Enzo Iacopino presidente dell’Ordine dei giornalisti

Enzo Iacopino è stato eletto presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Iacopino è membro del Consiglio nazionale dal 2001 e segretario dal 2007 ad oggi. Nella consiliatura 2004/2007 è stato membro della commissione Ricorsi. È giornalista dal 1971. Nel 1994 è stato eletto presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare e successivamente confermato per quattro mandati consecutivi. … Leggi tutto

Incursione in casa di Silvia Resta

Via Corriere.it

Preoccupazione a Roma per una «incursione » di ignoti in casa di Silvia Resta, giornalista de LA7 che si occupa di inchieste sulla criminalità organizzata. La sua abitazione è stata rovistata da cima a fondo da sconosciuti malviventi che si sono introdotti nell’appartamento mentre non c’era nessuno.

Venerdì sera la giornalista ha trovato la porta di ingresso scardinata, ha chiamato la polizia e ha presentato una denuncia formale. Gli agenti della Digos hanno constatato che non mancano oggetti di valore. Quelli rinvenuti non sono stati portati via. Gli strani ladri hanno svuotato armadi, cassetti, librerie e hanno esposto in massima evidenza un libro sul disastro aereo di Ustica e la locandina della presentazione di un recente libro-inchiesta della stessa Silvia Resta sulla strage mafiosa di via dei Georgofili: «La bomba di Firenze – Fantacronaca delle stragi del ’93». Nei giorni precedenti la giornalista aveva denunciato una analoga intrusione nella sua automobile: qualcuno aveva rotto un vetro, era entrato, aveva rovistato, ma non aveva portato via gli oggetti di valore trovati.

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Storie di strategie di mobbing in Rai

Beatrice Borromeo suIl Fatto Quotidiano via discutere

“Ammetto che la pesantezza delle ultime vicende, nonostante il ricordo ancora vivo dell’editto bulgaro, è senza precedenti”. L’avvocato Domenico D’Amati, legale di alcuni degli “epurati” dal direttore Augusto Minzolini, da anni segue casi di mobbing, specialmente in Rai, subiti da giornalisti non accondiscendenti. E racconta al Fatto le tecniche più comuni per punire chi non si allinea…

Epurare …
“Nel mondo dell’informazione, spiega D’Amati, quello che conta non è la professionalità nè le idee del giornalista, ma solo l’appoggio del segretario di partito. Il tesseramento: sia a sinistra che a destra. Puro potere. Era così in passato e non è molto diverso oggi. Il caso più noto è quello di Michele Santoro, cacciato dalla Rai nel 2002 in seguito all’editto bulgaro, anche perchè non godeva di appoggi politici. Il tribunale però ha annullato tutte le sanzioni disciplinari che gli erano state comminate.In questi giorni è emersa la vicenda dei conduttori del Tg1 che non andranno più in onda: sono gli stessi che non avevano firmato la lettera di sostegno al direttore Minzolini. Il conduttore di un tg così importante ha una professionalità molto specifica che richiede determinate qualità ed esperienza: bisogna saper interagire col pubblico, guadagnarsi la loro stima e fiducia. Se il volto di un tg viene rimosso, bisogna dargli un altro incarico che consenta di mettere a frutto l’esperienza accumulata. La lottizzazione dell’informazione è stata anche oggetto di una pronuncia della Cassazione secondo la quale è illecito gestire il personale con la politica, perchè ne lede i diritti”.

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Steve Jobs e la stampa di serie A,B,C …

Via Pino Bruno

Sostiene Steve Jobs, amministratore delegato di Apple: “Non voglio che ci trasformiamo in una nazione di blogger”. E aggiunge: “Una delle mie convinzioni più profonde è che la democrazia dipenda da una stampa libera e forte”. Ergo, si devono: ” aiutare quelle organizzazioni che stanno cercando nuovi modi di diffondere le notizie, pagandole, in modo che possano mantenere intatta la loro organizzazione”. Insomma, Jobs come Murdoch e De Benedetti.

Fin qui quasi nulla di nuovo. Agli editori piace fare distinzioni tra giornalismo di serie A (grandi giornali) e di serie B (blogger o siti di informazione e controinformazione). Come non condividere l’appello alla democrazia che dipende da una stampa libera e forte? Certo Jobs non conosce bene gli editori italiani e quanto pagano i loro collaboratori. E’ ovvio che i lettori sono disposti a pagare, purché si tratti di informazione di qualità e di inchiesta, originale, non velinara.

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I ritratti della storia italiana di Diego Novelli

Le partite di calcio con Valentino Mazzola, eroe del Torino naufragato a Superga. Gianni Agnelli che un giorno chiede a bruciapelo: “Perché lei è comunista?”. Un profilo al vetriolo di Cesare Romiti. La lunga amicizia con Enrico Berlinguer. Gli incontri e gli scontri con i massimi leader della prima e della seconda Repubblica: Andreotti, Cossiga, … Leggi tutto

Professionisti e pubblicisti una piccola analisi dei numeri

L’Ordine dei Giornalisti è un caso più unico che raro di ordine professionale con due componenti (pubblicisti e professionisiti) e che sembrano omogogenee, ma che a maggior ragione ad oggi in cui il settore appare in crisi, sono realtà diverse e spesso dissonanti. I professionisti sono pragmaticamente quelli che hanno un contratto di dipendenza e … Leggi tutto

Il 18 alle 18 alla Subalpina

Nel sindacato dei giornalisti piemontese è nato un gruppo free lance. Per conoscere e  difendere questi sconosciuti, sempre più numerosi il 18 giugno alle 18  nella sede della Stampa Subalpina, si terranno una serie di  iniziative Nella prima parte, si presentano due avvenimenti a tema ambientale. Il primo avvenimento dal 23 al 25 settembre si … Leggi tutto

Ipotesi per uscire dalla panna montata

Via LoSpiffero

Urne amare per le penne subalpine. L’esito delle urne per il rinnovo dell’Ordine piemontese dei giornalisti è inequivocabile: esce sonoramente sconfitta la presidenza uscente di Sergio Miravalle e, per la prima volta dagli anni Settanta, la componente progressista perde la maggioranza. La partita si è chiusa al ballottaggio, necessario perché tra i professionisti nessun candidato ha superato il quorum al primo turno: 4 eletti per la corrente “Insieme per l’Ordine” (oltre a Miravalle Silvia Rosa-Brusin della Rai, Alberto Sinigaglia della Stampa e Marina Verna), 2 ai ribelli di matrice cattolica “Uniti per l’Ordine” (Paolo Girola della Rai ed Emmanuela Banfo dell’Ansa), 3 all’area dei “Giornalisti indipendenti” tutti pubblicisti (Ezio Ercole, Marisa Bianco e Renzo Ozzano).

Un risultato che, almeno sulla carta, consegna l’Ordine all’ingovernabilità. Al punto che più d’un collega stamattina evocava la celebre definizione scalfariana sui poteri “forti” per descrivere lo stallo: giornalisti di panna montata. Il riferimento è alla perdita della leadership nella categoria da parte del fronte progressista: «Hanno pagato l’arroganza e il settarismo con i quali hanno governato sindacato e Ordine», sostiene un autorevole dirigente «nonché l’opacità con la quale hanno gestito i processi di ristrutturazione alla Stampa e a Tuttosport».

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I risultati del ballottaggio per le elezioni dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Il sito dell’ODG del Piemonte rende disponibili i risultati del ballottaggio delle votazioni per le Elezioni dell’Ordine dei giornalisti. Domenica 30 maggio, nelle sedi di Torino(corso Stati Uniti 27), Novara (Largo Costituente 5) e Cuneo (via Avogadro 32), si è svolto il turno di ballottaggio che ha coinvolto i giornalisti professionisti per l’elezione di sei … Leggi tutto

Viaggio dentro il giornalismo italiano: dinosauri della carta, mastodonti della chiusura

Via Altri occhi

Lo sanno tutti: sono queste le redazioni più importanti del Paese, dove si decide ogni mattina l’agenda setting e il grado di partecipazione e indignazione che dobbiamo mettere nella vita. Quello che forse non tutti sanno è che queste redazioni spesso sono piene di intellettuali snob da quattro soldi e radical chic che non hanno idea di cosa sia la condivisione, la modestia, l’impegno, l’innovazione. Piene di uomini e di donne (con le dovute poche eccezioni) che nel percorso della loro vita si sono dimenticati che la passione è rara e riconoscibile, e che salta all’occhio al primo sguardo. Forse non tutti sanno che uno stagista che lavora per mesi gratis o semi-gratis nelle redazioni importanti delle nostre edicole è un fantasma senza identità, che siede accanto a redattori che non sono interessati a conoscerlo né a sfruttare le sue potenzialità. E’ un fantasma che non occorre guardare in faccia né coinvolgere più dello stretto necessario perché svolga il piccolo degradante compito che gli si assegna rispetto agli obiettivi generali del giornale. Un fantasma che impallidisce ogni giorno di più nel vedere che gli vengono corrette alcune cose giuste con spocchia e superficialità, e che altri commettono errori che non vengono controllati. Forse non tutti sanno che i collaboratori esterni di questi giornali, che accumulano mille lavori da casa per racimolare i soldi per una stanza in affitto, guadagnano mezzo centesimo a battuta e devono consegnare tutto in tempi record.

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