Il copia, incolla e traduci compulsivo non è buon giornalismo: Semprini e le cameriere

Wolfgang Achtner ha pubblicato sulla sua pagina Facebook questa storia sul comportamento di Francesco Semprini della Stampa. Approfittiamo per aprire una sezione che chiameremo clonazioni in cui metteremo insieme i copia incolla e traduci che ci verranno segnalati debitamente documentati

Una delle pratiche del giornalismo italiano che maggiormente mi da fastidio, e che denuncio da un ventennio, è la brutta abitudine degli inviati italiani a New York di copiare di sana pianta la maggior parte dei loro servizi. Questa pratica molto diffusa riguarda la quasi totalità degli inviati italiani e di solito si esercita in due modi. Nel primo caso, si copia integralmente un unico articolo, originariamente scritto da un giornalista americano, e dopo averlo opportunamente tradotto, l’articolo appare con la firma dell’inviato nella versione cartacea e online del quotidiano italiano per conto del quale lavora. Nel secondo si crea un collage di brani rubati da diversi quotidiane e/o riviste americane. Anche in questo caso, l’articolo appare sul medium italiano indebitamente firmato dall’inviato a New York.

Nel caso in questione, nell’edizione online de La Stampa del 23 maggio 2011, ho trovato un articolo intitolato “Vita da cameriera d’albergo” firmato da Francesco Semprini. Dato che so che gli inviati italiani lasciano di rado i loro uffici, la cosa che mi ha immediatamente insospettito è stata la ricchezza di citazioni dirette di cameriere indicate con nome e cognome, che lavoravano in varie città.

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La Associated Press vuole la foto di Osama morto

Via Atlantic Wire President Obama’s decision to withhold the visual evidence of Osama bin Laden’s death has created a fundamental disagreement between the White House and one of the largest journalism organizations in the world. “This information is important for the historical record,” said Michael Oreskes, senior managing editor at The Associated Press. “That’s our … Leggi tutto

Mozilla e la Knight Foundation per l’innovazione nel giornalismo

Mozilla annuncia la partnership con The Knight Foundation, la fondazione statunitense dedicata al progresso del giornalismo nell’era digitale, per un progetto di 3 anni legato all’esplorazione delle forme con cui il web aperto innova il giornalismo. Aljazeera, BBC, Boston.com, Zeit online e The Guardian hanno aderito all’iniziativa di ospitare esperti di tecnologia all’interno delle loro … Leggi tutto

Giù gli steccati dalle redazioni web

Via Franco Abruzzo Il giornalismo sul web è un settore verso il quale c’è stata e c’è ancora, da parte di qualche editore, l’idea di poter fare a meno di giornalisti professionisti e nel contempo è un mezzo che nelle redazioni continua spesso a suscitare resistenze da parte della vecchia guardia. Sono questi i temi … Leggi tutto

Giornalismi e status quo

Via LSDI

Giornalismi e status quo. Come si vive il cambiamento in redazione. E’ il titolo di un incontro organizzata dall’ Anso – l’ associazione degli editori online – per il pomeriggio del 29 aprile a Milano, col patrocinio dell’ Ordine dei giornalisti della Lombardia e la collaborazione del Master di giornalismo dell’ Università di Milano e di Lsdi. Al centro dell’ incontro – il cui inizio è fissato per le 15 nella Sala lauree della Facoltà di Scienze Politiche (Via del Conservatorio, 7) – la questione dell’ innovazione e delle resistenze che essa incontra nelle redazioni, un tema chiave dell’ evoluzione del giornalismo e dell’ editoria contemporanei.

Al dibattito partecipano giornalisti ed esperti del settore, fra cui il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, che proprio su questi temi ha avuto nelle scorse settimane con la sua redazione una forte polemica. Con De Bortoli,Vittorio Feltri, direttore di Libero, Walter Passarini, vicedirettore del Master in giornalismo ”Walter Tobagi”, Luca De Biase, caporedattore di Nova24 (Sole24ore) e animatore della Fondazione

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Biliogiornalismo

Via Lettera 43

Anche al festival del giornalismo di Perugia, quindi anche a casa di chi crede nell’informazione “schiena diritta”, sì è fatto sentire un fenomeno che sembra il contrappasso inaggirabile della cultura liquida. La briatorizzazione, la billionairizzazione, quella che i semiologi chiamano, da “vedette”, “vedettizzazione”. Quel fenomeno tipico degli avventori del locale di Flavio Briatore, il Billionaire, che fa sì che si vada in un posto a vedere il personaggio, qualsiasi personaggio, purché famoso.
Scena tipica: Filippo Facci che gira per i fatti suoi, un ammiratore l’incontra, gli fa i complimenti e poi gli dice: «E mi raccomando, mi saluti tanto il suo direttore Feltri». Non tutti sanno che Facci e Vittorio Feltri non vanno d’accordissimo, si sono anche scritti articoli feroci l’uno contro l’altro. Ma ognuno tiene a dire qualcosa alla star appena incontrata.

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Libera rete in libero stato (si fa per dire)

Via Il Nichilista

Freedom House ha pubblicato il rapporto Freedom on the Net 2011, che illustra lo stato della libertà di espressione in rete a livello globale. Le conclusioni non sono molto diverse da quelle ottenute da Reporters Without Borders nelle ultime due edizioni: «un crescente numero di governi si sta indirizzando verso la regolamentazione o la restrizione della libera circolazione dell’informazione in rete». Negli stati autoritari, che «stanno bloccando e filtrando in maniera crescente siti associati all’opposizione politica», «obbligando i proprietari di siti a rimuovere contenuti politicamente e socialmente controversi» e «arrestando blogger e utenti che postino informazioni contrarie al punto di vista del governo». Ma anche in paesi più democratici, dove «molestie legali, procedure censorie opache e  una maggiore sorveglianza» mettono sempre più a rischio la libera espressione.

Insomma, la tendenza è l’aumento del blocco di contenuti politici (in 15 paesi sui 37 esaminati), e in modo tutt’altro che trasparente; l’intensificazione di cyberattacchi contro i dissidenti; l’aumento dell’intervento statale per rallentare o bloccare l’accesso alla rete, specie nei momenti di sollevazione e rivolta politica.

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Saviano apre il Festival del Giornalismo 2011

Sarà Roberto Saviano ad aprire il Festival Internazionale del Giornalismo martedì 12 aprile alle ore 21.00 al Teatro Pavone con un intervento dal titolo: Ti opponi? Sarai delegittimato. Come riconoscere e fermare la macchina del fango “Spesso mi si chiede come sia possibile che delle parole possano mettere in crisi organizzazioni criminali potenti. In verità … Leggi tutto