Partono le manovre per le elezioni delle cariche dell’ODG piemontese

Via Lo Spiffero

Si potrebbe chiudere al primo mandato la presidenza di Sergio Miravalle, eletto nel giugno del 2007 al vertice dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. L’ex caposervizio della redazione astigiana della Stampa ora vice responsabile delle pagine delle cronache provinciali di via Marenco sta tentando una disperata manovra di resistenza ma le possibilità di un rinnovo sembrano ridotte al lumicino. Esperto di enogastronomia, Miravalle in questi anni è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti, quali nel 2007 del VII Premio “Giovanni Borello”, istituito dall’azienda Vigneti Brichet, d’intesa con Fondazione Giovanni Goria, Provincia, Comune e Atl di Asti e nel 2009 del trofeo “Piemonte Anteprima Vendemmia” perché, come si legge nella motivazione dell’assegnazione, ha saputo «nel corso della sua attività raccontare con passione, intelligenza e ironia il vino e gli uomini di questo territorio». Vabbè, non sarà il Pulitzer ma tanto è bastato al Nostro a succedere a Mario Berardi sulla poltrona di Palazzo Mayneri, aulica (e costosissima) sede di sindacato e Ordine.

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Perchè molti giornalisti hanno paura di internet

Via LSDI

E’ interessante chiedersi perché alcuni giornalisti vedono internet come una opportunità per reinventare il proprio mestiere (e ci lavorano concretamente), mentre altri si lanciano in anatemi terrificanti e sterili. Due culture del giornalismo, di fatto, una delle quali vede internet come una minaccia assoluta che rimetterebbe in causa non soltanto il monopolio dell’ informazione, quanto le basi stesse dello status e della legittimità sociale dei giornalisti professionali, mentre l’ altra vi scorge un terreno avventuroso, in cui tutto deve essere ricostruito ma in cui c’ è posto per tutti, se si accetta questo cambiamento formidabile della regola del gioco…

«L’ allargamento dell’ accesso allo spazio pubblico su Internet ha in qualche modo comportato un abbassamento degli obblighi di distanza che hanno fondato le forme del discorso pubblico (politica, giornalismo, mondo intellettuale) piazzandolo nell’ orizzonte regolatore della ragione, dell’ autocontrollo, dell’ argomentazione e dal distacco rispetto agli interessi particolari […] Internet ci ha insegnato che, per allargare il cerchio dell’ espressione pubblica, è necessario tollerare delle enunciazioni in prima persona, dei punti di vista stentorei e delle voci flebili, dei colpi di tosse, delle affermazioni perentorie, delle idee azzardate, poetiche, strampalate, ridicole e vibranti. »

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Giornalisti: finalmente qualcuno parla di mobbing

Il presidente e il vice-presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Giovanni Negri e Paolo Chiarelli, grazie al sostegno di Costantino Muscau, fiduciario Casagit della Lombardia, hanno stipulato una convenzione, nell’ambito del progetto “Stress e disadattamento lavorativo – mobbing”, con la Fondazione IRCCS Cà Granda – Ospedale Maggiore Policlinico, per l’effettuazione di prestazioni sanitarie, esami psicodiagnostici, visite … Leggi tutto

Piero Vigorelli ai vertici di Telecom Italia Media Broadcasting

Nel solito silenzio giornalistico multipartisan, salvo la citata Repubblica, ritorna in auge telecratica Giancarlo Vigorelli Piero Vigorelli, uomo-Mediaset per eccellenza, vicinissimo a Silvio Berlusconi, una lunga e prestigiosa carriera a Cologno Monzese, vicedirettore uscente del Tg5, è stato cooptato alla presidenza di Timb, Telecom Italia Media Broadcasting. Si tratta della società che gestisce gli impianti … Leggi tutto

In Campania dicono basta contro il disagio morale ed economico dei giornalisti

Via reporter

Parola d’ordine: Disagio. Tra le parole che si respirano nell’aria ogni giorno e che ruotano attorno alla nostra vita di cittadini italiani, oggi ancora di più di un tempo, causa crisi economica, Disoccupazione. Il male del “non-lavoro” non coglie solo gli operai delle grandi fabbriche ma anche gli “operai” dell’informazione. Le penne scrivono ma non guadagnano. Le penne giovani investono ma senza ritorno. Le penne vorrebbero essere libere ma non lo sono, almeno non sempre. Le penne, stufe di maltrattamenti sotto il profilo etico, sociale, culturale e remunerativo, si sono raccolte attorno ad un tavolo per dire: Basta!

Il 26 Febbraio alle ore 11 presso la libreria Ubik di Via Benedetto Croce n.28 si terrà la prima iniziativa pubblica del Coordinamento Giornalisti Precari Campani nato a Napoli l’8 Gennaio 2010 da oltre 30 fondatori e più di 200 aderenti al gruppo, numeri che sin dall’inizio si dimostrano grossi e portatori di un malessere oramai, non più di nicchia, ma diffuso a macchia d’olio. Saranno presenti all’evento il presidente dell’Ordine dei giornalisti Campania Ottavio Lucarelli, il presidente di Assostampa Campania Enzo Colimoro e il presidente regionale dell’Unione cronisti Renato Rocco. L’invito è aperto a tutti i rappresentanti di sindacati e associazioni. L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.

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Birbantelli tra le risaie

La storia dell’addetto stampa del presidente della provincia di Vercelli che era costretto a versare ogni mese una parte del suo stipendio al presidente. Via AmareCrescentino E’ stata la seconda persona ad essere sentita, in Procura, giovedì pomeriggio, subito dopo Renzo Masoero. Prima il presidente, poi il responsabile dell’ufficio stampa della Provincia. Non un interrogatorio … Leggi tutto

Anche dagli USA partono appelli contro lo sfruttamento dei giornalisti

Via LSDI

I giornalisti devono smetterla di partecipare al loro stesso sfruttamento lavorando per una miseria o, peggio, offrendo gratis il loro lavoro. E devono ribadire, tutti insieme, la statura della loro professione. La ragione è semplice: se non danno loro valore a quello che fanno, non lo farà certo nessun altro.

Dovete  dire no a chi vi invita a lavorare per niente promettendo solo il compenso di un vago mettersi in mostra. Inviti che, soprendentemente (o bisognerebbe dire scandalosamente?) vengono da persone che vengono pagate per il loro lavoro da organizzazioni più o meno profit. Invece di un semplice no, però, io direi loro qualcosa come:

Il Giornalismo di qualità richiede addestramento, tempo e tenacia. Sebbene sia facile riempire gli spazi con parole, immagini e video che vengono prodotti velocemente e a basso prezzo, il giornalismo di bassa lega è l’ equivalente delle calorie ‘’sporche’’.

Più calorie sporche consumi e più stai male. Non sarebbe bello per la nostra democrazia – per non parlare della nostra autoconsiderazione di giornalisti – se dovessimo cercare di nutrire la conversazione pubblica a livello locale, statale e federale con l’ equivalente giornalistico di Ding Dongs e McNuggets.

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Torino vista da fuori

TorinoNordOvest ha chiesto a 15 grandi giornalisti, legati alla città Com’è Torino vista da fuori?. Ogni settimana verranno pubblicati due nuovi interventi, aperti a commenti e a dibattito. I primi due sono quelli di Giulio Anselmi ed Ezio Mauro

Ora FNSI si accorge che esistono i freelance

Via Franco Abruzzo Una struttura permanente all’interno della Fnsi. Con il compito di rappresentare i giornalisti freelance e di affiancare la Segreteria nazionale e la Giunta esecutiva in tutte le attività  che riguardano il lavoro autonomo. E con l’obiettivo ambizioso di rendere la Federazione nazionale della stampa, in maniera chiara e operativa, il sindacato di … Leggi tutto