Giornalismo Marziano a Matrix

Siamo decisamente curiosi di vedere l’effetto che avrà la discesa di un marziano alla direzione di Matrix. Un giornalista di origini italiane, ma oramai di cultura professionale anglosassone nel bordello del prime time della TV italiana. Non dovrebbe fare che bene all’informazione italiana dato che come racconta Gianluca Nicoletti su La Stampa è un professionista con i fiocchi e un personaggio atipico per il giornalismo italiano

Di Alessio Vinci già dicono sia il vero marziano a Roma. Sarà il successore di Mentana a Matrix e viene dall’ufficio romano della Cnn. Chi lo ha conosciuto da vicino assicura che sia quanto di meno assimilabile ai soliti tele giornalisti del giro Roma-Milano. Poco appassionato delle vicende di palazzo, ancor meno alle letture passional strappalacrime di delitti e cronache cruente.

Chi lo ha scelto, scartando il mazzo dei papabili annunciati per la successione del padre fondatore di Matrix, ha puntato sull’effetto tabula rasa. E’ probabile che si azzeri la formula del programma e si ricominci con qualcosa di completamente diverso dal solito talk tele giornalistico già visto contrapporsi specularmente nel duello serale con Porta a Porta.

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Giornalismi possibli del giornalismo partecipativo

Bernardo Parrella via Lsdi Giornalismi possibili: così avevamo intitolato questo blog, all’epoca del suo lancio, oltre due anni fa, riformulando il divenire dell’informazione sull’onda del digitale. Onde ampliare concetto e partecipazione, avevamo anche organizzato due convegni romani, rispettivamente a luglio 2006 (”Tutti giornalisti?“) e gennaio 2007 (”Il Web 2.0 e lo scenario italiano: a che … Leggi tutto

Della manipolazione dell’informazione

Via Bernardo Parrella Tra le varie ricadute della drammatica vicenda di Eluana Englaro, va segnalato quanto avvenuto con un sondaggio del Corriere.it sul decreto legge proposto dal governo venerdi sera: dopo andamenti in linea con analoghi poll, nella nottata si sono avuti voti e incrementi del tutto inconsueti: “A quel punto, sospettando che i valori … Leggi tutto

Scenari, sistemi produttivi e transizioni del giornalismo

Giuseppe Granieri su Apogeonline Molti analisti si concentrano su come debba cambiare la professione e su come debba cambiare il contenuto giornalistico per far fronte alla crisi. Probabilmente questo assomiglia a concentrarsi su uno dei sintomi (il più evidente, è chiaro) ma non sulla causa. Se avessimo il miglior giornalismo possibile, il più affascinante che … Leggi tutto

La tempesta perfetta del giornalismo online

via Apogeonline La crisi del giornalismo più o meno tradizionale è solo un epifenomeno della crisi più generale che investe vari settori – o è la conclusione di un periodo di transizione e di cambiamento per il campo giornalistico nel suo complesso, che ha portato tutti gli attori interessati a ripensare modelli produttivi, format, tempi, … Leggi tutto

Fra due mesi il Festival del Giornalismo

Via Pandemia Mancano ormai meno di due mesi alla terza edizione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, che si terrà dal 1 al 5 Aprile prossimi, aperto gratuitamente al pubblico come di consueto. Molte le novità quest’anno, a partire da una traccia giornaliera che avrà come tema il web e il futuro del giornalismo: … Leggi tutto

Esplorazioni compulsive di modelli di business

Luca De Biase sui costi del giornalismo

Strano destino quello del giornalismo all’epoca di internet. Liberato da mille vincoli tecnologici, sembra condannato a fare i conti con i vincoli economici. E di fronte a questo apparente paradosso, esplora compulsivamente ogni possibile alternativa: nei modelli di business, nei linguaggi, nelle organizzazioni produttive e distributive. Senza trovare, per ora, un nuovo equilibrio. È questa l’impressione emersa anche dal panel dedicato all’argomento al recente Digital Life Design, il mega convegno realizzato da Burda a Monaco.

«La carta costa troppo e finirà», spara Mike Arrington, fondatore di TechCrunch. «La qualità è ancora un valore», testimonia Tyler Brûlé, fondatore di Monocle. «Dobbiamo continuare a servire le persone che comprano il giornale in edicola come i nuovi lettori online», osserva Carlolyn McCall, chief executive del Guardian Media Group. Jeff Jarvis, blogger a Buzzmachine e docente alla City University of New York Graduate School of Journalism, teorizza: «Cominceremo a riconsiderare il giornalismo per le sue componenti funzionali, dalla scoperta di notizie alla selezione, dalla gestione dei contenitori alla distribuzione, dalla vendita di contenuti alla connessione con i messaggi pubblicitari… Non è detto che tutte queste funzioni verranno sempre svolte da organizzazioni integrate verticalmente».

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Giornalismo 1.0 vs giornalismo 2.0

Un esempio concreto  di differenze di stili nel giornalismo in rete. L’occasione: la conferenza stampa di Carlo Debenedetti che annuncia il suo abbandono di tutte le cariche. Giornalista 1.0: “Fra un po’ inizia la conferenza stampa di Debenedetti, usciranno un sacco di agenzie prepariamoci.  Eccole eccole, c’è anche la scheda delle aziende in cui è … Leggi tutto

Come il Giornale tarocca le foto

Via LSDI L’originale Dopo un lavoretto con Photoshop Polemiche e accuse contro il Giornale per una plateale operazione di smontaggio e montaggio di due fotografie sulla sanguinosa campagna militare israeliana nella striscia di Gaxa – L’ AP: ”il contratto che i giornali firmano prevede l’immodificabilità delle immagini, a garanzia del codice etico che l’agenzia si … Leggi tutto

La logica crisi dei quotidiani

Via LSDI Jeff Jarvis, considerato un rivoluzionario per aver profetizzato la fine dei giornali di carta, se la starà ridendo sotto i baffi , commenta su Journalistiques.fr Alain Joannes, giornalista francese e autore del libro ‘’Le journalisme à l’ ère électronique’’. Comunque, anche se la carta non sparirà mai completamente come supporto dell’ informazione, non … Leggi tutto

Lettera agli azionisti del Corriere

Il cdr del Corriere scrive agli azionisti

Tuttavia, la crisi dell’Azienda non è dovuta soltanto all’erompere, negli ultimi mesi, di una La Rcs sconta ogni giorno l’inadeguatezza di un azionariato che non ha saputo disegnare una prospettiva affidabile per il futuro e che non ha avuto il coraggio di guardare avanti pianificando un «new deal» editoriale basato su investimenti, anche e soprattutto quelli tecnologici, adeguati ai tempi nuovi. Adesso annunciate l’intenzione di «puntare su un notevole sviluppo della multimedialità», ma l’Azienda ha latitato per anni e accumulato gravi ritardi.

Forse anche voi, come gli altri editori, attendete che un annunciato, miope contratto nazionale di lavoro azzeri ogni possibilità di trattativa e di programmazione condivisa. Mentre, al contrario, è evidente che nessuna forma di multimedialità potrà essere introdotta nella nostra testata senza passare attraverso il confronto e l’accordo con la Redazione.

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Novità vecchie: non esistono i diversi media per il giornalismo

Via Mario Tedeschini Nelle ultime ore la notizia è rimbalzata un po’ ovunque, partendo dall’articolo di Editor&Publisher: gli amministratori del Pulitzer, il premio giornalistico più noto del mondo, hanno deciso di aprire le candidature per ogni categoria a servizi e contenuti prodotti anche solo per l’online. … La verità è che vale per i premi … Leggi tutto