Le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti 2010 in Piemonte: operazione trasparenza

Domenica 23 maggio 2010 si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, del Collegio dei revisori dei conti e dei consiglieri nazionali. Il 30 maggio si terranno eventuali ballottaggi. Analoghe elezioni si svolgeranno nei diversi ordini regionali italiani. Per maggiori informazioni logistiche basta dare un’occhiata al sito dell’Odg piemontese.

Il sistema dell’informazione italiana prevede ad oggi l’Ordine dei Giornalisti normato dalla legge 69 del 1963. Si tratta di un ordine professionale che nasce con una funzione sociale, per tutelare i cittadini per una migliore informazione e per vigilare sull’operato dei giornalisti. Le leggi che definiscono la funzione dell’Ordine rispetto a giornalisti, informazione e cittadini sono delle buone leggi nei loro intenti. Non si tratta di leggi fasciste come si dice impropriamente a volte. Nel 1963 fino a prova contraria il regime fascista era morto da tempo.

Le leggi sull’informazione in Italia sono delle buone leggi. Probabilmente andrebbero aggiornate dato che il quadro sociologico, economico e tecnologico è drasticamente cambiato. Il problema è che le leggi in questione vengono spesso male applicate o non applicate per nulla. Così l’Ordine è diventato un sistema autoreferenziale chiuso, e avulso, al mondo esterno. Un luogo  in cui i giornalisti si dimenticano che esistono i cittadini e il mondo esterno. Per curare interessi collettivi e privati dei giornalisti esiste correttamente un sindacato, anzi due, ma è un’altra cosa. Per tutte queste ragioni l’immagine sociale dei giornalisti è ai minimi storici.

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Saviano, Ciccone, Fede a Radio Radio

L registrazione audio del tentativo di talk show radiofonico sul caso Saviano con Arianna Ciccone ed Emilio Fede a Radio Radio

[audio:http://www.pasteris.it/download/audio/saviano-ciccone-fede.mp3]

Update: Via Agoravox

Oggi Arianna Ciccone si è confrontata con Emilio Fede a Radio Radio sulla questione Saviano. Il direttore del Tg4 si è prodotto nelle seguenti affermazioni (potrebbe esserci qualche imprecisione nella forma dettata dalla trascrizione in tempo reale dell’audio originale, ma non nella sostanza):

Una ricerca per smascherare gli editori disonesti

Sperando che la ricerca sia stata fatta con correttezza ed onestà senza omettere nulla Quanto paga Il Foglio i suoi collaboratori? Quanto Il Giorno? E quanto la Nazione, Il Giornale di Sicilia, il Gazzettino, la Sicilia, La Gazzetta di Parma, Il Piccolo, Il Mattino, Il Quotidiano della Calabria, Il Riformista, la Repubblica, il Corriere Fiorentino … Leggi tutto

Per gli studenti delle scuole di giornalismo che non hanno diritti

Su Facebook, via il Barbiere della Sera

Gli allievi delle Scuole superiori di giornalismo d’Italia vogliono far sentire la loro voce sui recenti avvenimenti che hanno colpito la possibilità per molti di noi di svolgere gli stage formativi previsti nei programmi delle Scuole. In seguito alla comunicazione del segretario Fnsi Franco Siddi del 27 aprile u.s. alcune redazioni, con le quali erano stati presi accordi per lo svolgimento dei nostri stage, hanno comunicato in data 29 aprile – dunque pochi giorni prima che iniziassero i tirocini – l’annullamento dei medesimi.

Abbiamo deciso quindi di unirci per esporre la nostra posizione in merito e nel giro di pochi giorni abbiamo raccolto più di 300 adesioni (con il gruppo su Facebook), coinvolgendo gli allievi di 9 scuole.

Allo stato attuale decine di studenti hanno visto i propri stage sfumare all’ultimo minuto e devono quindi cercare in fretta altre destinazioni. Poiché tutto il settore dell’editoria è in difficoltà e le opzioni, se si escludono le aziende in stato di crisi, sono veramente poche, mancano le alternative. Altri ancora aspettano di capire se questo nodo si scioglierà e quando.

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Goliardate del penis

Via Affari Italiani Il Daily Chronicle di Salt Lake City, Utah, è uno dei tanti quotidiani statunitensi in crisi che ha tagliato parte della forza lavoro. Il fatto è che la direzione del giornale ha inopinatamente chiesto, o almeno permesso, a un gruppo di redattori in uscita di fare una sorta di saluto d’addio ai … Leggi tutto

Obituary: Amedeo Vergani

E’ morto a 65 anni Amedeo Vergani, un maestro del fotogiornalismo

Il ricordo di LSDI

Amedeo Vergani, uno dei fondatori e degli animatori di Lsdi, è morto improvvisamente nella sua casa di Merone di Como. Aveva 65 anni.

Giornalista professionista, dopo essere stato cronista e redattore di quotidiani, dalla fine degli anni ’70 si era dedicato alla realizzazione di fotoreportage come inviato di riviste italiane e straniere (qui il suo sito web). Da diversi anni era  impegnato in organismi della Fnsi come rappresentante dei giornalisti dell’informazione visiva e a Milano aveva fondato il Gruppo sindacale dei giornalisti dell’ informazione visiva, che faceva capo all’ Associazione lombarda dei giornalisti e con cui aveva ingaggiato ripetute battaglie per la difesa degli interessi del giornalismo dell’ immagine e, più in generale, per difendere il valore di una qualità alta di tutto il giornalismo.

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il Pdl e l’Odg

Via Ansa Il Gruppo Pdl alla Camera ‘presentera’ quanto prima una proposta di legge per abolire l’Ordine dei giornalisti’. Lo annuncia Cicchitto. ‘Sull’Ordine dei giornalisti e’ ormai diffusa la convinzione che esso sia un’entita’ superata che risponde esclusivamente a logiche corporative. Questo e’ il motivo per cui il Gruppo PdL alla Camera presentera’ quanto prima … Leggi tutto

Ci si vede in ottobre a Washington ?

Via Ona 2010 conference and online journalist award ONA10 is the premier gathering of highly engaged digital journalists who are shaping the future of journalism and technology – the perfect venue for your product and company. Record-breaking numbers of journalists travel to ONA’s conference each year to learn about new tools, techniques and technologies, to … Leggi tutto

Il saluto di un fuoriclasse

Con poche parole, ma quelle giuste, Marco Pratellesi saluta il Corriere.it Mediablog si ferma qui, almeno per il momento. Lascio un giornale straordinario, il Corriere della Sera, dopo otto anni entusiasmanti per una nuova avventura editoriale in Condé Nast. Che dire: desidero ringraziarvi uno per uno per l’intelligenza con cui avete seguito e commentato questo … Leggi tutto

Lo sporco che cola del giornalismo italiano

Sarebbe importante che si iniziassero a fare i nomi degli stfuttatori, che sono ad oggi molto più frequenti nei media tradizonali e che spesso restano impuniti per le omertà di giornalisti o sindacalisti complici. E così la credibilità di giornalisti ed editori finisce ai minimi storici. Si potrebbe dire l’omicidio di massa per ingordigia del sistema dell’informazione italiana. Via Larepubblicaceglistagisti

Ho 26 anni e il giornalismo è la mia grande passione: compro cinque-sei quotidiani ogni giorno, leggo di tutto e mi informo su qualsiasi argomento. Se potessi lavorare per Report vedrei avverarsi un sogno. Per diventare pubblicista, ho accettato di pagarmi da sola i contributi scrivendo per un blog online con incarichi da freelance ufficialmente retribuiti. In realtà, il mio direttore mi rilascia le ritenute d’acconto e io gli restituisco i soldi in contanti. Ovviamente non ho nessuna retribuzione: di fatto, pago in tasse circa 160 euro ogni sei mesi e in più lavoro gratuitamente per scrivere gli 80 articoli in 2 anni richiesti dall’Ordine del Lazio

Come sono arrivata a questo punto? La mia storia è semplice: mi sono laureata nel 2007 alla facoltà di Scienze umanistiche della Sapienza di Roma. Avevo già in mente l’obiettivo del giornalismo, ma ho voluto evitare la laurea in scienze delle comunicazioni perché è considerata un po’ un “parcheggio” e perché qui a Roma c’erano già migliaia e migliaia di iscritti con lezioni tenute nei cinema. I miei sono della provincia, quindi ho anche i problemi e le spese di chi vive fuori sede. Dopo la laurea mi sono messa in cerca di annunci da parte di giornali disposti a pagare le ritenute d’acconto per diventare pubblicista. Ho trovato soltanto un quotidiano che però non pagava gli articoli, neanche in nero: ne ho approfittato per fare più o meno un anno di pratica in redazione, a titolo totalmente gratuito, e nel frattempo mi sono cercata uno stage. Sono stata tirocinante in una grande emittente televisiva per circa 6 mesi, dove mi sono occupata dell’ufficio stampa di una trasmissione d’informazione, poi sono stata per qualche altro mese in una radio della capitale, e infine ho iniziato uno stage in un’agenzia stampa. Me ne sono andata subito, però, perché ormai avevo capito l’andazzo ed ero proprio stufa: anche qui facevano moltissima leva sul lavoro dei ragazzi, chiedendoci di lavorare per nove ore al giorno, il tutto senza nessuna retribuzione o rimborso spesa, neanche i ticket per la mensa.

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