolare declinazione al mercato dell’informazione italiano

1. L’informazione di qualità ha valore e costa tempo o denaro. Il modo in cui viene pagata contribuisce a qualificarla: può pagarla il pubblico che compra un prodotto editoriale, la pubblicità che compra l’attenzione del pubblico, una comunità di sottoscrittori o uno stato che la finanzia.

L’informazione è un bene particolare, ma è un bene suscettibile a quelle che sono le leggi del mercato legate a domanda ed offerta, e alla distribuzione. L’evoluzione storica dei media e dei prodotti editoriali aveva staticizzato il concetto editoriale di infornazione in un oggetto cartaceo distribuito in media quotidianamente detto giornale. Il giornale veniva distribuito attraverso dei canali distributivi rigidi e soggetti a parcellizzazione. Poi è arrivata la rete che ha demolito e ricostruito dal nulla canali distributivi, ha allargato enormemente l’offerta di informazione,  ha distrutto la scala dei tempi portando tutta l’informazione al tempo reale (TV, radio, Internet) e relegando la carta stampata all’approfondimento.
Il sistema distributivo fisico italiano, molto “viscoso” è ancora un’ancora di salvezza per  il futuro degli editori cartacei. D’altra parte nessuno ha cercato ad oggi di mutarlo, evidemente sta bene così come è a editori, distributori e punti vendita. E’ come il rapporto fra concessionarie e case di produzione automobilistiche, spesso criticato, ma mai modificato seriamente.

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Dell’inutilità sociale dei giornalisti odierni

Via LSDI, Via Thierry Crouzet

Immagine de Il giornalaio
Immagine de Il giornalaio

Si è imposto un postulato: abbiamo bisogno di seguire l’ attualità per vivere, la democrazia non può esistere se non a questo prezzo, la stampa è una necessità sociale… Come se non fossero esistite delle società senza la stampa, che è una invenzione piuttosto recente. I videogiochi mi sembrano anch’ essi altrettanto vitali, oggi. Se non di più. E non parlo del football.

Giornalista
Qualcuno che scrive qualcosa che qualsiasi altro giornalista avrebbe potuto scrivere. Ricevere un comunicato o un’ agenzia, fare tre o quattro colpi di telefono, sfornare quattro righe che si tengono in piedi è un mestiere quasi meccanico che non richiede un particolare talento.

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Un grande giornale cerca trasparenza e discute dei suo problemi con i lettori

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella discutono con il loro direttore sul prezzo del giornale e su altre cose insieme ai lettori in piena trasparenza e direttamente sul Corriere

Caro direttore, siamo convinti che sarebbe stato meglio aspettare prima di alzare il prezzo del giornale. Sappiamo che la situazione di tutta la stampa italiana è difficile. Sappiamo che i conti economici delle aziende editoriali soffrono per il calo della pubblicità: un po’ per la crisi economica, un po’ per colpa di un sistema scientificamente costruito per dirottare le risorse verso la televisione. Però…

Nel 2008, se abbiamo capito bene, i ricavi della Rcs quotidiani sono calati da 716 a 666 milioni di euro e il fatturato pubblicitario si è ridotto da 288 a 265 milioni: il tutto continuando a fornire con Corriere.it una informazione totalmente gratuita a un milione e mezzo di lettori on line. Nel 2009, poi, la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata. Concordiamo: sono dati che non possono non preoccupare, nonostante i buoni segnali, a dispetto dei tempi non propizi, di aumenti delle vendite del Corriere. Dati che hanno costretto anche la redazione, con il buonsenso e lo spirito di sacrificio sempre dimostrati già in passato, a farsi carico di tagli dolorosi alle retribuzioni e ai posti di lavoro.

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Obituary: Beniamino Placido

Lo ricorda Alessandra Comazzi Beniamino Placido era un giornalista. Un critico letterario. Un critico televisivo. Un intellettuale nel vero senso del termine, cioè usava al meglio l’intelletto. Era curioso, di uomini e di cose. Guardava al prossimo, e alle trasmissioni di cui scrisse per otto anni su Repubblica, con simpatia e indulgenza. Era un critico, … Leggi tutto

La modestia se la possono concedere soltanto coloro che di aristocratica immodestia possono vivere

Mimmo Candito ricorda Igor Man

Con uno dei tanti vezzi che amava coltivare, Igor Man aveva scelto «Il vecchio cronista» come titolo della sua ultima rubrica nel nostro giornale. Sapeva bene d’essere un personaggio pubblico, uno di quei nomi di immediata riconoscibilità, figure e caratteri cui una dimensione mitica finisce per attribuire doti, valori, forza morale, che la quotidianità del vissuto privato non sempre è pronta a sostenere; e allora, in quella volontaria riduzione di un ruolo (il Grande Giornalista, invece) conquistato con la sapiente costruzione della propria vita professionale, questo titolo modesto, da leggersi quasi con voce sommessa, piana, finiva per condensare il recupero di una autenticità difficile da vendere al grande pubblico.

Ma era, comunque, un recupero orgogliosamente consapevole che la modestia se la possono concedere soltanto coloro che di aristocratica immodestia possono vivere. Man è stato uno degli ultimi interpreti d’un mondo che era scomparso con il secolo che finiva, il mondo degli «inviati speciali» cui di diritto spettava il grande reportage nella Terza Pagina (anch’essa sparita da tempo, travolta dalla mutazione genetica dell’editoria).

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Obituary: Igor Man

E’ morto Igor Man, che amava chiamarsi il vecchio cronista; era uno dei più grandi e straordinari uomini e giornalisti italiani. Personaggio che trasudava signorilità e cultura in ogni cosa ha fatto parte di una classe di giornalisti che oramai è difficile ritrovare, in un settore in cui si vive di futilità e PR, più … Leggi tutto

Due massime per il successo dei media digitali

I giornalisti devono metterci la faccia ed imparare a comportarsi con una etica trasparente che unisce le caratteristiche di un medico e un ristoratore Per riuscire a conquistare il mercato dei lettori digitali bisogna convincere i non nativi digitali che e’ meglio un ottimo barbecue fra uoimini veri che una triste minestra scaldata fra finti … Leggi tutto

Agenzia giornalistica unica per Mediaset ?

Via Corriere.it Duro confronto sindacale in casa Mediaset. L’azienda televisiva controllata dalla famiglia Berlusconi, ha infatti annunciato, in un incontro con i comitati di redazione nella serata di giovedì, la nascita di «una agenzia di informazione» interna. Lo si apprende da una nota diffusa dall’assemblea dei comitati di redazione che ha «espresso forte preoccupazione» e … Leggi tutto