Cercasi giornalista aggratis

Via anna bruno Se per qualcuno il titolo di questo post può avere un suono troppo ironico o persino irreale, sono pronta a dimostrare grazie ad una serie di annunci estrapolati dal web dal collega Fidora e selezionati da me, come purtroppo questi messaggi sono veritieri. Tristemente veritieri. E’ questa una costante degli annunci di … Leggi tutto

Il fatto che uno di noi accetti di essere pagato poco dovrebbe essere fonte di preoccupazione per tutti

Via Silvia Bencivelli

Nel mio lavoro, prezzo e valore dell’opera spesso funzionano così. La prestazione, poniamo una puntata alla radio o un articolo su un giornale, ha un prezzo fissato a monte. A dispetto del fatto che mi chiamino libero professionista, non è possibile contrattarlo e non dipende da quanto sono brava e ricercata. Anzi: il mio cliente in genere si fa un punto d’orgoglio del pagarlo a tutti sempre nella stessa misura (guarda, paghiamo tutti così, siamo equi…), che poi è anche un sistema per abbassarlo a tutti, di colpo, senza possibilità di discuterne (guarda, siamo costretti ad abbassare i compensi, lo facciamo con tutti, siamo equi…). Ma il valore che può avere è molto variabile.
Per esempio: se intervisto l’amico mio faccio molta molta meno fatica che a cercare una voce diversa, e se chiamo l’ufficio stampa dell’azienda che mi tempesta di comunicati probabilmente avrò anche qualche dato in più, senza nessuno sforzo. Peccato che nel primo caso faccia un servizio discutibile al pubblico (non è detto: ho amici strepitosi, io) e che nel secondo rischi di fare decisamente male il mio lavoro (è necessario che spieghi il perché?). Potrei giocare alla giornalista d’inchiesta, uscire di casa, fare più interviste, ammazzarmi di telefonate, scovare temi nuovi, situazioni critiche, aspetti loschi, ma chi me lo fa fare? Tanto sono pagata a cottimo, o ad articolo, e non mi è mai successo che al valore che ho dato alla mia opera corrispondesse un premio o una punizione: pagano tutto uguale, a tutti uguale, sono equi, no?! E poi la spesa al supermercato la pago con il prezzo, non con il valore, e dopo un po’ può anche scappare di decidere che il primo è più urgente.

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La manovrona prevede organi disciplinari diversi per gli ordini professionali (anche per i giornalisti)

Articolo 3 comma 5/f del decreto legge 13 agosto 2011 n. 138. (tanto per capirsi la manovrona di ferragosto del Governo) gli ordinamenti professionali dovranno prevedere l’istituzione di organi a livello territoriale, diversi da quelli  aventi  funzioni amministrative, ai quali sono specificamente affidate l’istruzione  e la decisione delle questioni disciplinari e di un organo nazionale … Leggi tutto

Obituary: Francesco Arrigoni

Muore un sobrio giornalista enogastronomico molto diverso dai molti buffoni facitori di marchette del settore È scomparso improvvisamente, all’età di 52 anni, Francesco Arrigoni, giornalista e scrittore, grande esperto di vini e ristoranti, che dal 2005 collaborava con il Corriere della Sera. Arrigoni, bergamasco, lascia la moglie e due figli. Domenica si era sentito male … Leggi tutto

Tolta la scorta a Gianni Lannes

Via L’Indro

La notizia è stata data pochi minuti fa al diretto interessato. Lo Stato italiano ha revocato la scorta al cronista investigativo Gianni Lannes. La decisione è sta presa dal Ministero dell’Interno, su proposta del Prefetto di Foggia Antonio Nunziante.

La scorta, Gianni Lannes, l’aveva ottenuta lo scorso 22 dicembre 2009, su iniziativa dello stesso Ministero degli Interni, dopo una serie di attentati che il giornalista aveva subito, e sui quali le indagini sono finite archiviate, lasciando mandanti ed e esecutori mai identificati.

Risale alla notte tra il 4 e il 5 aprile scorso l’ultimo avvertimento di stampo mafioso: dopo una settimana di telefonate anonime, l’auto usata dalla famiglia era stata ritrovata spostata in mezzo alla strada, con una vistosa perdita di benzina, un vetro spaccato e all’interno un paio di occhiali evidentemente abbandonati dai malviventi.
L’11 febbraio, sempre di quest’anno, era stata sabotata l’auto della moglie, con anche visibilmente manomesso all’interno del veicolo il seggiolino di sicurezza del figlio.

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Il diario di un giornalista precario

Via Il Levante “Giornalista precario”, è così che vuole essere chiamato Giuseppe Manzo per sfatare il mito che vede il giornalismo professionistico come un miraggio irraggiungibile, come uno status che, una volta ottenuto, permetta di accedere al benessere economico e ai vantaggi di una “casta protettrice”. … La sua prima opera:  Scripta (pubblicata dalla casa … Leggi tutto

L’Indro cerca dei giornalisti verso il futuro

Da un mesetto sto scrivendo per L’Indro. E’ una nuova avventura digitale partita in sordina, ma che decollerà,  in cui giornalisti e non solo sono co-fondatori, e sperano di essere co-proprietari. Un giornale diverso di largo respiro che sta costruendosi online rimodulandosi e crescendo a vista d’occhio fra firme storiche e conosciute e giovani giornalisti. … Leggi tutto

La pistola nella fondina in redazione

Da una intervista a Raffaella Cosentino dopo il suicidio di Pierpaolo Faggiano Sono davvero gli editori i peggiori nemici dei giornalisti free lance e precari? O forse degli “Ordini” che dovrebbero garantire più “Ordine” nel settore che si autogestisce? Secondo me bisogna partire dalla responsabilità individuale. Inziamo, tutti noi, a non accettare di lavorare gratis … Leggi tutto

Giornalisti scientifici e blog

Via www.giornalismo-scientifico.org “Avere un blog è come andare a una scuola di giornalismo”. Questo è quanto ha affermato Moheb Costandi, moderatore della sessione e autore del blog Neurophilosophy, descrivendo i vantaggi di avere un blog. Ouellette ha poi detto che pensa al suo blog come a un “laboratorio di scrittura”. E tutti i relatori hanno … Leggi tutto

Giornalista precario suicida nel Brindisino

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno Il giornalista pubblicista, Pierpaolo Faggiano, 41 anni, si è suicidato ieri sera impiccandosi a un albero nel giardino della sua abitazione, in cui viveva con la madre e un fratello. E’ stato quest’ultimo a scoprire il suicidio quando assieme alla madre è rientrato dopo che avevano partecipato a un matrimonio. L’uomo, collaboratore … Leggi tutto

Giornalisti free lance: sfruttati con i soldi pubblici

Via Affari Italiani

Un articolo battute scritto per La Nazione può valere 2 euro, poco meno di quelli per Il Resto del Carlino, retribuiti “ben” 2,50 euro. Lordi, ovviamente. E non si pensi che sia solo il gruppo Poligrafici Editoriale a gestire “al risparmio” i suoi collaboratori: l’Ansa, principale agenzia italiana, paga 5 euro (sempre lordi) per ogni lancio, mentre la concorrente Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso in cui l’evento assegnato non si realizzi. Una testata storica e prestigiosa come Il Messaggero non supera i 27 euro ad articolo (ma le brevi valgono solo 9 euro). E l’avvento del web introduce nuove, bizzare forme di retribuzione: è il caso, ad esempio, del giornale online Newnotizie.it, che compensa 35 news settimanali 1,50 euro ogni mille click raggiunti (e non devono essere molti i pezzi a raggiungere tale soglia), cui vanno aggiunte 12 news a settimana senza retribuzione, anche se “consentono il raggiungimento del tesserino da gioralista pubblicista”. Vuoi mettere?

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Giornalisti duri a morire: Gianni Lannes e Paolo Barnard

Gianni Lattes

Dopo varie insistenze eluse per avere una scorta, “almeno per la sua famiglia”, il giornalista a cominciare dalle ore 15 del 22 dicembre del 2009 ottiene l’assegnamento di una scorta della Polizia di Stato. Nel dicembre del 2009 risulta ancora legato da contratto con uno dei più importanti quotidiani italiani, La Stampa di Torino, sebbene congelato (percepisce lo stipendio con l’obbligo di non lavorare) in seguito a una sua inchiesta (autunno-inverno 2008) sulla mafia che vedeva implicato Renato Schifani come sponsor riguardo alla costruzione in terra siciliana di una superstrada inutile, a dire di Lannes, la quale è riuscita solo a devastare un’area boschiva (Bosco della Ficuzza) ancora integra della Sicilia, comprensiva di zona archeologica. Renato Schifani invitò Gianni Lannes a una festa a Roma, dove dopo una discussione riguardante le motivazioni dell’inchiesta consigliò al giornalista di non occuparsene più e “di andare in vacanza”. Un mese e mezzo dopo Schifani si presenta a La Stampa di Torino e l’attività di giornalista di Lannes viene congelata senza nessuna motivazione.

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