Giornalisti: storie allucinanti che nessuno ha raccontato (fino a ieri)

Via Terrelibere; da leggere: Quattro per cinque e da seguire l’omonima campagna

Qualcuno ha parlato, ma ha chiesto di rimanere anonimo. Qualcun altro ha scelto di firmare, ma non se la sente di rifiutare il lavoro sottopagato perché ha bisogno di soldi. Tutti hanno paura. Disponibili pure a Natale, per pochi spiccioli, ma senza diritti e dignità. Queste storie sono una prima breccia nel muro di silenzio. I giornalisti umiliati e sfruttati non devono sentirsi isolati. Non è un problema personale, ma collettivo. Il primo passo è immaginarsi come categoria.

In questa bacheca ci sono le storie di chi ha deciso di dire `basta` allo sfruttamento dentro e fuori le redazioni giornalistiche. Le storie non corrispondono alle adesioni della campagna perche` ci sono giornalisti che hanno deciso di inviare una testimonianza pur non sentendosi pronti a rifiutare il lavoro sottopagato. E viceversa c`è chi ha aderito senza inviare testimonianze. Alcune le pubblichiamo anonime, garantendo la riservatezza alle nostre fonti. A queste persone va tutto il nostro sostegno. A chi si espone e a chi non vuole dire il suo nome.

I giornalisti italiani hanno paura. Temono gli altri colleghi e l`editore, temono il sindacato che non li tutela. Hanno subito ricatti e intimidazioni all`interno delle redazioni perchè chiedono un lavoro dignitoso. Hanno motivo di credere che potrebbero perdere il poco ottenuto, cioè l`elemosina dei pochi euro a pezzo. Spesso i più timorosi non sono giovani alle prime armi, ma professionisti con dieci anni di esperienza alle spalle e le agendine piene di contatti che servono come il pane al datore di lavoro che li sfrutta. Ecco la verità nascosta dell`informazione italiana. I giornalisti precari e freelance sono minacciati dalle redazioni con cui collaborano nel momento in cui chiedono dignitose condizioni di lavoro. E` lo scandalo e la vergogna dell`informazione italiana.

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I Digiti partono a Firenze

Via Nove Si è costituito in seno all’Associazione Stampa Toscana, il sindacato dei giornalisti regionale, un gruppo di lavoro sul giornalismo online, col nome di ”Digiti” (Giornalisti digitali toscani). Il primo incontro si svolgerà la sera del 25 febbraio (venerdì) alle ore 20, nella sede dell’ Associazione stampa toscana (Via dei Medici, 2 – 50122 … Leggi tutto

Raccontando DiGiTi

Via ObiettivoTre

Il giornalismo on line sta crescendo sempre più in Toscana: accanto ai siti web dei media tradizionali, come stampa, radio e tv, sono sempre di più anche i giornalisti che fanno parte di testate prettamente on line, che hanno scelto cioè il web come unico canale di comunicazione. Per raccogliere le esperienze di questa realtà lavorativa, l’Assostampa Toscana ha creato poche settimane fa un nuovo gruppo di lavoro, il “Digiti – Giornalisti Digitali Toscana”, coordinato dal giornalista Pino Rea al quale abbiamo rivolto alcune domande per conoscere meglio la nuova realtà.

O3: Com’ è nata l’idea di creare questo gruppo? Pino Rea: Lavorando sullo sviluppo del giornalismo online, soprattutto per Lsdi (n.d.Libertà di stampa, diritto all’informazione). Due anni fa, con Vittorio Pasteris, facemmo un primo screening della situazione in Italia, con un incontro nella sede della Fnsi. Poi si è aggiunto Marco Renzi e ora con il nuovo presidente dell’Ast, Paolo Ciampi, abbiamo deciso di cominciare ad avvicinare il sindacato al settore in maniera specifica. Partendo dal territorio: la Toscana, appunto.

O3: A chi si rivolge Digiti e con quale scopo? Pino Rea: Ai giornalisti, a chi fa giornalismo e alla imprenditorialità diffusa: a quelli che operano in questo campo. Tenendo conto che spesso le varie figure si sovrappongono o si accavallano in parte.

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Il Fatto Quotidiano ha fatto utili per 10 milioni di euro nel 2010 e li ha divisi fra i dipendenti

Alla faccia di chi dice che lanciare un nuovo giornale non può anche essere un buon sogno imprenditoriale. Occorre fare un buon giornale ed essere giornalisti e non servi degli editori. Via PolisBlog Il Fatto quotidiano, il giornale diretto di Padellaro, Travaglio e Gomez (a cui va aggiunta una bella e agguerrita squadra di giornalisti), … Leggi tutto

Il Corriere vuole assumere nuovi giornalisti con concorsi sulla Rete

L’Idea è intelligente: sarà interessante capire come reagiranno i giornalisti del Corriere, che è comunque un giornale con una redazione seria e a molte voci. Sarebbe bello vedere che reazione avrebbe una proposta del genere in redazioni mono tone comandate da ras e da principini che si sentono immortali e che non amano la trasparenza. Peccato che De Bortoli sostenga che “a questi giovani debbano essere offerti contratti meno vantaggiosi dei vostri. Ma non arbitrariamente. Applicando semplicemente il contratto nazionale”. (dal discorso di De Bortoli alla redazione via Il Post)

Chi parla poi del tentativo di trasformare la redazione in una redazione low cost è in assoluta malafede. Se non cambieremo, diventeremo rapidamente obsoleti e inutili. Oggi abbiamo ancora la possibilità di governare questo processo, fra qualche anno dubito molto. Vogliamo assumere giovani talenti. Lo vogliamo fare con concorsi sulla Rete. Ne vogliamo assumere uno al mese. Certo, pensiamo che a questi giovani debbano essere offerti contratti meno vantaggiosi dei vostri. Ma non arbitrariamente. Applicando semplicemente il contratto nazionale. Con i costi redazionali previsti dalla normativa nazionale possiamo investire in nuove iniziative; con i costi quasi doppi del Corriere no. Con i costi del Corriere le edizioni locali non starebbero in piedi. Non si sarebbero mai fatte.

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Il 23 gennaio scade il termine per i ricorsi dei precari

Via L’Unità

Conto alla rovescia per i precari con contratto a termine scaduto per poter presentare ricorso contro il datore di lavoro nel caso ritengano di aver subito un’ingiustizia. Scade infatti domenica 23 gennaio il termine fissato dal collegato lavoro per poter impugnare il licenziamento e passata questa data si perderà definitivamente ogni diritto per tutto il periodo retroattivo. Gli interessati sono tra i 100 e i 150mila secondo la Cgil che ha contrastato la norma fin dalla sua approvazione, due mesi fa, definendola, non a caso, «legge tagliola».

È una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro – torna a dire il segretario confederale Fulvio Fammoni – ma è soprattutto una norma, quella dei 60 giorni, che colpisce i lavoratori precari che attendono un eventuale rinnovo». Una norma «sbagliata e ingiusta, con vizi di costituzionalità», a cui si aggiunge la gravità della retroattività che, accanto alla brevità del tempo a disposizione (60 giorni dall’entrata in vigore) avrebbe richiesto una campagna per informare gli interessati, per portarli a fare una scelta consapevole tanto più che chi è precario subisce già molti condizionamenti. Invece nulla. Silente il governo, molto impegnato a tener testa alle Ruby di turno.

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La scure degli editori si abbatte sui freelance e sulla legalità

Documento della commissione lavoro autonomo per il congresso Fnsi Via Refusi: Oggi in Italia essere giornalisti freelance non è quasi mai una libera scelta, e spesso è solo una costrizione, a causa di condizioni di mercato che raramente offrono la possibilità di assunzioni o prospettive di stabilità e a volte spingono all’apertura – controvoglia – … Leggi tutto

Franco Siddi rieletto segretario FNSI

Franco Siddi è stato confermato segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Lo ha eletto, al primo scrutinio, il ventiseiesimo  Congresso Nazionale della Stampa Italiana, con 221 voti su 306 votanti. Hanno riportato un voto  Franco Abruzzo, Mariagrazia Molinari, Roberto Natale e Luigi Ronsisvalle. 42 le schede bianche, 39 le nulle. UPDATE: Roberto Natale … Leggi tutto

Libera stampa in libero stato … o forse no ?

Dagospia sostiene che Momenti difficili al Corriere della sera. Una parte degli azionisti rappresentati nel cda della Rcs Quotidiani, secondo quanto risulta a Radiocor, non condivide alcune scelte editoriali della direzione del quotidiano. Tanto da immaginare la richiesta formale di una verifica. Le espressioni di Sergio Marchionne durante la presentazione del piano al Lingotto … … Leggi tutto